Alla c.a. dottor santoro

Gentile dottore
ci siamo sentiti spesso, e provo a cambiare il post, ma in realtà il motivo per cui scrivo è sempre quello.
Ho 40 (quando ho cominciato ascrivere ne avevo 39), due figli di 11 e 9 anni, e due aborti ritenuti (uno all'ottava e un altro alla nona settimana di gravidanze, entrambe le volte visualizzato il battito alla sesta settimana) alle spalle alle soglie dei 40 anni.
Ho fatto alcuni degli esami che lei è solito elencare.
La visita ginecologica, nonché i tamponi vaginali sono tutti a posto.
Soffro di una leggera forma di von Willebrand, che dovrebbe rendere il mio sangue un po' più fluido rispetto alla norma. Ad esempio ho mestruazioni un po' più lunghe e abbondanti ma a parte questo, non ho mai avuto problemi di salute.
L'emocromo è a posto, ma noto che le piatrine sono sempre vicine al limite basso... ad esempio se il limite inferiore è 200 io sono sempre di poco sopra al 200, comunque sempre dentro l'intervallo di riferimento.
Gli esami che ho effettuato hanno dato questi risultati:

TP 0.99 INR 0.85 - 1.15
TTP attivata 1.15 ratio 0.8 - 1.2
Fibrinogeno 371 mg/dL 200 - 450
Antitrombina 99 % 75 - 125

TSH 2.50 mU/L 0.2 - 4.5
FT4 15.1 pmol/L 12 - 22
Ab antitireoglobulina 71 iU/mL < 115
Anticorpi antinucleo
ANA - (met. IFA) Assenti
Anticorpi anti Microsomi Assenti
Anticorpi IgA anti Transglutaminasi <9 U/mL valori significativi > 16

Poi ho gli esami che più mi destano sospetto, anche se non penso proprio significhino qualcosa circa i miei due aborti.
Anticorpi anticardiolipina
IgM 15 MPL/mL rif. < 12
IgG 13 GPL/mL rif. < 12

Resistenza alla Proteina C attivata 3.15 ratio > 2.15

Ricerca LA (Lupus anticoagulant)
aPTT (PE) 1.14 ratio < 1.15
dRVVT base (PE)1.09 ratio < 1.2
=> Lupus anticoagulant neg.

Prolattina 11 ng/mL 5 - 23
Progesterone 15.9 ng/mL 0.5 - 1.2 (fase follicolare) o 5.0 - 28 (fase luteinica).
Gli esami li ho fatti al 18 giorno pM.

Pare tutto nella norma a parte gli anticorpi anticardiolipina.
Le mie due domande sono:
1) Può essere che alla luce di questi esami ci sia qualcos'altro oltre che il fattore età a complicare le mie gravidanze?
2) Gli anticorpi anticardiolipina positivi possono anche non significare niente o sono sempre spia di qualcosa? Escluso il lupus e mi pare di capire la tiroidite, cos'altro potrei avere?

Grazie e a risentirci!
[#1]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Per completare il quadro, vi sarebbero da eseguire i test sulle mutazioni trombofiliche, il quadro infettivologico, l'isteroscopia ocn i prelievi endometriali ed infine la flussimetria delle arterie uterine.
Gli anticorpi antifosfolipidi sono sì presenti al di sopra dei limiti ritenuti normali, ma davvero di poco.
I valori non sono, quindi, preoccupantissimi.
Chiuderebbe il cerchio, lo studio del corredo genetico della coppia.



