Battito fetale assente

alla c.a. del Dott. Santoro
Buongiorno Dottore
ad agosto compirò 42 anni e sono alla settimana 9+2 di gestazione, ultima mestruazione 20/4 con 3-4 ultimi cicli abbastanza regolari di 30/31 gg. La mia storia clinica è la seguente:
- 09/2003 ovulo cieco con raschiamento alla 9 settimana.
- 02/2005 ho partorito con cesareo, perchè podalica, una bellissima bambima. Ho avuto una gravidanza senza nessun tipo di problema.
- 05/2009 aborto spontaneo alla settimana 7+6 senza raschiamento
- 08/2010 aborto interno alla 7 settimana con raschiamento eseguito alla 9^ settimana.
Dopo questo secondo aborto ho eseguito gli esami per poliabortività: FT3- FT4- TSH, ACA, LAC, ANA, Antitrombina III, Omocisteina Basale, Omocisteina C, Proteina S funzionale, ricerca mutazione G20210A della protrombina, fattire di leiden (fattore V) per ricerca mutazione G1691A, MTHFR per ricerca mutazione C677T e cariotipo sia mio che di mio marito. E' risultato tutto nella norma.
- a Maggio 2011 scopro di essere nuovamente incinta. La prima ecografia in data 7giugno a 7 settimane evidenzia un abbozzo embrionale con presenza di battito cardiaco anche se molto debole. La seconda ecografia in data 21Giugno a 9 settimane evidenzia un embrione di 13.9mm ma assenza di BCF.
Vista la mia incapacità al momento di accettare un'altra interruzione di gravidanza, il ginecologo ha deciso di farmi fare un altro controllo a distanza di 1 settimana prima di procedere con il raschiamento. Anche se ora a distanza di giorni mi rendo conto che l'ha fatto solo per darmi la possibilità di abituarmi all'idea e di essere convinta al 100% che la gravidanza si è interrotta. Potrebbe però esserci un miracolo, e magari nella prossima ecografia potrebbe essere riscontrabile il battito?
Nel caso, invece in cui anche questa gravidanza si sia definitivamente interrotta, considerata la mia storia clinica e la mia età, pensa valga la pena rivolgersi a un centro per la poliabortività?

La ringrazio per una sua cortese risposta.

Cordiali saluti.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Rimandare un raschiamento per un aborto ormai già diagnosticato, espone soltanto a rischi di carattere infettivo/infiammatorio. Di questo dev'essere ben consapevole.
Sarà la cruda (e poco piacevole) verità...ma è la verità.
Torni quanto prima dal Collega, si rifaccia effettuare un'eco vaginale e, se le cose stanno davvero così, non esiti a richiedere il ricovero e la revisione chirurgica della cavità uterina.

Poi, a distanza di almeno 2 cicli dall'avvenuto raschiamento, esegua, sempre con l'assenso del Curante, una Isteroscopia diagnostica con prelievo ednometriale per esame istologico e funzionale dell'endometrio, oltre che per endometriocoltura e citologia endometriale alla ricerca di una endometrite linfoplasmacellulare, oltre ad una serie di tamponi cervicali e vaginali per germi comuni, Mycoplasmi/Ureaplasmi e Chlamydia.

Completi gli esami di Laboratorio con la ricerca di ulteriori auto-anticorpi (può prendere la lista degli esami da qualche mi aprecedente risposta in tema di poliabortività o, se vuole, può richiedermela specificamente) e dopo di ciò, se rimangono ancora dei dubbi, potrà rivolgersi ad un Centro Specialistico per lo studio della poliabortività.

Le formulo i miei personali auguri per la Sua ricerca. Non demorda.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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