Due aborti sono solo un caso?
Ho avuto due aborti interni, il primo intorno alla 5 settimana circa, presentavo fitte al basso ventre e un forte senso di nausea. Poi una forte emorragia.Al pronto soccorso hanno scritto: aborto interno. Avevo 20 anni e col mio aborto e' finita anche la storia sentimentale. Oggi ho 30 anni, convivo con un'altra persona...a maggio e' iniziata la gravidanza, all'8 settimana l'eco presentava un quadro molto positivo, misure nella norma, nessun distacco, utero chiuso come da amenorrea, il ginecologo mi ha detto che potevo continuare a lavorare tranquilla e che il primo aborto sicuramente e' stato un caso.
Alla 10 settimana ho avvertito alcune fitte alla pancia, leggere, e abbondanti perdite bianche. Sento al tel il ginecologo e mi dice di andare il gioirno seguente nel suo studio, ma di stare tranquilla che le perdite bianche sono normali. La mattina seguente inizio a sanguinare. Vado al pronto soccorso e li' mi dicono che l'aborto e' in corso e non e' piu' possibile intervenire in alcun modo.
Mi arrabbio col ginecologo (con qualcuno devo pur prendermela) e lui risponde che un caso. Che uno, due, tre aborti sono considerati casuali e che quindi non e' il caso di indagare sulle cause.
Consulto anche un altro medico, quest'ultimo un po' piu' conpiacente mi fa eseguire un paio di analisi, allego i risultati:
S-TPOAb anti Tireoperossidasi 5.0
S-TG-ab anti tireoglobulina 10.0
Anticardiolipina NEGATIVO
sangue periferico immunoenzimatico NEGATIVO
Stessi esami eseguiti anche dal mio compagno e medesimi risultati.
Entrambi i medici dicono di riprovare ad avere un bambino assumendo acido folico per 5.6 mesi, nessuno dei due sembra propenso a farmi fare ulteriori analisi.
Cio' che vi chiedo e' cosa ne pensate? Mi sento confusa e svuotata e l'idea di una nuova gravidanza adesso mi fa paura. Sento che qualcosa non va, ma non so cosa e non so come cercarlo. Due aborti con due uomini diversi, mi danno l'idea che sia io la causa. Ma come indagare quando la medicina sostiene che tutto e' dato dalla casualita'?
Scusate lo sfogo, ma ne avevo davvero bisogno.
Grazie a tutti quelli che vorranno rispondermi.
Patrizia
Alla 10 settimana ho avvertito alcune fitte alla pancia, leggere, e abbondanti perdite bianche. Sento al tel il ginecologo e mi dice di andare il gioirno seguente nel suo studio, ma di stare tranquilla che le perdite bianche sono normali. La mattina seguente inizio a sanguinare. Vado al pronto soccorso e li' mi dicono che l'aborto e' in corso e non e' piu' possibile intervenire in alcun modo.
Mi arrabbio col ginecologo (con qualcuno devo pur prendermela) e lui risponde che un caso. Che uno, due, tre aborti sono considerati casuali e che quindi non e' il caso di indagare sulle cause.
Consulto anche un altro medico, quest'ultimo un po' piu' conpiacente mi fa eseguire un paio di analisi, allego i risultati:
S-TPOAb anti Tireoperossidasi 5.0
S-TG-ab anti tireoglobulina 10.0
Anticardiolipina NEGATIVO
sangue periferico immunoenzimatico NEGATIVO
Stessi esami eseguiti anche dal mio compagno e medesimi risultati.
Entrambi i medici dicono di riprovare ad avere un bambino assumendo acido folico per 5.6 mesi, nessuno dei due sembra propenso a farmi fare ulteriori analisi.
Cio' che vi chiedo e' cosa ne pensate? Mi sento confusa e svuotata e l'idea di una nuova gravidanza adesso mi fa paura. Sento che qualcosa non va, ma non so cosa e non so come cercarlo. Due aborti con due uomini diversi, mi danno l'idea che sia io la causa. Ma come indagare quando la medicina sostiene che tutto e' dato dalla casualita'?
Scusate lo sfogo, ma ne avevo davvero bisogno.
Grazie a tutti quelli che vorranno rispondermi.
