Difficoltà nel compiere un "corretto" rapporto sessuale
Salve a tutti.
E' più di un anno che sto con la mia ragazza e nella relazione che abbiamo vantiamo un rapporto felice, tranquillo e quanto più sereno possibile.
L'atto sessuale l'abbiamo vissuto, nei suoi due tentativi, in totale fiducia reciproca e relativa tranquillità.
Il problema che si è presentato è l'impossibilità di compiere un atto sessuale capace di darle piacere e di rompere il suo imene. Leggendo su internet abbiamo appreso che l'imene potrebbe essere tanto elastico da resistere alle prime penetrazioni. Durante l'atto sessuale lei sente dolore nel momento in cui entro e nel momento in cui dopo, andando a fondo, percepisce la presenza di un "muro" che si oppone alla presenza del mio membro. La cosa che più mi mortifica è il fatto di non riuscire a darle piacere. Fino ad ora abbiamo provato due volte e nella seconda abbiamo continuato il rapporto sessuale cercando posizioni diverse e continuando per una mezzoretta. Nulla di fatto, il suo "muro" c'è sempre e la sua vagina non presenta mai apparenti perdite di sangue dovute alla lacerazione dell'imene.
Non so come affrontare questa difficoltà; mi mortifica il fatto che a fronte di un mio piacere, da parte sua non vi sia altro che dolore e sofferenza.
Lei si dice cosciente del fatto che inizialmente il sesso possa causare dolore in lei, ma che ad un certo punto, dovrebbe anche poterle dare un minimo di piacere così come, confrontandosi con amiche più fortunate, ha appreso che dovrebbe essere.
Ho pensato anche che questo problema fosse dovuto ad una mia "non dotazione" ma leggendo su internet ho appreso che un pene lungo 13/14cm sia la media corretta. (la mia misura)
Vi chiedo dei consigli e delle nozioni che possano dimostrarsi utili affinché possa io proseguire in questo tentativo nel modo più corretto possibile. Il fatto di non riuscire a raggiungere quel risultato, è un fattore che ci rattrista e ci imbarazza. Ci porta a domandare l'un l'altro quale sia il problema e che cosa ci sentiamo di fare. Da parte sua c'è il pensiero fisso che "io sono la persona giusta per questo passo" e nei miei confronti si dimostra accogliente e sempre tranquilla. Non penso che sia un fattore psicologico così come ipotizzato da alcuni di voi in simili post letti da me in precedenza. Ad ogni modo vorrei sapere che cosa ne pensate, magari in modo esauriente e sufficentemente chiaro. Vi ringrazio già da ora per l'attenzione dedicatami.
Se qualcosa non dovesse essere chiaro vi prego, non esistate a domandarmi ulteriormente.
E' più di un anno che sto con la mia ragazza e nella relazione che abbiamo vantiamo un rapporto felice, tranquillo e quanto più sereno possibile.
L'atto sessuale l'abbiamo vissuto, nei suoi due tentativi, in totale fiducia reciproca e relativa tranquillità.
Il problema che si è presentato è l'impossibilità di compiere un atto sessuale capace di darle piacere e di rompere il suo imene. Leggendo su internet abbiamo appreso che l'imene potrebbe essere tanto elastico da resistere alle prime penetrazioni. Durante l'atto sessuale lei sente dolore nel momento in cui entro e nel momento in cui dopo, andando a fondo, percepisce la presenza di un "muro" che si oppone alla presenza del mio membro. La cosa che più mi mortifica è il fatto di non riuscire a darle piacere. Fino ad ora abbiamo provato due volte e nella seconda abbiamo continuato il rapporto sessuale cercando posizioni diverse e continuando per una mezzoretta. Nulla di fatto, il suo "muro" c'è sempre e la sua vagina non presenta mai apparenti perdite di sangue dovute alla lacerazione dell'imene.
Non so come affrontare questa difficoltà; mi mortifica il fatto che a fronte di un mio piacere, da parte sua non vi sia altro che dolore e sofferenza.
Lei si dice cosciente del fatto che inizialmente il sesso possa causare dolore in lei, ma che ad un certo punto, dovrebbe anche poterle dare un minimo di piacere così come, confrontandosi con amiche più fortunate, ha appreso che dovrebbe essere.
