Infezione vaginale
Gentilissimi dottori,
sono una ragazza di 30 anni e scrivo per chiedere un parere ed eventuali consigli sulla mia esperienza.
Un mese fa ho iniziato ad avere fastidi intimi di rilevanza comunque contenuta seppur certamente importanti, prurito con forti picchi, rossore evidente e gonfiore accompagnati da perdite bianche, abbastanza consistenti, dense e “ricottose” .
Dopo un paio di giorni senza miglioramenti (anche perché mi attenevo solo ad un’accurata e delicata igiene e l’utilizzo della pomata vagisil intima) mi sono recata dalla ginecologa che ha riscontrato una “infezione micotica abbastanza severa”. Non ha però ritenuto necessario un tampone, né ha specificato di che fungo potesse trattarsi.
Mi sono quindi scrupolosamente attenuta alla cura (2 capsule di elazor 150mgr per 2 settimane; meclon crema vaginale per sei sere consecutive; e un ciclo di 20 gg – terminato oggi – di provag)
I fastidi si sono notevolmente attenuati, nonostante qualche “punzecchiatura” che nell’arco della giornata avverto ancora, ma non sono ancora completamente passate le perdite che, sospese nel periodo mestruale, si sono ripresentate immediatamente dopo, benché con minore densità e in minor quantità.
Tuttavia dall’inizio della cura ad oggi continuo a soffrire di un persistente mal di testa, mal di schiena, di affaticamento e stanchezza abbastanza rilevanti tanto da aver difficoltà di concentrazione e da farmi sentire sempre senza forze.
Credo sia opportuno riferire (se non altro per una connessione trovata dalla mia ginecologa) che soffro da tanto tempo di colon irritabile e che solo nel corso dell’anno appena trascorso ho avuto 2 ricoveri per attacchi di appendicite abbastanza severi che comunque i chirurghi hanno ritenuto di non dover operare.
Mi chiedo (rivolgendo a Voi i miei dubbi) è questo il normale decorso o sarebbe opportuno fare qualche ulteriore controllo per verificare la completa guarigione dell’infezione? È necessario iniziare una cura per questo stato generale di debilitazione se non riconducibile alla stessa? Come è giusto comportarsi in casi del genere? è utile un esame del sangue per valutare lamia generale condizione di salute ed eventualmente, ci sono esami specifice che dotrei richiedere?
Ringrazio anticipatamente della cortese attenzione dei pareri che vorrete fornirmi e porgo distinti saluti.
sono una ragazza di 30 anni e scrivo per chiedere un parere ed eventuali consigli sulla mia esperienza.
Un mese fa ho iniziato ad avere fastidi intimi di rilevanza comunque contenuta seppur certamente importanti, prurito con forti picchi, rossore evidente e gonfiore accompagnati da perdite bianche, abbastanza consistenti, dense e “ricottose” .
Dopo un paio di giorni senza miglioramenti (anche perché mi attenevo solo ad un’accurata e delicata igiene e l’utilizzo della pomata vagisil intima) mi sono recata dalla ginecologa che ha riscontrato una “infezione micotica abbastanza severa”. Non ha però ritenuto necessario un tampone, né ha specificato di che fungo potesse trattarsi.
Mi sono quindi scrupolosamente attenuta alla cura (2 capsule di elazor 150mgr per 2 settimane; meclon crema vaginale per sei sere consecutive; e un ciclo di 20 gg – terminato oggi – di provag)
I fastidi si sono notevolmente attenuati, nonostante qualche “punzecchiatura” che nell’arco della giornata avverto ancora, ma non sono ancora completamente passate le perdite che, sospese nel periodo mestruale, si sono ripresentate immediatamente dopo, benché con minore densità e in minor quantità.
Tuttavia dall’inizio della cura ad oggi continuo a soffrire di un persistente mal di testa, mal di schiena, di affaticamento e stanchezza abbastanza rilevanti tanto da aver difficoltà di concentrazione e da farmi sentire sempre senza forze.
Credo sia opportuno riferire (se non altro per una connessione trovata dalla mia ginecologa) che soffro da tanto tempo di colon irritabile e che solo nel corso dell’anno appena trascorso ho avuto 2 ricoveri per attacchi di appendicite abbastanza severi che comunque i chirurghi hanno ritenuto di non dover operare.
Mi chiedo (rivolgendo a Voi i miei dubbi) è questo il normale decorso o sarebbe opportuno fare qualche ulteriore controllo per verificare la completa guarigione dell’infezione? È necessario iniziare una cura per questo stato generale di debilitazione se non riconducibile alla stessa? Come è giusto comportarsi in casi del genere? è utile un esame del sangue per valutare lamia generale condizione di salute ed eventualmente, ci sono esami specifice che dotrei richiedere?
Ringrazio anticipatamente della cortese attenzione dei pareri che vorrete fornirmi e porgo distinti saluti.
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Le infezioni da Candida possono recidivare (consulti il mio articolo su Candida su questo sito o sul mio personale cliccando sotto la firma).
Dovrebbe essere curato anche il partner se ha rapporti.
Inoltre la situazione intestinale puo' influire notevolmente sulla flora vaginale alterandola e favorendo le infezioni da Candida.
Quindi dovrebbe fare una terapia adatta per l'intestino e puo' ripetere periodicamente la terapia antimicotica, parlandone con il suo medico
Saluti
Dovrebbe essere curato anche il partner se ha rapporti.
Inoltre la situazione intestinale puo' influire notevolmente sulla flora vaginale alterandola e favorendo le infezioni da Candida.
Quindi dovrebbe fare una terapia adatta per l'intestino e puo' ripetere periodicamente la terapia antimicotica, parlandone con il suo medico
Saluti
Dr. Marcello SERGIO
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
www.marcellosergio.it
"La ginecologia a portata di donna"
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 09/02/2011.
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