Prurito e tampone vaginale
E' più di un anno, oramai, che soffro di un prurito (più o meno intenso) alle piccole labbra, nella parte più esterna. Il prurito, nell'ultimo periodo, è diventato più intenso, anche se non è costante e, per di più, si presenta di notte, durante il sonno. L'unico sollievo lo trovo prendendo tra le dita le piccole labbra e massaggiarle intesamente, visto che grattando spesso mi sono provocata delle microlesioni. Ho fatto il tampone vaginale (anche se posso dire sicuramente che il prurito è solo esterno, sulle piccole labbra), che ha dato esito negativo: cellule numerose ed alcuni leucociti, tutti gli altri componenti assenti. Vorrei sapere se con questo risultato è opportuno consultare il ginecologo o se il prurito si può ricondurre piuttosto ad un problema dermatologico (e quindi rivolgermi ad un dermatologo), come allergie o cose del genere. Intanto sto applicando una crema vaginale rinfrescante (che applico esternamente sulla zona pruriginosa), che mi dà un po' di sollievo.
Ringrazio per l'attenzione e per le risposte che vorrete fornirmi.
Distinti saluti.
Ringrazio per l'attenzione e per le risposte che vorrete fornirmi.
Distinti saluti.
[#1]
Vada dal ginecologo, che potrà poi eventualmente riferirla a consulenza dermatologica, e eviti le cure fai da te.
Dr.ssa Valentina Pontello
Ginecologa Fitoterapeuta Counsellor Consulente in sessualità tipica e atipica
https://linktr.ee/vvpginecologa
[#2]
Ex utente
Sono andata dal ginecologo, mi ha dato una cura antimicotica. Ho consultato, poi, una dermatologa che, confutando la prescrizione del ginecologo, mi ha parlato della presenza di un lichen: mi è stata data una cura da seguire x 15 gg a base soprattutto di vitamina E, antistaminici ed integratori alimentari. Alla fine della cura, si valuterà se procedere o meno con una biopsia.
[#3]
Ex utente
Sono quasi trascorsi i 15 gg della cura che mi è stata prescritta dalla dermatologa, che, a mio parere, non ha sortito effetti significativi. La mia domanda oggi è: come si spiega il fatto che il prurito di cui ho parlato si manifesta soltanto ed esclusivamente la sera prima di andare a letto, a volte durante la notte e al massimo al mio risveglio per poi sparire del tutto durante il giorno? E' una sintomatologia che può servire a spiegare qualcosa?
[#5]
Ex utente
Ieri, dopo i 15 gg di cura, sono tornata dalla dermatologa.
Dalla visita, ha constatato che lo stato della mucosa è migliorata, secondo lei x la diminuzione del prurito e del grattamento. La sua perplessità consiste, invece, nella presenza di 'escrescenze': la sua tesi è che un'eventuale presenza del papilloma-virus possa causare un prurito intenso, da qui il grattamento che mi avrebbe procurato il lichen. La sua proposta è stata di procedere, tra altri 15 gg, con una biopsia di un tessuto prelevato da queste 'escrescenze' e forse anche con una del tessuto attaccato dal lichen.
Il mio ginecologo, circa sei anni fa, aveva individuato le 'escrescenze' di cui sopra: dopo un periodo di monitoraggio (durante il quale nulla è cambiato nella quantità e nell'aspetto), è arrivato alla diagnosi di 'microcondilomatosi' (senza però praticare alcun esame), che, a suo parere, non ha nulla a che vedere con il virus hpv. Inoltre mi ha detto che qualunque intervento in merito potrebbe causare una prolificazione di queste escrescenze e quindi peggiorare la situazione.
Esposto quanto su descritto alla dermatologa, lei ha manifestato il suo dissenso per le tesi del ginecologo ed ha aggiunto che è necessario procedere con la biopsia.
Potrete immaginare, a questo punto, la mia confusione e le mie perplessità: cosa devo fare? posso procedere con la biopsia senza la paura della prolificazione delle 'escrescenze'? E' attendibile la tesi del ginecologo secondo cui la microcondilomatosi è una patologia non virale?
Vi sarò molto grata delle risposte che vorrete fornirmi.
Dalla visita, ha constatato che lo stato della mucosa è migliorata, secondo lei x la diminuzione del prurito e del grattamento. La sua perplessità consiste, invece, nella presenza di 'escrescenze': la sua tesi è che un'eventuale presenza del papilloma-virus possa causare un prurito intenso, da qui il grattamento che mi avrebbe procurato il lichen. La sua proposta è stata di procedere, tra altri 15 gg, con una biopsia di un tessuto prelevato da queste 'escrescenze' e forse anche con una del tessuto attaccato dal lichen.