Ho pensato anche che questo problema fosse dovuto ad una mia "non dotazione" ma leggendo su internet ho appreso che un pene lungo 13/14cm sia la media corretta. (la mia misura)
Vi chiedo dei consigli e delle nozioni che possano dimostrarsi utili affinché possa io proseguire in questo tentativo nel modo più corretto possibile. Il fatto di non riuscire a raggiungere quel risultato, è un fattore che ci rattrista e ci imbarazza. Ci porta a domandare l'un l'altro quale sia il problema e che cosa ci sentiamo di fare. Da parte sua c'è il pensiero fisso che "io sono la persona giusta per questo passo" e nei miei confronti si dimostra accogliente e sempre tranquilla. Non penso che sia un fattore psicologico così come ipotizzato da alcuni di voi in simili post letti da me in precedenza. Ad ogni modo vorrei sapere che cosa ne pensate, magari in modo esauriente e sufficentemente chiaro. Vi ringrazio già da ora per l'attenzione dedicatami.
Se qualcosa non dovesse essere chiaro vi prego, non esistate a domandarmi ulteriormente.
[#1]
Gentile Signore,
accompagnerei la sua ragazza per una visita ginecologica.
La conferma della normalità anatomica è fondamentale.
Il passo successivo sarebbe quello di escludere un eventuale vaginismo, spasmo involontario dei muscoli pelvici, che può rendere impossibile il rapporto sessuale.
accompagnerei la sua ragazza per una visita ginecologica.
La conferma della normalità anatomica è fondamentale.
Il passo successivo sarebbe quello di escludere un eventuale vaginismo, spasmo involontario dei muscoli pelvici, che può rendere impossibile il rapporto sessuale.
Dr.ssa Valentina Pontello
Ginecologa Fitoterapeuta Counsellor Consulente in sessualità tipica e atipica
https://linktr.ee/vvpginecologa
[#2]
Gentile ragazzo, una volta effettuata la visita dal ginecologo, non escluderei l'opportunità di consultare anche uno psicoterapeuta.
Essere portatori di un disagio psicologico non significa non essere in grado di stare nella coppia. La sessualità racchiude un mondo di significati e di temi particolarmente importanti e delicati: il corpo, l'intimità, la condivisione, il piacere condiviso, e molti altri che magari possono diventare "critici" per alcune persone.
Dobbiamo considerare anche le emozioni legate alla prima volta e la qualità della relazione: una relazione in cui tutto va bene, in cui si è molto affiatati e complici, non significa esserlo anche nell'intimità. Lo si può diventare.
Queste sono solo alcune ipotesi e spunti in attesa di conferme da parte del ginecologo.
Nel frattempo, vorrei suggerire ad entrambi la lettura del libro "C'era una volta la prima volta" di F. Veglia.
Saluti,
Essere portatori di un disagio psicologico non significa non essere in grado di stare nella coppia. La sessualità racchiude un mondo di significati e di temi particolarmente importanti e delicati: il corpo, l'intimità, la condivisione, il piacere condiviso, e molti altri che magari possono diventare "critici" per alcune persone.
Dobbiamo considerare anche le emozioni legate alla prima volta e la qualità della relazione: una relazione in cui tutto va bene, in cui si è molto affiatati e complici, non significa esserlo anche nell'intimità. Lo si può diventare.
Queste sono solo alcune ipotesi e spunti in attesa di conferme da parte del ginecologo.
Nel frattempo, vorrei suggerire ad entrambi la lettura del libro "C'era una volta la prima volta" di F. Veglia.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Gentile dottoressa Valentina Pontello, apprezzo la sua risposta e parlandone con la mia compagna abbiamo già deciso di prendere (dopo il periodo degli esami) appuntamento per fare una visita ginecologica all'interno di un consultorio. Se mi può permettere un piccolo appunto, volevo domandarle precisamente che cosa intende per "normalità anatomica".
Quanto alla risposta della dottoressa Angela Pilleci, volevo invece specificare che, pur non essendo uno psicologo nè tanto meno un dottore, noto che il rapporto tra me e la mia compagna, trova anche nell'intimità una certa serenità e tranquillità. Lei si dice certa di compiere questo passo con me e lo vuole, a volte me lo chiede direttamente lei, questo non per mettere in dubbio la sua ipotesi, ma per rendere presente che non abbiamo vergogna di mostrarci nudi o di compiere atti sessuali già comunque in precedenza tentati.