Cordialmente.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore torno a ringraziarla per la solerte risposta.
Le assicuro che ho provato a contattare diversi ginecologi, ma pochi "sanno rispondere", o meglio saprebbero e potrebbero rispondere ma hanno "troppo da fare" e, rassicurare o indirizzare una persona pare siano cose che non spettano a loro... Il medico di base indirizza generalmente a un ginecologo e così la frittata è fatta. Se uno ha dei dubbi, se li tiene... a meno che non scriva al dottor Santoro...
Ora è vero che mi mancano altri esami, ma al momento ero preoccupata per questi anticorpi che ho presenti... Ho letto che si positivizzano anche con alcuni tumori, oltre che con alcune malattie reumatiche, ed essendo leggermente ipocondriaca mi ero allarmata.
Dice che così bassi non sono indice di malattia grave? Ho inteso bene? O solo che così bassi non possono dar noia in gravidanza ma comunque potrei avere qualcosa di grave?
Abuso della sua gentilezza per chiederle ancora questa cosa, se la sa... (credo sia più un quesito di ematologia, ma non si sa mai...)
E' possibile che una persona con deficit coagulativi perché gli manca una proteina, abbia un sangue che in determinate situazioni, "reagisca" producendo qualcosa che al contrario lo fa coagulare di più?
Provo a spiegarmi: un'ematologa del centro trasfusionale della mia città, mi aveva spiegato che i miei difetti con l'età tenderanno a scomparire, perché solitamente il sangue dei "vecchi" è meno fluido... e questo succede anche in gravidanza (per questo nessun ginecologo ha mai dato importanza al mio deficit di von Willebrand...)
Ora mi chiedo. E se per compensare il fattore carente di von Willebrand avessi qualche altra proteina o fattore
che al contrario in gravidanza fa coagulare di più?
Es. Supponiamo che un generale abbia a disposizione 1/3 dei cavalleggeri necessari ma disponga del doppio dei fanti. Pensiamo a una battaglia, in una situazione in cui servono più cavalleggeri, magari aumenta il numero dei fanti a dismisura o fino a quando ritiene che questi possano compensare i cavalleggeri carenti... Eppure se uno guardasse solo il numero dei cavalleggeri non si accorgerebbe di niente o quasi perché, quelli pochi erano e pochi resterebbero.
Potrebbe succedere questo? E' per questo che sarebbe importante fare il quadro coagulativo completo?
Grazie!
[#3]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Come saprà, la M. di Von Willebrand è presente in due forme su base genetica.
La forma eterozigote, in cui il gene sano prevale su quello portatore del difetto (i geni sono localizzati nel cromosoma N° 12) e la forma omozigote, recessiva, in cui il soggetto dev'essere per forza figlio di genitori entrambi eterozigoti o portatori, in cui entrambi i geni codificatori per il fattore omonimo sono alterati. La malattia, infatti, si eredita con un chiaro meccanimso autosomico dominante, secondo le classiche leggi Mendeliane.
La tipologia eterozigote, è presente in due forme cliniche, diversificate per gravità ed anomalie in vari sottogruppi.
Nella prima, alla carenza del fattore di von Willebrand, si associa una modesta carenza anche del fattore VIII della coagulazione o una sua maggiore destabilizzazione, dato che il fattore di von Willebrand agisce come stabilizzatore/protettore del fattore VIII; nella seconda, ai livelli maggiormente ridotti del fattore di vW, si associano anomalie dei recettori delle piastrine, il che produce delle forme di piastrinopenia, generalmente transitorie e non fisse. La tipologia 2 è quella maggiormente distinta in vari e diversificati sottogruppi su base clinica e di Laboratorio.
La forma omozigote, molto rara, è però estremamente grave, comportando sanguinamenti anomali da cute e mucose sia spotanei sia in occasione di insulti tissutali di varia tipologia ed origine.

Non concordo sull'affermazione secondo la quale il sangue, in vecchiaia è più fluido. Semmai è il contrario; fisiologicamente, dopo i 35 anni, si assiste ad una prevalenza delle proteine plasmatiche procaogulatorie rispetto a quelle che hanno un'azione diametralmente opposta. Si verifica, inoltre, con maggiore frequenza quel fenomeno che gli antichi Autori definivano "inspissatio sanguinis" (letteralmente ispessimento del sangue), anche per la maggiore viscosità reologica legata all'ipercolesterolemia/ipertrigliceridemia, oltre che ad una riduzione fisiologica della quota plasmatica (incremento del valore ematocrito).

Diverso è il comportamento dell'anomalia in gravidanza.
Generalmente ben tollerata, la m. di von Willebrand va catalogata con precisione PRIMA di un evento gestazionale.
Se eterozigote e se clinicamente non associata a fenomeni emorragici di rilievo (tipo 1, tipo 2, sottogruppi di lieve/media gravità) non si associa a particolari problematiche, a patto di partorire in un Ospedale ove, preventivamente, sia stato fatto un ordinativo di fattore VIII, da somministrare, eventualmente, in caso di necessità.
Per il tipo 2 di elevata gravità o, peggio, per il tipo 3, personalmente sconsiglierei di intraprendere una gravidanza.

La Sua storia ostetrica, però, con parti a termine ed aborti spontanei, non fa ritenere inquadrabile la malattia nelle forme maggiormente severe, per cui, sotto questo aspetto, non credo vi siano fattori ostativi.

Ovviamente va sempre richiesto il parere dell'ematologo di riferimento.


