prima gravidanza in corso
Salve! Scrivo per ottenere il suo autorevole consulto su un evento che mi è capitato una decina di giorni fa.
I miei dati sono i seguenti:
• 30 anni;
• prima gravidanza in corso;
• ultima mestruazione il 07/03/2011 (alla data di oggi sono alla 13 + 5);
• fino al 2 giugno 2011 (ovvero alla data dell’evento sotto descritto) non ho avuto alcun problema, il bimbo cresceva regolare, ho fatto tutti i controlli prescritti dal mio ginecologo, ovvero 3 ecografie, le analisi di routine compresa la traslucenza nucale (con esito negativo).
Il 2 giugno u.s. (ero alla 12+2), in tarda serata (avevo trascorso la giornata con lunghe passeggiate, compreso un leggero giro in bici), quando vado in bagno, mi rendo conto di aver avuto una emorragia, senza aver avvertito alcun dolore: si trattava di una grossa macchia di colore rosso vivo, estesa quanto un pugno (abbondante in quanto aveva sporcato anche i miei pantaloni).
Con mio marito ci rechiamo allarmati al pronto soccorso, dove mi controllano prima il collo dell’utero, che era chiuso, e poi mi fanno un’ecografia trasvaginale: il battito del bimbo era presente e, a detto del medico, anche la placenta era regolare.
Mi hanno fatto una puntura di Prontogest al momento, e per casa mi hanno prescritto il Progefik (1 compressa la sera per 7 gg.) e riposo fino al prossimo controllo da effettuare dopo 10 giorni. Nessuna diagnosi, ovvero, allo stato attuale io non so se ho avuto una minaccia d’aborto o altro, e da cosa sia dipeso l’evento.
Avete maggiori spiegazioni cortesemente?
Ieri sono andata ad effettuare il controllo direttamente presso il mio ginecologo, il quale, ha confermato l’assenza di problemi al collo dell’utero e il corretto battito del bimbo, però, a differenza del medico dell’ospedale ha identificato un problema alla placenta. Si osservava infatti dall’ecografia una presenza localizzata di sangue nella placenta, forse grumi, non ho capito bene, dovuti probabilmente all’emorragia avvenuta, e la sua diagnosi è che si sarebbe potuto rompere qualche capillare a cavallo del mese (ovvero in quella data mi sarebbero dovute tornare le mestruazioni). La cura indicatami è la seguente:
• continuare col Progefik 1 c la sera per altri 15 gg;
• vasosuprina ilfi 1 c matt e 1 c sera per 12 gg (ovvero fino alla data del prox controllo);
• mag 2 - magnesio pidolato 2 v al dì 12 gg (ovvero fino alla data del prox controllo);
• riposo.
Il dottore mi ha detto che l’evento potrebbe verificarsi nuovamente (ciò ha creato in me non poca ansia!) inoltre mi ha prospettato l’interdizione dal lavoro: lavoro in un’azienda che dista 60 km da casa, ma non guido, mi sposto con l’auto di colleghi o con il pulman.
I miei dubbi sono i seguenti:
a) riuscite a darmi una spiegazione un po’ più dettagliata su questo problema della placenta che francamente non ho ben capito, o pensate che la causa sia un’altra?
b) pensate che la cura prescritta sia corretta? Ho letto il foglietto informativo della vasosuprina, che serve per le contrazioni, che francamente non ho, e non avevo avvertito nemmeno durante l’emorragia… (non vorrei prendere troppi medicinali, se non necessari)
c) la mia priorità è ovviamente il mio bambino che, io e mio marito, abbiamo voluto con tutto il cuore. Però sono una donna a cui piace il proprio lavoro (svolgo un ruolo di estrema responsabilità presso l’istituto dove lavoro) e il fatto di mettermi in interdizione adesso mi crea qualche senso di colpa (imparagonabili tuttavia ai sensi di colpa che avrei se andassi al lavorare col timore di qualche problema)… se mi mettessi in malattia per un po’ per vedere se il problema si risolve?
Vi ringrazio in anticipo per l’attenzioni che vogliate riservarmi e per la risposta.
Un caro saluto.
