Riabilitazione del pavimento pelvico

Salve, volevo chiedervi un consulto. Ho 25 anni e soffro di vaginismo. Da 3 anni sto provando a curarlo, sono stati molti i percorsi seguiti. Tutti con scarsi risultati. Mi sono imbattuta soprattutto contro la scarsa conoscenza che si ha del problema e con l'assenza di specialisti con una formazione adeguata (e anche multidisciplinare) in grado di aiutarmi.
ho trovato, invece, molto aiuto in un gruppo di supporto online. Dal quale ho avuto molte indicazioni. Una tra tutte è quella che riguarda la riabilitazione del pavimento pelvico. premetto che tra i vari percorsi seguiti c'è stato quello della psicoterapia. Ho quindi lavorato tantoo su molti aspetti della mia vita, ho scavato, scavato, trovando anche le radici delle mie paure. Mi sono imbattuta però nella necessità di fare qualcosa di "pratico" e da quello che ho capito questo qualcosa potrebbe essere proprio la riabilitazione del pavimento pelvico, visto, anche, che l'analisi di tutti i vissuti emotivi che stanno alla base del mio vaginismo non mi ha permesso mai di ammorbidire quel muscolo che sento ogni volta un muro imbattibile, duro come il piombo. non conoscendo nulla di questo tipo di riabilitazione, leggendo solo qualcosa, sono andata ad intuito e ho ipotizzato che possa essere una strada, un'altra da seguire.
Volevo sapere che ne pensavate.
e soprattutto volevo sapere se nel casertano qualcuno se ne occupava. ho letto che è un trattamento per l'incontinenza, quindi mi chiedo se ci sono medici che fanno tale riabilitazione ma rapportata al vaginsimo.

Grazie,
elena
[#1]
Dr. Roberto Vigorito Ginecologo 113 9
Ciao Elena, consentimi di darti del tu, cosa che ritengo indispensabile per rendere la mia risposta meno fredda e diplomatica.
Credo che la ginnastica perineale sia una cosa essenziale nel tuo percorso verso la risoluzione del tuo problema.
Non me ne occupo personalmente ma cercherò di chiarirti come funziona.
Ti vengono insegnati una serie di esercizi che impegnano i muscoli del perineo e che nel tuo caso ti farebbero entrare in sintonia con una parte del tuo corpo con la quale oggi sei in aperto conflitto.
L'esercizio muscolare aumenta la sensibilità del muscolo stesso. Questa è una regola che chi pratica sport ed in particolare body building conosce bene. Se ad esempio effettui un esercizio per i bicipiti non devi contrarre i muscoli antagonisti (cioè i tricipiti)e non devi adoperare i muscoli delle spalle nel sollevare il peso. Sembra semplice, ma se osservassi chi si allena in palestra, ti accorgeresti di quante persone sbagliano ad allenarsi (loro se ne accorgono quando si stirano!!!). Man mano che ti alleni senti il muscolo che lavora, se sei davvero attento dal primo allenamento a farlo, e questa sensibilità aumenta con il tempo. Avrai senz'altro capito che io mi alleno spesso.
La ginnastica perineale è molto simile: contrazioni e rilasciamenti di una serie di muscoli. L'obiettivo è diverso da quello dei body builders: non serve ingrossare i muscoli a dismisura, ma senire il muscolo che si contrae e si rilascia, in modo da saperlo riconoscere quando non serve che sia "un muro imbattibile, duro come il piombo".
Nella struttura dove lavoro ci sono due persone che si occupano di questo argomento.
Il primo è un collega che, a mio parere, ha una conoscenza anatomica e funzionale del pavimento pelvico che non ha eguali: tantissime volte lo aiuto in interventi di uroginecologia e continua a stupirmi per la genialità chirurgica e la padronanza dell'argomento. Tante delle cose che so me le ha insegnate lui. Da circa 10 anni ha acquistato uno strumento per la riabilitazione del pavimento pelvico: mi ha sempre esortato a consigliare la ginnastica perineale prima ma soprattutto dopo il parto, in quanto le strutture muscolari e tendinee del perineo sono notevolmente stirate e sollecitate dal passaggio del bimbo.
La seconda è una delle nostre ostetriche: ha una grinta ed un'intelligenza professionale impressionanti. Si occupa di parto dolce, massaggio infantile e ginnastica perineale.
Ti parlo di entrambi, perchè credo che stia a te scegliere la persona a cui rivolgerti: esiste una parte pratica in cui questi esercizi devono essere spiegati e credo che questo possa imbarazzarti.
Forse mi sono dilungato un pò ma spero di averti chiarito un pò le idee.
Sono a tua completa disposizione e spero che arrivi al più presto la soluzione ai tuoi problemi.
Ti saluto.