Cordialmente.
[#4]
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta.
Io, come già lei aveva intuito, sono affetta dalla forma più lieve di von Willebrand, (me l'ha regalata papà...)
L'ematologa, concordava con lei. Infatti diceva che il sangue dei vecchi è "meno" fluido...
[#5]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Mi scuso per il refuso, dovuto alla mia solita fretta.....
[#6]
Utente
Utente
Naturalmente è scusato!
In effetti potevo lasciar perdere, ma penso sempre che questo sia un servizio non solo per me, ma anche per chi cliccando a caso trova questi consulti... quindi chiarirsi lo trovo quasi doveroso.

Ora vorrei chiederle una cosa.
Ieri mattina, al 20 giorno p.m. e qualche giorno dopo un rapporto non protetto, ho avuto una fitta abbastanza forte e dolorosa sopra l'anca sul fianco sinistro.
Ieri sera ho trovato poco sangue inizialmente marroncino, poi anche qualche goccia rosso viva sulla carta igienica.
Questa mattina più niente.
Altre volte che avevo avuto episodi di sangue al di fuori del ciclo, le cause erano state o perdite da ovulazione o da impianto e in un caso un piccolo polipo endometriale. Una volta infine nell'ultima gravidanza un ectropion abbastanza importante e mai curato. Ma a dire il vero non ha neanche mai sanguinato a parte quella volta in gravidanza.

L'ecografia transvaginale post aborto e raschiamento (effettuato il 21 marzo) l'ho fatta tre settimane fa e tutto era a posto.

Il mio terrore è che il dolore sia stato un embrione che si impiantava in una tuba, ma non trovo su internet se un'impianto extrauterino (non la gravidanza avanzata, proprio l'impianto) può causare dolore... So che ad esempio l'endometrio è insensibile, infatti anche quando ho avuto perdite con le mie gravidanze allo stato iniziale, non ho mai avuto dolori o crampi associati. Ma magari dentro la tuba sarebbe diverso... e per questo questa fitta (isolata) mi fa paura!
D'altra parte potrei solo aspettare perché anche se fosse temo che un'ecografia adesso non evidenzierebbe niente...

Sono solo fantasie le mie o potrei fare qualcosa già adesso per capire se ho una gravidanza extrauterina?
[#7]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Una perdita al 20mo giorno post-mestruale è un pò poco per capire se si tratti omneo di gravidanza extrauterina.
Occorrerà attendere una mancanza mestruale per far diagnosi di gravidanza (generica).

Pertanto non farei voli pindarici con la mente e mi atterrei alle cose concrete.


Saluti ed auguri.
[#8]
Utente
Utente
Caro dottore
girovagamdo sul sito di MEDICITALIA ho trovato una sua risposta a un'utente, alla quale, demoralizzata dopo un aborto all'ottava settimana, spiegava che il ripetersi di un'esperienza simile, ha solo il 7-10 % di probabilità di riverificarsi...
Immagino che questo sia vero in generale, ma che ad esempio alla mia età (primo aborto a 39 anni, secondo a quasi 40) questa percentuale si alzi...
Perché faccio questo appunto? Perché sono laureata in Statistica e sono alla ricerca di dati che mi facciano capire se la mia è solo sfortuna e se ha senso riprovarci ancora...
Il ginecologo, dopo l'ultima visita, esami sulla poliabortività in mano, mi incoraggiava a riprovarci, dicendo che sicuramente avrei potuto esaudire il mio sogno... io però, piuttosto demotivata gli ho risposto che la cosa mi pareva piuttosto difficile, e che ero propensa a pensare che i due aborti fossero il risultato di ovociti scadenti, alle soglie di una pre-menopausa... I miei cicli negli ultimi tre anni si sono allungati di quasi due giorni e mezzo, passando dai 28 giorni ai quasi 31 attuali... le mestruazioni si sono un po' accorciate, in compenso è comparso dello spotting premestruale che avevo avuto solo intorno ai 20 anni, nel periodo dell'università...
Lui si è messo a ridere, dicendo che non era così. Ma non essendo lui psicologo e avendo fuori la coda di pazienti ho preferito non continuare la diatriba.
In fondo il medico è lui, e oltre all'ecografia aveva in mano anche l'esame del mio progesterone e della mia prolattina al 18 - esimo giorno post ciclo. (Gli esami fatti li trova poco sopra a questo messaggio e sono di maggio).
Quello che non riesco a capire è come mai resto incinta abbastanza facilmente (due volte in 9 mesi e con l'aborto in mezzo), ma poi ho aborti ritenuti...
Ho la sensazione che per molte mie amiche il problema sia restare incinte, ma poi, se ci riescono, portano a termine le gravidanze... a una di queste è capitato a 43 anni ed erano 9 anni che ci provava... a meno che i suoi ritardi non fossero aborti non riconosciuti...
E una cosa su cui mi arrovello è anche quest'altra. Alle donne incinte spesso si raccomanda serenità e riposo... Ma se, com'è nel mio caso, non ci possono essere serenità
(sono sempre preoccupata o per i miei anziani genitori, o per mia sorella che soffre di depressione, o per mio marito che spesso non bada alla sua ipertensione e si carica di lavoro o per i miei due figli che sono preadolescenti ormai...)
e riposo
(come lavoro sono supplente nelle scuole dell'infanzia, e riposarsi risulta difficile...)
può fare male agli embrioni, cioè possono decidere di "autoeliminarsi"...
Il ginecologo mi ha detto che il riposo serve soprattutto per prevenire parti prematuri, e che gli aborti dei primi mesi non sono praticamente mai causati dalle "cavolate" che combina la madre... E' così?
E ha ragione il mio ginecologo quando mi dice di non arrendermi, o lo dice soprattutto per non farmi cadere in depressione (come sospetto)? Perché se è così vorrei saperlo...
Cordiali saluti...
[#9]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Gentile Signora
il calcolo del rischio di un evento, come immagino ben conoscerà, dipende dall'incidenza, presente o meno di TUTTI i fattori che sono teoricamente in causa nel determinarlo.

