Gravidanza età avanzata

Ho avuto un aborto spontaneo all'8 settimana e raschiamento il 15 settembre scorso. Ho avuto le prime mestruazioni dopo circa 50 giorni, poi dopo 31, dopo 26 e le ultime dopo 28 giorni (il mio ciclo regolare). A febbraio compio 42 anni.
Mi piacerebbe avere un figlio, prima non ho potuto. Nel senso che non avendo una situazione sentimentale stabile, il senso di responsabilità me lo ha impedito.
Devo rinunciarci? Tutto ciò che leggo in proposito, salvo alcuni entusiasmi a volte ingiustificati e un pò esaltati, mi sembra dire "Non ti illudere, e lascia stare".
Che possibilità ho davvero? E' davvero meglio che rinunci? O ho delle possibilità concrete? Dopo l'aborto mi sento così giù che non capisco più che pensare. Grazie.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 283 6
Mia cara amica
di ragionamenti "medici" penso e credo ne abbia sentiti a iosa.

A naso, però, credo che Lei voglia altro dalla Sua richiesta di consulto on-line, per cui mi accingo a dirLe delle cose "non mediche", alcune delle quali frutto delle mie riflessioni di uomo altre di professionista alla soglia dei 25 anni di carriera.

La gravidanza ed il suo desiderio sono connaturate con l'essere umano, maschio o femmina che sia, anche se in quest'ultima l'intensità ed il coinvolgimento psico-emozionale ad esse correlato raggiungono livelli pù elevati.
Non se ne deve assolutamente nè vergognare nè deve avvertire nei loro confronti paure o tentennamenti.

La vita è questa! Non si può sempre...scappare di fronte ad essa perchè alcune scelte possono essere difficili.

Se ci troviamo a decidere su di esse, non certo è stato per una nostra volontà: è il corso delle cose della vita che ci spinge di fronte a questi bivi.

L'importante è sentire di stare facendo la cosa giusta, in un senso o nell'altro.
Se siamo consci di questo, allora affronteremo anche le nostre paure, i nostri timori, giustificati o meno che siano, i rischi, i pericoli, i rimpianti, le sconfitte.

Ricordo, a tal proposito, le parole di uno storico che parlava del coraggio dei Templari "...e quando essi venivano chiamati in battaglia, non chiedevano mai di quante forze disponesse il nemico, ma solo dove esso si trovasse...".

Ecco: se dovessi darLe un parere, Le direi proprio questo.

Sì ci potrebbero essere dei rischi, ci potrebbero essere delle difficoltà, certo la gravidanza sarà sempre un pò più complicata, da seguire un pò più da vicino e con maggiore minuzia di particolari...ma ciò che conta è che il Suo cuore e la Sua mente abbiano fatto la scelta che Lei ha ritenuto giusta, se si è rivolta verso la ricerca di una gestazione.

Tante neomamme lo sono diventate alla Sua età ed anche più in là, se è per questo. Sono ora felicissime con i loro bellissimi bambini a testimoniare la bella riuscita delle loro scelte, in principio difficili ed angoscianti come la Sua.

Altre hanno rinunciato e sono consce di averlo fatto in serenità, pur se la loro tranquillità è passata sopra l'annientamento del loro connaturato voler essere mamme. Sono felici così. Hanno trovato altre realtà affettive che le hanno ripagate di questa dolorosa rinuncia. Anche in questo caso, la loro mente, il loro cuore le hanno guidate nella scelta. Non ne sono pentite, non ne sentono il rimorso. L'hanno fatto con giusta forza.

Segua il suo cuore ed il suo istinto di donna e ne affronti le conseguenze in un senso o nell'altro.

Comunque vada lei avrà deciso, avrà vissuto. La vita è, comunque la si veda, sempre una continua scelta.