Ad ogni modo abbiamo anche praticato una volta del sesso orale, senza che la vergogna potesse condizionare i sentimenti o le percezioni fisiche legate al piacere. Sotto questo punto di vista la nostra relazione non ha alcun tipo di problema, non vantiamo ne io ne lei due fisici da atleti o da modelli, ma nel nostro piccolo non abbiamo alcuna vergogna.
Quanto al libro, rimando la lettura a dopo gli esami, in tempi più tranquilli e in condizioni mentali maggiormente favorevoli ad una lettura di piacere.
Quanto alla risposta della dottoressa Angela Pilleci, volevo invece specificare che, pur non essendo uno psicologo nè tanto meno un dottore, noto che il rapporto tra me e la mia compagna, trova anche nell'intimità una certa serenità e tranquillità. Lei si dice certa di compiere questo passo con me e lo vuole, a volte me lo chiede direttamente lei, questo non per mettere in dubbio la sua ipotesi, ma per rendere presente che non abbiamo vergogna di mostrarci nudi o di compiere atti sessuali già comunque in precedenza tentati.
Ad ogni modo abbiamo anche praticato una volta del sesso orale, senza che la vergogna potesse condizionare i sentimenti o le percezioni fisiche legate al piacere. Sotto questo punto di vista la nostra relazione non ha alcun tipo di problema, non vantiamo ne io ne lei due fisici da atleti o da modelli, ma nel nostro piccolo non abbiamo alcuna vergogna.
Quanto al libro, rimando la lettura a dopo gli esami, in tempi più tranquilli e in condizioni mentali maggiormente favorevoli ad una lettura di piacere.
[#4]
Molto bene!
Gli aspetti ludici della sessualità sono fondamentali.
E' evidente dal consulto precedente la forte cooperazione presente all'interno della coppia ("Ci porta a domandare l'un l'altro quale sia il problema e che cosa ci sentiamo di fare"). Questo però potrebbe non escludere un possibile vaginismo. Semmai questo affiatamento, qualora la diagnosi venisse confermata, potrebbe certamente aiutarvi a risolvere il problema.
Nelle ipotesi avanzate di vaginismo, spesso ci sono tra le cause di ordine psicologico anche alcune tra quelle che citate prima.
Aspettiamo di sentire cosa dice il ginecologo alla visita.
Saluti,
Gli aspetti ludici della sessualità sono fondamentali.
E' evidente dal consulto precedente la forte cooperazione presente all'interno della coppia ("Ci porta a domandare l'un l'altro quale sia il problema e che cosa ci sentiamo di fare"). Questo però potrebbe non escludere un possibile vaginismo. Semmai questo affiatamento, qualora la diagnosi venisse confermata, potrebbe certamente aiutarvi a risolvere il problema.
Nelle ipotesi avanzate di vaginismo, spesso ci sono tra le cause di ordine psicologico anche alcune tra quelle che citate prima.
Aspettiamo di sentire cosa dice il ginecologo alla visita.
Saluti,
[#5]
Utente
Si Dottoressa, sarà mia premura comunicarle il risultato della visita ginecologica al momento in cui avremo la possibilità di farla. Ovviamente come già detto, questo implicherà un'attesa di qualche settimana. Una volta terminato questo periodo (neanche adatto a sostenere altri tentativi, perché siamo entrambi abbastanza agitati e non c'è una situazione ottimale per potersi lasciar andare pienamente) prenderemo quanto prima appuntamento e andremo a sentire il parere di una persona che, mi auguro, si riveli disponibile e cordiale quanto lo siete stati Voi.
Distinti saluti!
PS: Dottoressa Pontella, rimango in attesa di una sua chiarificazione in merito al suo messaggio. Spero di non disturbare in modo esagerato.
Buona Domenica dottoresse.
Distinti saluti!
PS: Dottoressa Pontella, rimango in attesa di una sua chiarificazione in merito al suo messaggio. Spero di non disturbare in modo esagerato.
Buona Domenica dottoresse.
[#6]
Gentile Signore,
normalità anatomica significa escludere che ci siano ostacoli di tipo meccanico, quali un imene particolarmente spesso, o con setti, che possano ostruire fisicamente il rapporto.
Questo avviene in una esigua minoranza di casi, cioè le malformazioni genitali sono estremamente rare.
normalità anatomica significa escludere che ci siano ostacoli di tipo meccanico, quali un imene particolarmente spesso, o con setti, che possano ostruire fisicamente il rapporto.
Questo avviene in una esigua minoranza di casi, cioè le malformazioni genitali sono estremamente rare.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.3k visite dal 18/06/2011.
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