Nel Suo caso, a parte la ricorrente abortività ed il dato dell'età vi sono assenza ingiustificate cui facevo riferimento nei primi miei posts.

Credo che un calcolo probabilistico non possa prescindere, nel Suo come in qualunque altro caso, dalla conoscenza di tutti i fatttori di rischio, possibilmente in causa nel far accadere l'interruzione dell'evento gestazionale.

In altre parole: se vi fosse, ad esempio, un'anomala resistenza delle arterie uterine, la normalizzazione delle resistenze al flusso PRIMA dell'impianto della gravidanza farebbe ridurre il Suo rischio specifico che, altrimenti, sarebbe maggiore.

Idem dicasi per una eventuale endometrite cronica o per una infezione genitale da parassiti endocellulari obbligati o per un'anomalia cromosomica recessiva presente in ambedue i genitori.

Come dire: le cose non son tanto semplici se si scende nel fino.

Il rischio di ricorrenza cui si faceva riferimento nel mio post, è quello generico, dovuto all'eventuale presenza di fattori di rischio "residenti" in uno o entrambi i componenti la coppia, non adeguatamente riconosciuti e trattati ma con una tendenza all'autolimitazione (es. problemi ormonali di tipo funzionale, deficit nutrizionali ecc.).

Per cui devo dirLe che solo alla luce della valutazione complessiva degli esami da me già indicati vi può essere un calcolo approssimativo del rischio di ricorrenza di un ulteriore aborto.

Sperando di essere stato esaustivo, saluto distintamente.

Buon Ferragosto a Lei ed a Suo marito.
[#10]
Utente
Utente
La ringrazio tantissimo per la risposta... Alcune cose nella risposta non mi sono chiare.
Cosa vuol dire "a parte la ricorrente abortività ed il dato dell'età vi sono assenza ingiustificate". Assenza ingiustificate di cosa?
E ancora: quanto dura l'impianto? Cioè la fase di impianto dura tutti e primi i tre mesi? Perché io il cuore del bambino pulsare l'ho visto in tutti e due i miei aborti, e gli embrioni in entrambi i casi erano fissati a una parete uterina... non erano a spasso per l'utero... ma confesso che non mi è chiaro cosa sia l'impianto...
Poi questa eventuale anomala resistenza delle arterie uterine può cambiare nell'arco di 10 anni? Immagino di sì, viste che coi miei primi bimbi non ho avuto alcun problema... Ma questo poi, sarebbe un problema risolvibile?
Infine una cosa che non mi è chiara è questa. Supponiamo che abbia un difetto genetico che si combina con quello di mio marito e rende incompatibili con la vita gli embrioni... Allora i miei primi due figli, sani e anche piuttosto intelligenti sono autentici miracoli... perché questo sì non può cambiare con l'età... O anche questo non è vero?
La prego di portare pazienza, se capisco poco e se chiedo molto... Lei è davvero bravo a rispondere e a chiarire le cose e forse per questo un po' me ne approfitto...
Si prenda pure il tempo per rispondere anche dopo Ferragosto, anzi... buon Ferragosto a lei...
[#11]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Le rispondo, invece, subito:

Cosa vuol dire "a parte la ricorrente abortività ed il dato dell'età vi sono assenza ingiustificate". Assenza ingiustificate di cosa?


