Rapporti dolorosi
gentili dottori, ho gia fatto questa domanda ad un vostro collega, ma volevo avere più pareri in modo da essere certo sulla situazione che io e la mia ragazza ci portiamo dietro ormai da tempo. Vi spiego subito, qualche mese fa la mia ragazza ha dovuto interrompere l'assunzione della pillola anticoncezionale (fedra) e il motivo è perchè da ormai 2 anni non riusciamo più ad avere un rapporto sessuale completo a causa di un dolore di lei alla penetrazione, paragonato più o meno al dolore di una cistite, da ormai due anni quindi, abbiamo cambiato tanti ginecologi che hanno fatto diagnosi su diagnosi, tra le quali, candida, tricomoniasi, secchezza, fino ad arrivare alla vulvodinia, tutte le relative cure l però, non hanno portato nessun miglioramento, quindi l'ultima ginecologa ha pensato di sospendere la pillola (3mesi fa)e di cominciare a parlare con una psicoterapeuta (1 mese fa). nell'ultimo mese di fatto le cose erano un pò cambiate, riuscivamo ad effettuare delle penetrazioni non dolorose e ci bloccava solo il fatto di non essere protetti (con il preservativo le faceva ancora un pò male) e quindi abbiamo deciso di ricominciare il trattamento con fedra, ma appena abbiamo riprovato ad avere un rapporto è tornato il dolore forte come in questi 2 anni. quindi, alla luce di questo, e tenendo conto che i primi tempi (quando non c'erano questi problemi) lei non prendeva la pillola fedra, ma usava yasmin, che le dava problemi di nausea (purtroppo non ricordiamo se questo problema è iniziato contestualmente all'assunzione di fedra, ma non è da escludere). è possibile dunque che tutti questi problemi derivino dal cambio di pillola anticoncezionale?? e che sia tutto una causa di fedra? l'unica cosa certa è che all' inizio di tutto c'è stata anche una forte cistite. spero che lei possa aiutarci a fare un pò di luce su questa situazione che sta diventando veramente molto pesante.
la ringrazio anticipatamente
la ringrazio anticipatamente
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Gentile Ragazzo,
in attesa che qualche ginecologo le risponda per quanto riguarda l' eventuale coinvolgimento della pillola assunta dalla sua compagna nel disturbo che lamenta e per meglio approfondire l'aspetto psicologico (che in questi casi non va sottovalutato), sarebbe interessante sapere se proseguono gli incontri con la psicoterapeuta e se ad essi partecipa anche Lei.
Cordiali saluti.
in attesa che qualche ginecologo le risponda per quanto riguarda l' eventuale coinvolgimento della pillola assunta dalla sua compagna nel disturbo che lamenta e per meglio approfondire l'aspetto psicologico (che in questi casi non va sottovalutato), sarebbe interessante sapere se proseguono gli incontri con la psicoterapeuta e se ad essi partecipa anche Lei.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Ex utente
Gentile Dottoressa, la ringrazio per l'interessamento. la risposta alla sua domanda è SI gli incontri stanno continuando ma per ora la psicoterapeuta non ho ritenuto necessaria la mia presenza, la mia disponibilità a riguardo è comunque assolutamente positiva e nel caso (non escluso) incì cui dovessi servire sarei prontissimo a partecipare anche io. lei cosa ne pensa di questa situazione? e se ha bisogno di altre informazioni non esiti a chiedermele.
La ringrazio.
Cordiali Saluti
Buona giornata.
La ringrazio.
Cordiali Saluti
Buona giornata.
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Gentile Signore,
ritengo sia decisamente opportuno continuare ad affiancare alle ricerche di una eventuale causa organica del disturbo che affligge la sua compagna (e di conseguenza la coppia) il percorso psicoterapeutico iniziato, in modo da indagare ed affrontare anche le possibili implicazioni psicologiche (siano esse causa oppure effetto del problema).
Eventualmente, se entrambi ne avvertiste l'esigenza e dopo aver sentito il parere della psicoterapeuta, un'ulteriore possibilità potrebbe essere quella di rivolgersi in parallelo (senza abbandonare quindi la terapia individuale) ad un altro psicologo per una consultazione di coppia.
Cordialità.
ritengo sia decisamente opportuno continuare ad affiancare alle ricerche di una eventuale causa organica del disturbo che affligge la sua compagna (e di conseguenza la coppia) il percorso psicoterapeutico iniziato, in modo da indagare ed affrontare anche le possibili implicazioni psicologiche (siano esse causa oppure effetto del problema).
Eventualmente, se entrambi ne avvertiste l'esigenza e dopo aver sentito il parere della psicoterapeuta, un'ulteriore possibilità potrebbe essere quella di rivolgersi in parallelo (senza abbandonare quindi la terapia individuale) ad un altro psicologo per una consultazione di coppia.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 16/01/2012.
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Approfondimento su Vulvodinia
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