Cordialmente.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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Utente
Utente
Caro dottore,
la ringrazio molto. E' che mi sento così male e disperata a volte che le scelte fatte mi pesano in modo insostenibile. Ho cercato sempre di fare quello che intimamente sentivo giusto, ma che peso mi ritrovo a portare. Ora ho sempre paura, tanta paura, che non succeda, che succeda e vada male di nuovo, che tutto questo mi procuri altra sofferenza. Tutto il coraggio che avevo se ne è andato, non lo ritrovo nella donna che sono oggi. Sono un'altra persona da ieri, proprio un'altra.
Parlarne con il mio compagno non mi aiuta. Dopo aver atteso coscientemente che lui fosse "libero" (di testa, perché di fatto lo è stato dall'inizio) per pensare ad una maternità, mi sono ritrovata che era passato talmente tanto tempo da poter compromettere seriamente la realizzazione di questo desiderio. Lui mi incoraggia, dice che abbiamo diritto a sperarci ancora e ad avere tranquillità, ma io ho perso fiducia e riesco a crederci anch'io per poco, pochissimo. Questo mi rende variabile: un attimo prima penso di dover stare tranquilla ed insistere, cercando di capire che cosa fare per favorire la maternità, un attimo dopo penso di massacrarmi inutilmente per un obiettivo quasi impossibile. Poi mi vengono anche i sensi di colpa perché non mi "impegno" come dovrei. La ricerca della maternità dovrebbe essere una gioia, per me è un inferno.
Il mio cuore e il mio istinto sono spesso obnubilati dagli anni difficili trascrosi e questo mi impedisce di avere la determinazione necessaria, anche se mi sforzo.
Pensa che dovrei fare dei tentativi che vadano al di là del fare l'amore con regolarità? Eventualmente cosa? La mia ginecologa all'ultima visita in gennaio mi ha detto semplicemente "se non succede nulla torni tra 6 mesi". Fra 6 mesi avrò 42 anni e mezzo.
Cosa devo fare?
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 283 6
Le sembrerà, forse, tempo perso, ma Le consiglio, in prima battuta, di recarsi a consulto presso uno Psicologo di sua conoscenza o fiducia.
Prima di esser pronti con l'apparato genitale, occorre esser pronti con la testa e con la mente, oltre che col cuore.
Il resto verrà da solo.
Anch'io ritengo che il termine dei 6 mesi possa e debba essere rispettato, per non fare di Lei un "caso clinico" particolare: di persone cha rrivano alla soglia dei 40 anni per procreare ne son pieni gli Ambulatori ostetrico-ginecologici (ci si sposa a 40 anni con sempre più frequenza, ormai).

Guardi, perciò, prima meglio dentro di sè, con l'aiuto e la guida di una persona esperta.
Vedrà: mi ringrazierà senz'altro.
Cordialmente.
[#4]
Utente
Utente
Intanto la ringrazio sin d'ora per la disponibilità e la gentilezza d'animo con cui mi ha risposto. Rifletterò su quanto mi ha consigliato. Devo dire che nella mia vita sono stata molto fortunata negli incontri con i medici: ne ho trovati molti con un approccio al contempo professionale ed umano, come lei.
La saluto cordialmente anch'io e le auguro buon lavoro.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 283 6
Per fare ciò che il Collega Xxxxx l'invita a fare (metodiche di fertilizzazione in provetta), Lei dovrà sottoporsi:
a) a monitoraggi ecografici ed ormonali su cicli stimolati
b) prelievo di ovociti in anestesia generale o sedazione per via ecoguidata transvaginale
c) transfer di embrioni
d) stress psicologici derivanti dal sapere che, eventualmente, embrioni trasferiti non hanno attecchito per cui dovrà in tutto o in parte ripetere la stessa "trafila".

Tutto ciò, per il Collega Xxxxx non avrebbe nessun impatto sulla sua personalità di donna, di essere umano, tanto da ritenere doveroso solo ed esclusivamente il non perdere tempo con INUTILI DISCORSI.

Certo, il "perder tempo a chi più sa più spiace" come diceva il Sommo Poeta, però non credo che raggiungere una serenità d'animo prima di sottoporsi ad eventi psicologicamente provanti e stressanti quali quelli che Le ho elencato sia un inutile "perder tempo"...poi, giudichi Lei.

Cordialmente.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 283 6
Caro Xxxxx, se Lei risponde alla paziente mostrando i dati relativi alla fertilizzazione con IUI e con tecniche di fecondazione in vitro, l'una la metà dell'altra, credo si debba attendere che la paziente, tra l'altro spronata alle sue "accelerazioni", scelga emotivamente e razionalmente per le seconde. Le ho, quindi, prospettato l'iter cui si dovrà sottoporre per effettuare queste ultime.
Tra l'altro i dati "che Le ho riportato" per "inquadrare rapidamente il da farsi" vuol dire proprio questo, almeno credo, avendo letto il Sommo Poeta ed avendone ricavato la capacità di capire la nostra lingua.
Poi, Xxxxx, ...le opinioni...
Ognuno ha le sue...
Solo che alcuni hanno il buonsenso di non esprimerle, per educazione.
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Utente
Utente
Immagino il vostro obiettivo fosse lo stesso: ossia darmi delle risposte ed aiutarmi.
Lo avete fatto comunque. Cercherò di riflettere su quanto mi avete scritto. E spero poi di fare la cosa giusta.
Vi ringrazio per qualunque ulteriore considerazione vogliate fare o altre indicazioni vogliate riguardanti la mia situazione.
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Utente
Utente
Ho riflettuto a lungo e deciso di proseguire su una strada di "pseudonormalità" secondo la quale, come ha consigliato a suo tempo la mia ginecologa, ripeterò una visita a giugno e decideremo il da farsi, se nel frattempo non dovesse essere accaduto nulla.
Nell'arco di tempo trascorso però ho fatto ricorso alla misurazione della mia temperatura basale e agli stick ovulatori. Il mio ciclo è mediamente di 28-29 giorni.
Le ultime mestruazioni (la prima delle quali è arrivata dopo circa 50 gg dal raschiamento del 15 settembre) sono state:
6 novembre - 7 dicembre 31 gg
7 dicembre - 2 gennaio 26 gg
2 gennaio - 30 gennaio 28 gg
30 gennaio - 29 febbraio 30 gg