Nei miei primi posts, La invitavo a completare il quadro degli esami pre-concezionali con altre indagini (Isteroscopia, profilo infettivologico, prelievo endometriale per diagnosi di endometrite cronica, flussimetria delle arterie uterine, diagnosi delle mutazioni genetiche trombogeniche ed ipofibrinogeniche); a queste indagini mi riferivo quali "assenze ingiustificate", dal momento che un quadro di poliabortività non può prescindere dalla valutazione di queste condizioni e di questi esami strumentali.

L'impianto è il fenomeno della durata di 48 - 72 ore durante il quale la blastocisti, venuta a contatto con la mucosa che ricopre la parete uterina (decidua), si approfondisce in essa fino ad esserne completamente ricoperta e delinea, nel mantello delle cellule esterne (trofoblasto), due strati di cellule, una destinata ad approfondirsi nella parete uterina (sinciziotrofoblasto), l'altra destinata a meri compiti di rivestimento, pur se attivo (citotrofoblasto).
Le anomalie dell'impianto si distinguono in vario modo: si va dalle anomalie della sede d'impianto della blastocisti (dalla gravidanza extrauterina a quella ectopica a quella intrauterina atipica), ad anomalie delle interazioni fra compartimento materno e compartimento embrionale in cui svariati fattori patologici possono interferire, determinando le basi fisiopatologiche per le patologie della gravidanza dall'aborto, all'ipertensione gravidanza-indotta, all'insufficienza utero-placentare.

La distinzione fra sterilità/inferilità primaria (sterilità in coppia che mai ha concepito/mai ha portato a termine gravidanze) e sterilità/infertilità secondaria (sterilità in coppia che non concepisce dopo una o più gravidanze portate a termine o interrotte/che non porta a termine gravidanze dopo una o più gravidanze portate a termine) restringe il campo delle indagini e delle cause che ne sono alla base, facilitando il compito del clinico chiamato a riconoscerle e trattarle.

I difetti genetici cui si fa riferimento non sono soltanto i difetti dei cromosomi o dei geni strutturali, ma anche quelli dei geni funzionali, quelli, cioè, che producono proteine che svolgono non un ruolo di struttura ma di molecole biologicamente attive (es. enzimi, proteine) e che sono capaci di dare sia gravidanze perfettamente normali sia gravidanze che s'interrompono con aborti spontanei.

Eppoi, mi permetta, ogni gravidanza è un autentico miracolo, per chi crede...

Sperando di essere stato esaustivo questa volta, auguro a Lei ed a Suo marito un felice Ferragosto.
[#12]
Utente
Utente
Buongiorno...
Ho un nuovo strano e misterioso ritardo.
Il mondo è pieno di donne che hanno ritardi, soprattutto se sono stressate, ma a me pare da circa una settimana che mi stiano per venire. Ho un po' di tensione al seno (solitamente gia due tre giorni prima del flusso questa mi sparisce), ho delle perdite marroncino da quattro - cinque giorni, però test di gravidanza precoci dicono che non sono incinta.
Sono in vacanza, e ci starò anche la prossima settimana, quindi non saprei neanche dove andare a fare le beta sul sangue per essere proprio sicura... così aspetto il flusso, anche se mi sto un po' rompendo perché mi pare bloccato. Magari sono io psicologicamente che lo blocco intendo, perché vorrei essere incinta, ma due test sulle urine negativi mi fanno pensare che mi stanno per arrivare.
Oggi sono al 28 + 4, ma i miei cicli ultimamente erano di 30 giorni, quindi già so che se telefonassi alla mia ginecologa, o andassi a un pronto soccorso si metterebbero a ridere. Me ne rendo conto da sola.
La cosa più strana però sono le perdite.
Confesso che ho sempre avuto dello spotting premestruale, ma solitamente va in crescendo. Questa volta ho avuto una specie di blocco e sono due giorni che le perdite sono bianche e striate di marroncino... ecco perché parlo di strano ritardo e di blocco.
Può essere quello che penso. Che il flusso lo blocchi la mia mente?
Ah, i doloretti che precedono il flusso ce li ho da cinque giorni. Com'era bello quando ero più giovane e tutto era chiaro... l'ovulazione, l'inizio delle mestruazioni esattamente 14 giorni dopo...
Mi pare di non capirmi più e mi chiedo se non possano essere questi sintomi di premenopausa...
[#13]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
A volte un ciclo anovulatorio, piccole anomalie dei livelli prolattinemici, possono dare la sintomatologia che Lei percepisce.
Sono situazioni estremamente comuni che non richiedono, in genere,se limitate nel tempo, alcun tipo di trattamento.

