Colpoisterectomia, colcosospensione e colporineoplastica
Mia madre ha subito, in data 4/11/11, un intervento per voluminoso mioma uterino isterocele di terzo grado, cistocele di terzo grado con deficit perineale.
Tipo d'intervento: colpoisterectomia pr morcellement,colposospensione bilaterale ai legamenti sacrospinosi e cistopessi fasciale colpoperineoplastica.
Decorso clinico: complicato dall'insorgenza di sintomatologia dolorosa a livello dei punti di colposospensione.
Terapia domiciliare farmacologica: Naproxene sodico e levulosio.
A distanza di circa 17 giorni dall'intervento mia madre continua a lamentare intensi dolori nella zona anale destra, soprattutto quando sta in piedi mentre tendono ad affievolirsi quando è distesa a letto . Lamenta anche grossi problemi di evaquazione feci per l'inteso dolore nella fase di spinta e solo con l'aiuto di clismi riesce ad evaquare con difficoltà.
Il chirurgo sostiene che i dolori e la difficoltà di evaquazione sono causati probabilmente dal fatto che i punti di sospensione possano aver toccato delle terminazioni nervose, ma che col tempo i punti lentamente si scioglieranno migliorando la sitazione. Mi ha anche prospettato che, se i dolori continano a rimaneri intensi e non più sopportabili, occorrerà tagliare i punti di sospensione con conseguente rischio di vanificare l'intervento e trovarsi fra breve tempo con un nuovo prolasso vaginale e la necessità di un nuovo intervento.
Vi chiedo se tale situazione può considerarsi normale, per quanto tempo il permanere di dolori così intensi non deve destare preoccupazione e comunque cosa mi consigliate?
Tipo d'intervento: colpoisterectomia pr morcellement,colposospensione bilaterale ai legamenti sacrospinosi e cistopessi fasciale colpoperineoplastica.
Decorso clinico: complicato dall'insorgenza di sintomatologia dolorosa a livello dei punti di colposospensione.
Terapia domiciliare farmacologica: Naproxene sodico e levulosio.
A distanza di circa 17 giorni dall'intervento mia madre continua a lamentare intensi dolori nella zona anale destra, soprattutto quando sta in piedi mentre tendono ad affievolirsi quando è distesa a letto . Lamenta anche grossi problemi di evaquazione feci per l'inteso dolore nella fase di spinta e solo con l'aiuto di clismi riesce ad evaquare con difficoltà.
Il chirurgo sostiene che i dolori e la difficoltà di evaquazione sono causati probabilmente dal fatto che i punti di sospensione possano aver toccato delle terminazioni nervose, ma che col tempo i punti lentamente si scioglieranno migliorando la sitazione. Mi ha anche prospettato che, se i dolori continano a rimaneri intensi e non più sopportabili, occorrerà tagliare i punti di sospensione con conseguente rischio di vanificare l'intervento e trovarsi fra breve tempo con un nuovo prolasso vaginale e la necessità di un nuovo intervento.
Vi chiedo se tale situazione può considerarsi normale, per quanto tempo il permanere di dolori così intensi non deve destare preoccupazione e comunque cosa mi consigliate?
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.2k visite dal 21/11/2011.
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