Il 14 gennaio la ginecologa ha constatato con l'ecografia che l'ovulazione era già avvenuta e che se avevamo avuto rapporti entro 3-4 giorni prima era possibile una gravidanza. Ovviamente così non è stato.
Il mese scorso l'andamento della temperatura mi ha segnalato l'ovulazione all'8°-9° giorno. Questo mese gli stick, l'andamento della temperatura e i dolori al basso ventre mi hanno segnalato di nuovo l'ovulazione al 9° giorno (dom. 9 marzo). E quando sono rimasta incinta l'ovulazione effettivamente era avvenuta intorno al 9° giorno.
La mia domanda è: avendo l'ovulazione così anticipata, non dovrei avere un ciclo più breve? Se faccio una media degli ultimi mesi, dovrei invece calcolare 28-29 giorni (in linea con la media che ho avuto nei 6-7 mesi prima della gravidanza - prima di allora non lo ricordo - che era precisamente di 28 giorni)e le prossime mestruazioni dovrebbero arrivare il 28-29 marzo.
C'è qualcosa che mi sfugge. Potete aiutarmi? Vi ringrazio
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Utente
Utente
Ho dimenticato di dire che ho assunto la pillola per molti anni, circa 15 (con alcuni periodi di interruzione e ripresa a valle dei controlli previsti).
L'ho interrotta a 40 anni. La ginecologa in quella occasione mi disse che avevo preservato degli ovuli.
Potete spiegarmi meglio cosa significa per favore?
Grazie ancora
[#10]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
Non avendo ricevuto notizie prima di oggi, ho pensato di dover riproporre i miei quesiti ex novo e l'ho fatto qualche tempo fa. Il parere espresso però è diverso. Riporto domande e risposte ricevute.

D) Ho assunto la pillola anticoncezionale per molti anni (con alcuni periodi di interruzione e ripresa dopo i previsti controlli). L'ho interrotta a 40 anni. La ginecologa in quella occasione mi disse che avevo preservato degli ovuli.

R) Non è vero, se così fosse chi prende la pillola per 20 anni dovrebbe andare in menopausa a 70 anni invece che a 50. la pillola non conserva le uova, che muoiono comunque, anche se non vengono ovulate.

Ho esposto anche un'altra mia perplessità che però è rimasta parzialmente insoddisfatta:

D) Avendo l'ovulazione piuttosto anticipata (8-9-10°giorno), non dovrei avere un ciclo più breve dei 29-30 di media? Da quando devo effettivamente contare i giorni della fase postovulatoria e come mi accorgo che quella precedente è terminata?

R) Con la misurazione della temperatura basale si può avere un'idea di quanto duri la seconda fase, cioè quella del rialzo della temperatura, che corrisponde alla secrezione del progesterone.


D) Non mi ancora è chiaro come calcolare la fase postovulatoria. Se conto i giorni in cui la mia temperatura è alta, allora è lunghissima: anche 18, 19, 20 giorni. Mi sembra di aver letto un pò ovunque che la media è di 12-16 giorni e che avere un'ovulazione all'8-9 giorno si traduce in un ciclo breve. E' possibile spiegarmi meglio?

R) Potrebbe essere un fenomeno individuale di prolungata produzione di progesterone. E' vero che in tutti i testi si legge che la seconda fase dura 14-16 giorni, ma il corpo umano non è una macchina che obbedisce a regole matematiche.

Vi sarei grata se poteste aiutarmi a risolvere questi dubbi. Preciso che questo mese ho avuto un ciclo di 30 giorni con ovulazione (stick, muco e temperatura) all'11 giorno.

Grazie molte


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