Il dolore è talmente forte che la sveglia, si deve alzare, girare un pò

Buongiono, volevo chiedere un vostro parere su un problema fastidioso che colpisce mia madre di 74 anni alla quale è stato asportato l'utero cinque anni fa. Subito un mesetto dopo l'intervento ha cominciato ad accusare un dolorino all'inguine, che poi si è sempre più intensificato. Questo però succede "solo ed esclusivamente" di notte.
Adesso il dolore è talmente forte che la sveglia, si deve alzare, girare un pò per la casa fino a quando le passa. Ha fatto ecografie al fegato, al pancreas, colonscopia ecc.ecc. ma è tutto risultato negativo. Anche dopo una visita ortopedica, si è pensato ad un nervetto
toccato durante l'intervento d'isterectomia ma il tutto è rimasto così vago e senza riscontro. Il problema è sempre più fastidioso avete un'idea con i sintomi descritti a cosa sia dovuto?
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Dr. Davide Ventre Cardiologo 844 15
Salve,
se il dolore provoca il risveglio, non è certo da sottovalutare. Il dolore è fisso all'inguine? Non si irradia verso la coscia? Potrei in quel caso sospettare un interessamento del nervo sciatico (il cui dolore in caso di lesione è veramente forte).
Visto il problema particolarmente specialistico, rimando ai consigli per ulteriori esami strumentali diagnostici, da parte di un neurologo.
In alternativa posso sospettare un dolore localizzato nell'uretere, quel canale che giunge all'uretra proveniente dal rene. In tal caso consiglio anche la visita di un urologo, anche se ammetto che in questo caso la sintomatologia dolorosa è un pò atipica, in quanto avreste dovuto segnalare anche dolori durante la minzione.
Fateci sapere.

Dott. Davide Ventre
Specialista in Cardiologia
Tel. 037483016 - 03094930891
e-mail: dott.davideventre@gmail.com

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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Probabilmente si tratta di una causalgia; ovvero di un dolore molto frequente dopo interventi laparotomici con incisione cutanea trasversale tipo Pfannenstiel o bispino-iliaca.
Se la mamma è stata operata per via addominale, si può pensare che al momento della risutura del taglio chirurgico, un punto o la successiva cicatrice, abbiano inglobato quealche terminazione del Nervo Ileo-inguinale, portando ad un dolore che si accentua rimanendo in posizione supina a lungo (come appunto ogni notte) e che si attenua col movimento.
La diagnosi di certezza può essere fatta dal Neurochirurgo (ed in particolare da un neurochirurgo che si occupa di sistema nervoso periferico), oppure da un Fisioterapista/Riabilitatore che abbia dimestichezza con lo studio dei potenziali evocati, andando ad eseguire una elettrostimolazione proprio nel territorio di interesse di questo nervo, nell'area d'appresso alla spina iliaca anteriore-superiore.
Nel caso si ponesse diagnosi di causalgia nel territorio dell'Ileo-Inguinale, le uniche terapie efficaci consisterebbero o nello sbrigliamento del nervo dalla cicatrice post-chirurgica (intervento nella mia esperienza difficilmente risolutore) o nell'alcolizzazione (quasi sempre ripetuta in più sedute) dei terminali nervosi.
Una seduta di alcoolizzazione, inoltre, da alcuni, è utilizzata anche quale crietrio "ex adjuvantibus" per la diagnosi della problematica.
Non escluderei neanche, a priori, l'ipotesi sostenuta dal Collega Ventre, di un danno ureterale, anche se, come lui stesso le ha già scritto, dovrebbero esserci problemi urologici associati che, almeno nella sua mail, non sono menzionati.
Cordialmente.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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Attivo dal 2007 al 2007
Ex utente
Ringrazio il Dr. Ventre ed il Dr. Santoro per le esaurienti risposte.
Riguardo l'ipotesi del Dr. Ventre sul discorso sciatica (nella mia prima lettera non ne ho parlato) sono stati fatti accertamenti senza nessun risultato, mentre per il discorso del danno ureterale effettivamente durante la minzione la mamma non accusa nessun disturbo. Trovo molto interessante l'ipotesi del Dr. Santoro, come da lei consigliato prenoteremo una visita da un neurochirurgo per vedere se effettivamente si può trattare di "causalgia", nella speranza di poter trovare la terapia adatta.
Vi farò sapere, nel contempo vi ringrazio ancora per la cortesia e la
velocità della risposta.