Piuttosto il loro continuare, dovrebbe, in primo luogo, suggerirre un controllo clinico ed un'ecografia, più che una ripetizione di primo acchitto del test di gravidanza.
Anche una piccola cisti disfunzionale ovarica ne potrebbe essere alla base e la sua diagnosi si farebbe immediatamente con l'eco vaginale....



Saluti.
[#14]
Utente
Utente
Aiuto dottore...
Si è purtroppo aggiunto un nuovo tristissimo capitolo e vorrei, se possibile un suo parere.
La so molto preciso in materia e per questo mi rivolgo a lei.
Ero nuovamente incinta, ma per paura ho aspettato l'undicesima settimana prima di farmi vedere...
Risultato, altro aborto interno, embrione visibile di 3 mm privo di battito fetale, beta a 23000. Utero, non contratto come da 6 settimane, numerose aree di scollamento amnio cordiali, ma pochissime perdite rosate... Cominciat e appunto attorno all'undicesima settimana.
La ginecologa che ha eseguito il raschiamento, visto il valore alti no delle beta, nonostante l'aborto risalisse a parecchio tempo prima (5-6 settimane forse) mi fará ripetere le beta settimanalmente fino al loro azzeramento per scongiurare il pericolo mola...
Però mi dice di stare tranquilla perché c'era poca roba nell'utero ( le ho chiesto se pareva una mola, ma mi ha detto che non è che sia così scontato che una mola si veda ad occhio...) basta aspettare il 20 agosto e l'esito dell'istologico...
Lei di suo però ha tolto poco e mi ha lasciato 6mm di endometriosi, perché ritiene che il raschiamento non è proprio un toccasana per l'utero...
E io ora ho paura.
Ho paura che sia mola e che mi abbia tolto troppo poco. E ho paura di metastasi ai polmoni e al cervello...
Potrei aver aspettato troppo? Potrei trovarmi in questa terribile situazione che mi porterebbe via ai miei figli in qualche mese ( se fossi sfortunata...)
Lo chiedo vista la mia stupiditá di aver aspettato quasi la dodicesima settimana...
Può dirmi qualcosa in merito?
L'avrà capito... Sono un po' nel panico... E questo perché le beta non mi sono scese nonostante l'aborto interno...
Anna
Sulla base di questi dati
[#15]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Di sicuro ci sarà una degenerazione idropica dei villi. Bene ripetere le beta periodicamente fino ad azzeramento.
Mi tenga informato.
[#16]
Utente
Utente
Buongiorno,
Ho ritirato ieri gli esami delle prime beta dopo raschiamento( a sette giorni).
Ora le beta sono 783... Mentre il giorno prima del raschiamento erano 23000...
Non so interpretare questi dati, non so se sono incoraggianti perché ho visto che spesso dopo il raschiamento si abbassano, ma se è mola dopo tornano a salire. È così?
La mia paura continua a essere la mola invasiva, quella che dà metastasi e non ho idea se posso fare qualcosa per scongiurare questo pericolo...
Attendere i risultati delle beta settimanalmente e temere che ricomincino a salire è tremendo!
Ma cosa vuol dire villi idropici, che è quello che sospetta lei... Significano sempre necessariamente mola?
E ancora... Il mio embrioncino a 11settimane era di soli 3 mm...So che in determinate condizioni gli embrioni cresciuti fino a un certo punto si riassorbono... Può essere successo questo anche nel mio caso, oppure no? Perché 3 mm, utero come da 6 settimane e 23000 di beta, mi sembrano dati alquanto discordanti.... Ma se l'embrione fosse stato un po' più grande prima, e poi le beta anziché scendere come fanno solitamente in caso di aborto, fossero rimaste più o meno stabili per qualche settimana (senza però neanche crescere) ... Allora forse ci potrebbe stare.
La ginecologa, l'unica cosa che mi ha saputo dire, è che il raschiamento è stato facile perché c'era poco materiale...
L'idea della mola ce l'ha solo per le beta a 23000 dopo così tanto tempo dall'aborto. mentre l'ecografia trans vaginale era abbastanza rassicurante.
Le ho chiesto se ci sono altre situazioni che mantengono alte le beta, ma era stanca, molto stanca (veniva da un cesareo d'urgenza, complicato da placenta a creta) e forse non ha capito molto la mia domanda, perché mi ha risposto che se le beta restano alte dopo il raschiamento allora è mola... Ma non è quello che avevo chiesto io...
Scusi la logorroicità e grazie per le preziosissime risposte!
[#17]
Utente
Utente
Mie nuove.
La descrizione microscopica del materiale analizzato (istologico) dice:

Lembi di endometrio ipersecretivo e di decidua gravidica con aree macrobiotiche e fibrinoemorragico flogistiche con rare cellule citosinciziotrofoblastiche. Villi cordiali idropici.
Diagnosi: Materiale abortivo

L'analisi citofluorimetrica del DNA dice:
Si riscontra la presenza di una popolazione cellulare con contenuto di DNA:
DIPLOIDE ( 2N), DNA index = 1.0

Aggiungo che oggi, a 24 giorni dal raschiamento ho effettuato un prelievo per monitorare le beta e il valore è sceso a 6,9. Inizialmente erano 23000 e dopo una settimana dal raschiamento erano scese a 790 circa.