Roberto Vigorito

[#2]
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Gentile Dottor Vigorito, la rigrazio per la risposta dettagliata, e anche per la disponibilità telematica manifestatami. Pur non essendo una sportiva, grazie al suo accostamento, ho capito a cosa associare la riablitazione del pavimento pelvico. Creedo di poter capire anche la parte pratica a cui lei fa riferimento e qui mi viene un dubbio che le pongo, superando eventuali imbarazzi, e abusando della sua disponibilità. io sono stata in cura da un ginecologo (pessima esperienza), dopo una parte teorica siamo passati a quelli che chiamavamo "esercizi". Per renderle l'idea non posso fare a meno di essere dettagliata. Lui provava ad inserire un dito, in realtà non ci è mai riuscito, vista la mia paura (o meglio terrore) e visto anche un certo imbarazzo. Una volta entrata la falange, lui mi invitava a "stringere" e "rilassare". Dalla sua spiegazione credo che questa sia la riabilitazione perineale, o almeno parte di essa. beh, il dubbio è questo: se quella che ho fatto fosse riabilitazione perineale con me ha avuto scarsissimi risultati. la mia tensione era tale che il muscolo difficilmente riusciva a distendersi, anzi io sentivo che era continuamente contratto (ciò lo associo anche alla tensione che mi creava il clima in cui si svolgevano tali esercizi).
Quello che mi chiedo ora è se tale riabilitazione non "funziona" con me o se è stata fatta con superficialità dal medico in questione. mi spiego meglio: se c'è di piu' del semplice "rilassati"-"stringi" in questo tipo di riabilitazione, beh, allora posso ancora sperarci, ma se si riduce solo a questo posso dire che con me ha avuto scarsi, o quasi nulli, risultati. Anzi non le nascondo che spesso ho sentito il tutto come una violenza. So che posso sembrarle esagerata, credo anche che nel quadro diagnostico di una vaginismica, rientri questa condizione di paura, però se quella fosse la riabilitzione perineale, quella che ho fatto (e che il medico che mi ha seguita non ha mai chiamato con questo nome) la vedo molto "riduttiva". Come si fa a chiedere ad una donna col vaginismo di rilassare un muscolo che in primis conosce pochissimo e che poi è abituata sentire "teso"?.
Non so se ho reso l'idea dei miei dubbi.
Poi: non so se è possibili farlo in questa sede, ma la chiedo la gentilezza d mandarmi i riferimenti degli specialisti a cui fa riferimento nella sua missiva,e in che zona operano. Mi piacerebbe contattarli. sarebbe un modo per ricominciare questo cammino, non semplice, mi creda.
Se non è possibile lasciare certi riferimenti in pubblico, le lascio un'email a cui fare riferimento: ar.cogiu@libero.it
Mi scuso se ho approfittato della sua disponibilità, ma da qualche parte devo pur ricominciare e i suoi riferimenti mi sembrano un'indicazione.
La ringrazio, comunque, per le ottime spiegazioni datemi precedentemente.
Saluti