Il mio ginecologo, circa sei anni fa, aveva individuato le 'escrescenze' di cui sopra: dopo un periodo di monitoraggio (durante il quale nulla è cambiato nella quantità e nell'aspetto), è arrivato alla diagnosi di 'microcondilomatosi' (senza però praticare alcun esame), che, a suo parere, non ha nulla a che vedere con il virus hpv. Inoltre mi ha detto che qualunque intervento in merito potrebbe causare una prolificazione di queste escrescenze e quindi peggiorare la situazione.
Esposto quanto su descritto alla dermatologa, lei ha manifestato il suo dissenso per le tesi del ginecologo ed ha aggiunto che è necessario procedere con la biopsia.
Potrete immaginare, a questo punto, la mia confusione e le mie perplessità: cosa devo fare? posso procedere con la biopsia senza la paura della prolificazione delle 'escrescenze'? E' attendibile la tesi del ginecologo secondo cui la microcondilomatosi è una patologia non virale?
Vi sarò molto grata delle risposte che vorrete fornirmi.
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La cute dei genitali può avere un aspetto a "pelle di pollo", che comunque non è patologico e non deve essere trattato, perchè si rischierebbe il peggioramento dei sintomi. Mi rivolgerei a un centro di patologia vulvare ospedaliero, qui a Firenze ne esiste uno eccellente, sono sicura che ci sia qualcosa di simile anche nell'ospedale ginecologico della sua città.
[#7]
Ex utente
Gent.ma Dottoressa,
La ringrazio per la solerzia e l'attenzione della Sua risposta. E', in realtà, ciò che anche il mio ginecologo mi aveva detto, affermando che la mia cute si presenta particolarmente 'rugosa', per così dire.
Ora, alla luce di quanto mi ha detto e di quanto io ho descritto, mi consiglia di procedere con la biopsia propostami dalla dermatologa (per stare più tranquilla e avere un responso definitivo) o questa operazione può essere considerata tra quelle invasive che possono peggiorare la situazione?
La ringrazio ancora e le porgo i miei più cordiali saluti.
La ringrazio per la solerzia e l'attenzione della Sua risposta. E', in realtà, ciò che anche il mio ginecologo mi aveva detto, affermando che la mia cute si presenta particolarmente 'rugosa', per così dire.
Ora, alla luce di quanto mi ha detto e di quanto io ho descritto, mi consiglia di procedere con la biopsia propostami dalla dermatologa (per stare più tranquilla e avere un responso definitivo) o questa operazione può essere considerata tra quelle invasive che possono peggiorare la situazione?
La ringrazio ancora e le porgo i miei più cordiali saluti.
[#9]
Ex utente
Gent.ma Dottoressa,
Le scrivo solo per darLe notizie e, se Lei riterrà opportuno, esprimere un parere.
Ieri mi sono recata in ospedale per procedere con una biopsia, dopo aver continuato con la cura che consiste nell'applicazione di vitamina E localmente; inoltre mi è stata prescritta l'applicazione del Pevisone Latte, che ho applicato la sera per 5 gg. Dopo aver utilizzato quest'ultimo medicinale, i disturbi sono completamente spariti. Dopo circa 10 gg dall'utilizzo del Pevisone, dovevamo procedere con la biopsia: ma la dermatologa non ha ritenuto opportuno procedere, in quanto la mucosa vaginale e la stessa struttura si presentano del tutto normali.
Dovrò comunque fare prossimamente delle visite di controllo; ma quello che mi solleva è che non ci sia stata alcuna 'degenerazione' che io tanto temevo e che, oltretutto, sia sparito quel fastidioso prurito.
La ringrazio intanto per i Suoi contributi.
Cordiali saluti.
Le scrivo solo per darLe notizie e, se Lei riterrà opportuno, esprimere un parere.
Ieri mi sono recata in ospedale per procedere con una biopsia, dopo aver continuato con la cura che consiste nell'applicazione di vitamina E localmente; inoltre mi è stata prescritta l'applicazione del Pevisone Latte, che ho applicato la sera per 5 gg. Dopo aver utilizzato quest'ultimo medicinale, i disturbi sono completamente spariti. Dopo circa 10 gg dall'utilizzo del Pevisone, dovevamo procedere con la biopsia: ma la dermatologa non ha ritenuto opportuno procedere, in quanto la mucosa vaginale e la stessa struttura si presentano del tutto normali.
Dovrò comunque fare prossimamente delle visite di controllo; ma quello che mi solleva è che non ci sia stata alcuna 'degenerazione' che io tanto temevo e che, oltretutto, sia sparito quel fastidioso prurito.
La ringrazio intanto per i Suoi contributi.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 25.7k visite dal 30/10/2007.
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