La vagina di una donna matura (over 65) presenta più rischi nei rapporti sessuali rispetto a quella
Salve, sono un uomo di 36 anni che da circa 2 mesi frequenta una donna di 67 anni (premetto che conosco questa persona da molto tempo). Vorrei fare al più presto all'amore con questa donna, ma temporeggio, rimando, esito ogni volta che potrei farlo; e questo non mi piace. Esito perché serbo delle paure, dei pregiudizi e delle ansie forse un po' eccessivi. Provengo da una lunga relazione con una mia coetanea, ed avendo osservato la mia attuale compagna nuda (che i suoi anni li porta davvero molto bene) ho comunque notato parecchie differenze con la mia precedente giovane compagna.
Vorrei sapere se c'è per me e anche per lei un rischio maggiore di contrarre infezioni durante dei rapporti sessuali non protetti, vista la sua età (67 anni), considerando la sua menopausa e l'eventuale deterioramento corporeo che penso possa coinvolgere anche la "flora" vaginale, oppure se il rischio infettivo rimane invariato nel tempo.
grazie anticipatamente
Vorrei sapere se c'è per me e anche per lei un rischio maggiore di contrarre infezioni durante dei rapporti sessuali non protetti, vista la sua età (67 anni), considerando la sua menopausa e l'eventuale deterioramento corporeo che penso possa coinvolgere anche la "flora" vaginale, oppure se il rischio infettivo rimane invariato nel tempo.
grazie anticipatamente
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Indubbiamente lo stato menopausale e la conseguente riduzione della flora lattobacillare, espone in maniera statisticamente significativa la vagina della donna di quell'età, ad episodi flogistico-infettivi numericamente più numerosi rispetto a quanto accade in una donna in fase precedente la menopausa stessa.
Ovviamente ciò è vero solo dal punto di vista dottrinale e statistico, non su quello clinico.
Se il soggetto in questione adotta, per esempio, terapie e prevenzioni specifiche, potrà non rientrare nella categoria delle donne in post-menopausa con colpite atrofica e con frequenti complicanze di natura infiammatoria locale.
Perciò il consiglio è quello di chiedere della presenza o meno di sintomi specifici (sensazione di aridità, secchezza vaginali, bruciore, perdite anomale per quantità odore e colore, prurito intimo, difficoltà nella minzione) e delle terapie di supporto che eventualmente sono in atto.
Cordialmente.
Ovviamente ciò è vero solo dal punto di vista dottrinale e statistico, non su quello clinico.
Se il soggetto in questione adotta, per esempio, terapie e prevenzioni specifiche, potrà non rientrare nella categoria delle donne in post-menopausa con colpite atrofica e con frequenti complicanze di natura infiammatoria locale.
Perciò il consiglio è quello di chiedere della presenza o meno di sintomi specifici (sensazione di aridità, secchezza vaginali, bruciore, perdite anomale per quantità odore e colore, prurito intimo, difficoltà nella minzione) e delle terapie di supporto che eventualmente sono in atto.
Cordialmente.
Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli
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Utente
Non mi risulta molto agevole chiderle informazioni così personali, ma alla fine le ho fatto lo stesso qualche domanda. Credo di aver capito che abbia fatto una cura ormonale proprio per la menopausa (nello specifico non saprei dirle i dettagli dottore) che le fu proposta dal medico curante.
A questo punto le eventuali infezioni batteriche o virali sono da considerarsi rare? Pensa che dovrei consigliarle una visita ginecologica e per me una andrologica?
grazie
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 129.9k visite dal 27/03/2012.
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