Parto dopo cistectomia e miomecomia
Salve dottore, sono una donna di 35 anni. Circa 3 anni fa (agosto 2008) ho subito un intervento per rimozione cisti endometriosica all’ovaio sinistro e piccoli miomi uterini. Nel 2009 mi sono sposata e solo dopo 2 anni sono rimasta incinta e adesso sono di 39 settimane. Il mio ginecologo ha letto la cartella clinica con la descrizione dell’intervento e da questo ne ha dedotto che potrei avere delle aderenze che renderebbero lungo e difficoltoso il parto cesareo consigliandomi quindi di “provare” il parto naturale e in caso ricorrere al cesareo. Vi riporto qui il testo della cartella clinica con descrizione dell’intervento:
Laparatomia trasversale retro pubica secondo Kustner. Alla celiotomia si aspira scarso libero liquido ematico per esame citologico (paziente in fase mestruale). Annesso destro di aspetto normale, mobile, fatta eccezione per il tratto istmico della salpinge che è edematoso e pertanto di calibro modestamente superiore alla norma. Gonade sinistra sede del noto endometrioma di 8cm, tenacemente adeso a tutte le superfici peritoneali circostanti. Salpinge sinistra edematosa e con decorso tortuoso perché coinvolta nella sindrome aderenziale (padiglione conservato).A carico del viscere uterino si reperta la presenza di 4 miomi corporali a sviluppo sottosieroso / intramurale: cornuale destro poseriore 3cm, fundico sinistro 2 cm, fundico sinistro adiacente al precedente 5mm, e anteriore destro 7-8 mm di diametro. Per la fissità dell’espanso ovarico sinistro e per evitare di ampliare l’incisione cutanea si decide di incidere la cupola dell’espanso stesso e di svuoltarlo dell’abbondante contenuto piceo, color cioccolata, tipico della malattia endometriosica. Si procede quidni alla dissezione della parete cistica che si rivela essere pluriconcamerata, dalla lamina di parenchima ovarico il quale viene successivamente ricostruito in Caprosyn 4/0 (ovaio residuo di circa 3x2cm di dimensione). Si mobilizza salpinge sinistra. Asportazione dei 4 miomi prima descritti con elettrobisturi. Sulla guida dell’ecografia pre-operatoria si identifica un quinto mioma posteriore cornuale fundico destro di circa 2,5 cm, che viene progressivamente enucleato secondo la breccia precedentemente effettuata per l’asportazione del mioma cornuale destro posteriore: raggiunto l’equatore del nodo si riconosce la sua posizione prevalentemente sottomucosa e lo si asporta con inevitabile apertura della cavità endometriale a livello fundico. Sutura delle brecce miometriali in continua di maxon2/0 e lavaggio ripetuto del campo operatorio con soluzione fisiologica. Posizionamento di due garze emostatiche riassorbibili nel Douglas per sanguinamento peritoneale a nappo. Sutura muscolo-fasciale. Dranaggio…ecc
Ora mi sorgono dei dubbi: -Ho letto che, anche se altamente probabile, non è sempre certo che gli interventi all’addome possano procurare aderenze, ma in presenza di queste il problema sarebbe solo la lungaggine dell’operazione o altro? -Se per caso si tentasse un parto naturale ci sarebbe il rischio di rottura dell’utero visto anche il fatto che il bambino non è proprio piccolo (kg 3,200-3,400 a 39 sett.)?--In caso di difficoltà al parto spontaneo si dovrebbe ricorrere al cesareo d’urgenza? Sarebbe quindi più pericoloso?
Scusate per la lungaggine e grazie di cuore per la vostra attenzione e disponibilità
Laparatomia trasversale retro pubica secondo Kustner. Alla celiotomia si aspira scarso libero liquido ematico per esame citologico (paziente in fase mestruale). Annesso destro di aspetto normale, mobile, fatta eccezione per il tratto istmico della salpinge che è edematoso e pertanto di calibro modestamente superiore alla norma. Gonade sinistra sede del noto endometrioma di 8cm, tenacemente adeso a tutte le superfici peritoneali circostanti. Salpinge sinistra edematosa e con decorso tortuoso perché coinvolta nella sindrome aderenziale (padiglione conservato).A carico del viscere uterino si reperta la presenza di 4 miomi corporali a sviluppo sottosieroso / intramurale: cornuale destro poseriore 3cm, fundico sinistro 2 cm, fundico sinistro adiacente al precedente 5mm, e anteriore destro 7-8 mm di diametro. Per la fissità dell’espanso ovarico sinistro e per evitare di ampliare l’incisione cutanea si decide di incidere la cupola dell’espanso stesso e di svuoltarlo dell’abbondante contenuto piceo, color cioccolata, tipico della malattia endometriosica. Si procede quidni alla dissezione della parete cistica che si rivela essere pluriconcamerata, dalla lamina di parenchima ovarico il quale viene successivamente ricostruito in Caprosyn 4/0 (ovaio residuo di circa 3x2cm di dimensione). Si mobilizza salpinge sinistra. Asportazione dei 4 miomi prima descritti con elettrobisturi. Sulla guida dell’ecografia pre-operatoria si identifica un quinto mioma posteriore cornuale fundico destro di circa 2,5 cm, che viene progressivamente enucleato secondo la breccia precedentemente effettuata per l’asportazione del mioma cornuale destro posteriore: raggiunto l’equatore del nodo si riconosce la sua posizione prevalentemente sottomucosa e lo si asporta con inevitabile apertura della cavità endometriale a livello fundico. Sutura delle brecce miometriali in continua di maxon2/0 e lavaggio ripetuto del campo operatorio con soluzione fisiologica. Posizionamento di due garze emostatiche riassorbibili nel Douglas per sanguinamento peritoneale a nappo. Sutura muscolo-fasciale. Dranaggio…ecc
Ora mi sorgono dei dubbi: -Ho letto che, anche se altamente probabile, non è sempre certo che gli interventi all’addome possano procurare aderenze, ma in presenza di queste il problema sarebbe solo la lungaggine dell’operazione o altro? -Se per caso si tentasse un parto naturale ci sarebbe il rischio di rottura dell’utero visto anche il fatto che il bambino non è proprio piccolo (kg 3,200-3,400 a 39 sett.)?--In caso di difficoltà al parto spontaneo si dovrebbe ricorrere al cesareo d’urgenza? Sarebbe quindi più pericoloso?
Scusate per la lungaggine e grazie di cuore per la vostra attenzione e disponibilità
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Quasi sempre se la MIOMECTOMIA (come nel suo caso) ha interessato la cavità uterina come da descrizione,l'indicazione è quella di eseguire un parto per via laparotomica (TC) .
Ciò non esclude la possibilità di tentare un parto di prova per via vaginale,essendo trascorsi 3 anni dalla laparomiomectomia.
In bocca al lupo!
Ciò non esclude la possibilità di tentare un parto di prova per via vaginale,essendo trascorsi 3 anni dalla laparomiomectomia.
In bocca al lupo!
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
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Ex utente
Salve, alla fine ho avuto un parto cesareo, per "alterazioni tracciato" infatti non mi venivano le doglie, dopo il parto il dottore mi ha detto che il mio bambino aveva il cordone ombelicale attorno al corpo. Ma non ho capito l'attinenza. Inoltre ha aggiunto che non c'erano aderenze come sospettato. Dopo il parto ho avuto delle perdite mestruali ma ancora adesso a distanza di 2 mesi e una settimana dal parto non mi è venuto il ciclo
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.3k visite dal 29/02/2012.
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