Patrizia
[#1]
Sono d’accordo che non è necessario eseguire ulteriori indagini, questa peraltro è anche l’indicazione delle linee guida delle più importanti società europee di ginecologia (in Usa vengono iniziate le indagini dopo 2 aborti). In genere, si può stimare che dopo 2 aborti la possibilità di averne un terzo sia pari al 20% circa. La possibilità di un quarto aborto dopo 3 precedenti sale molto (circa 40%) e per questo motivo gli accertamenti sono indicati. Detto questo, il desiderio della paziente circa eventuali cause dell’abortività e l’anamnesi possono essere prese in considerazione per decidere di eseguire accertamenti dopo 2 aborti.
Simone Ferrero
www.simoneferrero.com
Simone Ferrero
www.simoneferrero.com
Prof. Simone Ferrero
www.simoneferrero.it
www.piazzadellavittoria14.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio della risposta cosi rapida.
Ho letto delle statistiche su internet, io mi informo sempre su tutto,
so che le possibilita' di averne un terzo non sono cosi' alte e so anche che ci sono buone possibilita' di riuscita.
Ma io non sono una statistica, la gente che sta male non e' una statistica, il male fisico non e' una stastistica.
In ospedale mi sono senttia dire che a volte non ci sono cause ad un aborto e che bisogna accettare la forza della natura.
Io non faccio il medico, non potrei mai farlo visto che odio il sangue ma mi chiedo tutti i giorni mentre lavoro coi bambini se anche io rispondo im maniera tanto sciocca ai loro perche'?
Si chiama umanita', e ne ho trovata ben poca in questo campo.
Ah si certo se avessi avuto 7/8 aborti sarei un bel caso e una marea di dottori del mio ospedale si sarebbero preoccupati di me, ma due? Due non sono niente.
Sono arrabbiatissima, perche' due aborti invece sono stati uno schifo, un male fisico, e un male mentale, un vuoto dentro che per parecchio tempo se ne sta li' senza risposta.
Accettare la natura? Ringrazia il dottor Giancarlo Zuccaro, forse il primo che invece di parlarmi di statistiche e di leggi sulla natura, ha almeno detto che era molto dispiaciuto e che la prossima volta mi avrebbe monitarato personalmente tutti i passi della gravidanza.
Scusi se rispondo a lei, non e' con lei personalmente che me la prendo
e' con una casistica senza risposta e con l'indifferenza di chi non ha idea di cosa significhi perdere un figlio.
Ho letto delle statistiche su internet, io mi informo sempre su tutto,
so che le possibilita' di averne un terzo non sono cosi' alte e so anche che ci sono buone possibilita' di riuscita.
Ma io non sono una statistica, la gente che sta male non e' una statistica, il male fisico non e' una stastistica.
In ospedale mi sono senttia dire che a volte non ci sono cause ad un aborto e che bisogna accettare la forza della natura.
Io non faccio il medico, non potrei mai farlo visto che odio il sangue ma mi chiedo tutti i giorni mentre lavoro coi bambini se anche io rispondo im maniera tanto sciocca ai loro perche'?
Si chiama umanita', e ne ho trovata ben poca in questo campo.
Ah si certo se avessi avuto 7/8 aborti sarei un bel caso e una marea di dottori del mio ospedale si sarebbero preoccupati di me, ma due? Due non sono niente.
Sono arrabbiatissima, perche' due aborti invece sono stati uno schifo, un male fisico, e un male mentale, un vuoto dentro che per parecchio tempo se ne sta li' senza risposta.
Accettare la natura? Ringrazia il dottor Giancarlo Zuccaro, forse il primo che invece di parlarmi di statistiche e di leggi sulla natura, ha almeno detto che era molto dispiaciuto e che la prossima volta mi avrebbe monitarato personalmente tutti i passi della gravidanza.
Scusi se rispondo a lei, non e' con lei personalmente che me la prendo
e' con una casistica senza risposta e con l'indifferenza di chi non ha idea di cosa significhi perdere un figlio.
[#3]
Non è un problema di indifferenza, semplicemente nel nostro lavoro ci si può affidare a linee guida che sono basate sulle evidenze scientifiche disponibili o alle credenze personali di ciascuno di noi (che a mio avviso sono abbastanza rischiose). Io stesso le ho scritto che “Il desiderio della paziente circa eventuali cause dell’abortività e l’anamnesi possono essere prese in considerazione per decidere di eseguire accertamenti dopo 2 aborti”. Comunque non importa, in bocca al lupo per tutto.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10.3k visite dal 27/09/2007.
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