I miei dati sono i seguenti:
• 30 anni;
• prima gravidanza in corso;
• ultima mestruazione il 07/03/2011 (alla data di oggi sono alla 13 + 5);
• fino al 2 giugno 2011 (ovvero alla data dell’evento sotto descritto) non ho avuto alcun problema, il bimbo cresceva regolare, ho fatto tutti i controlli prescritti dal mio ginecologo, ovvero 3 ecografie, le analisi di routine compresa la traslucenza nucale (con esito negativo).
Il 2 giugno u.s. (ero alla 12+2), in tarda serata (avevo trascorso la giornata con lunghe passeggiate, compreso un leggero giro in bici), quando vado in bagno, mi rendo conto di aver avuto una emorragia, senza aver avvertito alcun dolore: si trattava di una grossa macchia di colore rosso vivo, estesa quanto un pugno (abbondante in quanto aveva sporcato anche i miei pantaloni).
Con mio marito ci rechiamo allarmati al pronto soccorso, dove mi controllano prima il collo dell’utero, che era chiuso, e poi mi fanno un’ecografia trasvaginale: il battito del bimbo era presente e, a detto del medico, anche la placenta era regolare.
Mi hanno fatto una puntura di Prontogest al momento, e per casa mi hanno prescritto il Progefik (1 compressa la sera per 7 gg.) e riposo fino al prossimo controllo da effettuare dopo 10 giorni. Nessuna diagnosi, ovvero, allo stato attuale io non so se ho avuto una minaccia d’aborto o altro, e da cosa sia dipeso l’evento.
Avete maggiori spiegazioni cortesemente?
Ieri sono andata ad effettuare il controllo direttamente presso il mio ginecologo, il quale, ha confermato l’assenza di problemi al collo dell’utero e il corretto battito del bimbo, però, a differenza del medico dell’ospedale ha identificato un problema alla placenta. Si osservava infatti dall’ecografia una presenza localizzata di sangue nella placenta, forse grumi, non ho capito bene, dovuti probabilmente all’emorragia avvenuta, e la sua diagnosi è che si sarebbe potuto rompere qualche capillare a cavallo del mese (ovvero in quella data mi sarebbero dovute tornare le mestruazioni). La cura indicatami è la seguente:
• continuare col Progefik 1 c la sera per altri 15 gg;
• vasosuprina ilfi 1 c matt e 1 c sera per 12 gg (ovvero fino alla data del prox controllo);
• mag 2 - magnesio pidolato 2 v al dì 12 gg (ovvero fino alla data del prox controllo);
• riposo.
Il dottore mi ha detto che l’evento potrebbe verificarsi nuovamente (ciò ha creato in me non poca ansia!) inoltre mi ha prospettato l’interdizione dal lavoro: lavoro in un’azienda che dista 60 km da casa, ma non guido, mi sposto con l’auto di colleghi o con il pulman.
I miei dubbi sono i seguenti:
a) riuscite a darmi una spiegazione un po’ più dettagliata su questo problema della placenta che francamente non ho ben capito, o pensate che la causa sia un’altra?
b) pensate che la cura prescritta sia corretta? Ho letto il foglietto informativo della vasosuprina, che serve per le contrazioni, che francamente non ho, e non avevo avvertito nemmeno durante l’emorragia… (non vorrei prendere troppi medicinali, se non necessari)
c) la mia priorità è ovviamente il mio bambino che, io e mio marito, abbiamo voluto con tutto il cuore. Però sono una donna a cui piace il proprio lavoro (svolgo un ruolo di estrema responsabilità presso l’istituto dove lavoro) e il fatto di mettermi in interdizione adesso mi crea qualche senso di colpa (imparagonabili tuttavia ai sensi di colpa che avrei se andassi al lavorare col timore di qualche problema)… se mi mettessi in malattia per un po’ per vedere se il problema si risolve?
Vi ringrazio in anticipo per l’attenzioni che vogliate riservarmi e per la risposta.
Un caro saluto.
[#1]
Potrebbe trattarsi di una anomalia vascolare della placenta(che non comporta alcun problema fetale)che crea un sanguinamento anomalo ,o di una localizzazione bassa della placenta,che in seguito tende a risalire,in ultimo una formazione polipoide del canale cervicale(nessun problema)che in gravidanza sanguina facilmente.
In ogni caso la sua gravidanza procederà tranquillamente.
In bocca al lupo
In ogni caso la sua gravidanza procederà tranquillamente.
In bocca al lupo
dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.
BARI
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 11/06/2011.
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