Miomi: parto cesareo o parto naturale
Salve,
avremmo necessità di un'opinione in merito alla tipologia di parto che ci accingiamo ad affrontare.
Mia moglie, 31 anni, è alla 35 settimana di gravidanza.
Già le prime ecografie hanno riscontrato la presenza di due considerevoli miomi: uno postero-istmico di mm 105x73x74 e uno laterale dx di mm76x57x64.
A valle di questo eravamo convinti che il nostro sarebbe stato un parto cesareo.
Ora l'ultima ecografia ha evidenziato solo la presenza del mioma laterale. Si è dedotto che il mioma posteriore si è spostato in una posizione non rilevabile dall'ecografia.
A questo punto, se la situazione fosse confermata dalla successive ecografie, potremmo pensare ad un porto naturale.
Il problema è che non riusciamo a valutarne opportunamente i rischi in termini di salute della mamma e del bambino.
Potreste darci un'opinione?
Grazie
avremmo necessità di un'opinione in merito alla tipologia di parto che ci accingiamo ad affrontare.
Mia moglie, 31 anni, è alla 35 settimana di gravidanza.
Già le prime ecografie hanno riscontrato la presenza di due considerevoli miomi: uno postero-istmico di mm 105x73x74 e uno laterale dx di mm76x57x64.
A valle di questo eravamo convinti che il nostro sarebbe stato un parto cesareo.
Ora l'ultima ecografia ha evidenziato solo la presenza del mioma laterale. Si è dedotto che il mioma posteriore si è spostato in una posizione non rilevabile dall'ecografia.
A questo punto, se la situazione fosse confermata dalla successive ecografie, potremmo pensare ad un porto naturale.
Il problema è che non riusciamo a valutarne opportunamente i rischi in termini di salute della mamma e del bambino.
Potreste darci un'opinione?
Grazie
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Gent.mi non vi sono particolari problemi per il feto.
Visto che la gravidanza è arrivata presso il termine, si evince che la placentazione e quindi la crescita fetale sia regolare.
Più che il parto di per sè, potrebbe essere un problema il post partum, nel senso che miomi molti voluminosi, dopo la riduzione della vascolarizzazione all'utero, seguente il parto, potrebbero andare incontro a fenomeni di necrosi con tutto quello che ciò concerne.
Di contro si potrebbe pensare ad eseguire una miomectomia durante il taglio cesareo, ma l'utero gravido è facilmente sanguinante per cui la stessa si esegue solo se strettamente necessaria, posticipando l'intervento di miomectomia almeno sei mesi dopo il parto, ove possibile.
Per cui vi consiglio di affidarvi al vostro ginecologo, che avendo valutato la crescita e la poszione delle formazioni mimatose più aiutarvi a scegliere la tipologia del parto con sicurezza.
Cordialità
Visto che la gravidanza è arrivata presso il termine, si evince che la placentazione e quindi la crescita fetale sia regolare.
Più che il parto di per sè, potrebbe essere un problema il post partum, nel senso che miomi molti voluminosi, dopo la riduzione della vascolarizzazione all'utero, seguente il parto, potrebbero andare incontro a fenomeni di necrosi con tutto quello che ciò concerne.
Di contro si potrebbe pensare ad eseguire una miomectomia durante il taglio cesareo, ma l'utero gravido è facilmente sanguinante per cui la stessa si esegue solo se strettamente necessaria, posticipando l'intervento di miomectomia almeno sei mesi dopo il parto, ove possibile.
Per cui vi consiglio di affidarvi al vostro ginecologo, che avendo valutato la crescita e la poszione delle formazioni mimatose più aiutarvi a scegliere la tipologia del parto con sicurezza.
Cordialità
dott. Domenico Princi
Dirigente medico ostetricia e ginecologia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8.6k visite dal 23/07/2012.
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