Le chiedo se può gentilmente (se si può) tradurre e soprattutto se racconta qualcosa, a qualcuno esperto come lei, questo referto istologico.
In particolare, la domanda è sempre la stessa: i tre aborti ravvicinati potrebbero essere dovuti anche a qualcosa di diverso rispetto alla mia età... Io fin dall'inizio ho pensato che sia colpa dell'età, all'inizio avevo 39 anni e ora ne ho 41... Ma tutti i ginecologi interpellati parlano più di sfortuna, e siccome non credo alla sfortuna mi sento spronata a ritentare continuando a farmi male...
Non so se sono chiara.
Se la colpa è soprattutto dell'età magari farei bene a cominciare a pensare... Meno male che non ho aspettato a fare i figli ( perché due meravigliose creature le ho già)... E abbandonare l'idea di regalargli il fratellino!
[#18]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
come Le dicevo sono presenti villi in degenerazione idropica.
Essa è più frequenti in aborti legate ad anomalie genetiche (di cui le cromosomiche sono sola UNA PARTE), la cui frequenza aumenta sicuramente con l'età della donna.
La invito a dare una occhiata ai posts precedenti se vuole mettersi alla ricerca di una nuova gravidanza, dal momento che la affronterei solo dopo aver completato l'interp iter di esami propedeutici nelle forme di poliabortività come la Sua.
La sfortuna che Le spiattellano c'entra poco....o meglio la chiamerei in causa solo se alla fine degli accertamenti nondovesse emergere nulla di signiificativo.
Le auguro una buona fine estate.
[#19]
Utente
Utente
Gentile dottore
ho effettuato un mese fa circa la visita post aborto, e purtroppo, dal mio punto di vista (perché la nuova ginecologa ha cercato in tutti i modi di tranquillizzarmi) ci sono delle novità non proprio entusiasmanti... innazitutto pensare ad altri figli proprio non se ne parla, almeno così capisco io. Prima devo guarire io...
Innanzitutto l'ectropion che ho sempre avuto, risultava punteggiato (o qualcosa del genere), la ginecologa dice che è possibile che il pap test risulti alterato. Mi ha fatto fare una cura con degli ovuli ma mi ha detto di stare serena...
Dopo l'esecuzione del pap test, passa a farmi l'ecografia transvaginale e anche lì, nuova sorpresa: scopre che ho una ciste ovarica piuttosto grossa (di 5 cm). Osservandola diceva che pareva funzionale perché è translucida. Ha scritto anche con setto sottile ma non mi ha detto cosa vuol dire...
So che non ha neanche preso in considerazione l'idea di farmi fare il CA125 di cui leggo sempre, e per il momento neanche di prendere pillole. Vuole vedermi a distanza di un paio di mesi... E mi chiedo: questo è perché non c'è indicazione all'esecuzione dell'esame e neanche all'assunzione della pillola che metterebbe a riposo l'ovaio?
Ora sto qui in attesa e ho paura che sia stato trascurato qualcosa. So che i tumori ovarici non aspettano, e non danno seconde chance... D'altra parte penso che questa ciste a fine luglio non c'era e al 20 settembre era già così grossa... Ma è normale? Non sta andando un po' troppo velocemente?
E posso davvero stare serena?
[#20]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Ma non ricorda che di una probabile cisti ovarica Le avevo parlato anch'io ad Agosto, come pure dei villi idropici?

Per il prosieguo:
a) seguire il consiglio della Collega, ma se dopo due flussi spontanei la cisti non regredisce da sola: CA 125 e terapia con pillola per due o tre cicli (con CA 125 nella norma)
b) Terapia dell'ecotropion (ma con la gravidanza quest'ultimo ha poco a che fare, non nulla ma...poco).



Saluti.
[#21]
Utente
Utente
Gentile dottore
ricordo molto bene che mi aveva parlato di probabile cisti ovarica, e questo ogni volta che il ciclo pareva in ritardo, con flusso che pareva bloccato e con nausea...
Ma dopo quello che mi aveva scritto avevo anche fatto diverse ecografie (non tutte in gravidanza e non sempre nell'immediato del dopo mestruazioni), e sempre mi aspettavo che mi dicessero "Ah, ecco, qui c'è una cisti...!" invece questo non è mai successo, tranne questa volta.
Mi faccia capire... stiamo parlare di cisti diverse che si fanno e si disfano in poco tempo (due, tre cicli anche se sono grosse), oppure della stessa cisti, nello stesso posto che si gonfia e si sgonfia a suo piacimento?
Mi chiederà a cosa mi interessa questo particolare, ma nel primo caso potrei anche capire, nel secondo caso invece dovrei pensare che chi mi ha fatto le ecografie era un po' miope, non avendo mai sospettato niente nonostante io facessi sempre presente i miei dubbi.
E ancora, queste disfunzionalità dell'ovaio possono c'entrare in qualche modo con gli aborti? (Penso ad esempio a un mix dei miei ormoni mixato male, che blocca a un certo punto le gravidanze, indipendentemente dalla bontà del prodotto)...
Infine, supponiamo che abbia una propensione alle cisti ovariche. Questo mi mette più a rischio di ammalarmi di tumore all'ovaio e dovrei intensificare i controlli?
[#22]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 284
Si tratta di cisti disfunzionali che possono comparire e scomparire nel giro di uno-due cicli.
Nessuna propensione maggiore per il Ca.ovarico.
Nessuna relazione con gli aborti a meno che non si tratti di aborti legati a carenza ormonale (progesterone).


Saluti.
[#23]
Utente
Utente
***ATTENZIONE!***
Questo consulto risulta aggiornato a più di DUE MESI fa:
valuta attentamente se la tua risposta può ancora essere utile all'utente!

Se ritieni opportuno inviare comunque il tuo consulto all'utente allora CANCELLA TUTTO QUESTO AVVISO e scrivi qui di seguito, grazie.
[#24]
Utente
Utente
Buongiorno dottore,
Spero stia bene e non sia successo niente dal momento che vedo che dann po' di mesi interviene poco nelle risposte del sito.
Io sono ancora qua e nuovamente incinta!
Si è trattato di una mia valutazione errata del periodo ovulatorio temo!
Stavo facendo alcuni accertamenti perché è saltato fuori che soffro di tiroidite autoimmune e l'endocrinologa dice pure che è roba vecchia. Quindi non lo stavo proprio cercando... E francamente non mi spiego come sia possibile che due anni fa gli esami risultassero negativi.
Ora ho gli anticorpi antiperossidasi alle stelle, anche se il TSH è nella norma.
I miei valori:

FT4     1,00 ng/dL (0,71  -  1,85)
TSH     3,70 mUI/mL (0,49  -  4,67)
Anticorpi antitireoglobulina    297,1 UI/mL (rif. Infer.  a 4,1)
Anticorpi antiperossidasi tiroidea 1526,5 UI/mL (rif. infer. a 5,61)

Continuo a chiedermi se può essere questo che ha causato i miei aborti e se c'è modo per impedirne altri. Vedo su internet che è una costante avere aborti interni prima della decima settimana in presenza di alti valori di anticorpi antiperossidasi. E sottolineo interni, magari non c'entra, ma quello che mi fa imbufalire è che i miei aborti, finora 3, sono stati tutti interni. Non credo alla casualità!
L'endocrinologa mi ha detto di non preoccuparmi, che adesso aiutiamo un po'' la tiroide e che visto lo stato di gravidanza la mia tiroidite e i suoi anticorpi un po' si faranno da parteperché le malattie autoimmuni solitamente regrediscono in gravidanza!.
Ma ci sarà un motivo se sempre più spesso si associano disordini della funzione tiroidea di natura autoimmune con poliabortività.
Confesso che sento già perso anche questo bambino.
Sono di cinque settimane e mezzo, U.M 19/12, il valori delle beta di mercoledì 16/01 e di venerdì 18/01 erano rispettivamente 555 e 1297. Poi non ne ho più fatti, e aspetto l'ecografia di martedì 29/01.
Sono molto sfiduciata perché temo che l'aiuto alla tiroide, la tiroxina, non risolva il mio problema.
La stessa endocrinologa contraddicendosi diceva che le gravidanze vanno bene anche in donne che hanno valori di TSH molto più alti del mio. Però me lo tiene basso lo stesso, che può fare solo bene.
Temo però che il problema non sia lì, ma negli anticorpi antiperossidasi, simili per struttura a quelli che attaccano gli embrioni, se il sistema immunitario è andato, com'è ad esempio nel mio caso, avendo una patologia autoimmune.
Spero non sia così naturalmente, ma se fosse cosa potrei fare?