Recidiva di rettocele
Ho 51 anni,ho avuto un solo parto 23 anni fa e mi rivolgo a Voi per avere dei consigli in merito alla mia situazione : nel febbraio 2006 sono stata sottoposta ad un primo intervento di "riparazione protesica per via transotturatoria di cistocele con perigee+IVS posteriore con conservazione uteria". A giugno dello stesso anno (esattamente quattro mesi dopo ) sono stata sottoposta ad un secondo intervento chirurgico di colpoisterectomia totale. A due mesi da questo intervento, alla visita di controllo mi è stato diagnosticato un rettocele anteriore di 2° - 3° grado e mi è stato proposto un ulteriore intervento. Nonostante il disagio sono riuscita a terminare l'anno scolastico (sono insegnnte di scuola elementare) e nel giugno scorso sono stata sottoposta ad un terzo intervento di "Correzione protesica di rettocele di III° grado con Apogee, rimozione di benderella sottouretale parzialmente erosa". Un mese fa, alla visita di controllo mi è stato detto che tutto andava bene e che potevo riprendere una vita il più possibile normale.Ora, a distanza di neanche tre mesi, nonostante abbia cercato di limitare il più possibile le "attività pesanti" mi ritrovo alla situazione di partenza: il mio rettocele anteriore si sta ripresentando come un anno fa.Cosa posso fare? E' possibile, nonostante i progressi della medicina, che io sia costretta ad andare sotto i ferri ogni tre mesi? C'è qualche altro metodo per risolvere il mio problema?
Chiedo scusa per il mio sfogo, ma non so più cosa fare ne a chi rivolgermi. Vi ringrazio per la Vostra attenzione e disponibilità e porgo distinti saluti.
Chiedo scusa per il mio sfogo, ma non so più cosa fare ne a chi rivolgermi. Vi ringrazio per la Vostra attenzione e disponibilità e porgo distinti saluti.
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Gentile Signora,
purtroppo il trattamento del descensus degli organi pelvici e' esclusivamente chirurgico. L'uso delle mesh protesiche dovrebbe essere riservato alla recidiva dopo fallimento della prima chirurgia (complicanze ancora elevate). Nel suo caso anche questo approccio e' stato utilizzato. Comunque esiste un trattamento di tipo conservativo come la rieducazione del pavimento pelvico (biofeedback terapia, fisiochinesi terapia, elettrostimolazione). Tale approccio puo' avere una buona percentuale di successo in relazione alla gravita' della patologia. Ad ogni modo potrebbe ritardare il progredire della recidiva di rettocele. In caso di eventuale fallimento l'unico approccio e' quello chirurgico eseguito in centri ad alta specializzazione.
Cordiali Saluti
Dott Francesco Plotti
www.ginecologi-ostetricia.it
purtroppo il trattamento del descensus degli organi pelvici e' esclusivamente chirurgico. L'uso delle mesh protesiche dovrebbe essere riservato alla recidiva dopo fallimento della prima chirurgia (complicanze ancora elevate). Nel suo caso anche questo approccio e' stato utilizzato. Comunque esiste un trattamento di tipo conservativo come la rieducazione del pavimento pelvico (biofeedback terapia, fisiochinesi terapia, elettrostimolazione). Tale approccio puo' avere una buona percentuale di successo in relazione alla gravita' della patologia. Ad ogni modo potrebbe ritardare il progredire della recidiva di rettocele. In caso di eventuale fallimento l'unico approccio e' quello chirurgico eseguito in centri ad alta specializzazione.
Cordiali Saluti
Dott Francesco Plotti
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[#2]
Utente
Ringrazio il Dr. Plotti per la cortese risposta. Proprio questa mattina sono riuscita ad avere un appuntamento con il mio ginecologo per una visita di controllo: mi ha diagnosticato un leggero abbassamento della cupola vaginale, ma a Suo dire, se le cose rimangono così non sarà necessario l'ennesimo intervento ( o almeno non a breve termine). Mi ha prescritto invece un ciclo di rieducazione del pavimento pelvico per recupero muscolare post intervento come da Lei suggerito.
Ringrazio nuovamente e porgo distinti saluti
Ringrazio nuovamente e porgo distinti saluti
[#3]
Utente
Chiedo scusa, ma a distanza di cinque mesi mi rivolgo ancora a Voi per un consiglio in merito alla mia situazione. Ad un'ulteriore visita di controllo il mio ginecologo mi ha diagosticato un prolasso della cupola vaginale di III grado e mi ha proposto un quarto intervento, sempre per via vaginale, di colposospensione al legamento sacrospinoso (spero di aver capito bene!). Un secondo ginecologo mi ha detto che “la scelta del primo intervento fu discutibile in quanto non supportato da dati clinici scientifici che ne comprovino la sua efficacia e quindi la sua indicazione ad essere utilizzato così come è stato fatto nel mio caso”. Mi ha sconsigliato un ulteriore intervento per via vaginale proponendomi la colposacropessia transaddominale. Attualmete sto eseguendo un secondo ciclo di rieducazione del pavimento pelvico come mi era stato consigliato dal Dr.Francesco Plotti.
A questo punto io mi chiedo quale porebbe essere la soluzione migliore per un caso come il mio ed evetualmente dove si trovano i centri ad alta specializzazione accennati dal Dr. Plotti.
Ringrazio anticipatamnte per i suggerimenti che mi potrete dare e porgo cordiai saluti
A questo punto io mi chiedo quale porebbe essere la soluzione migliore per un caso come il mio ed evetualmente dove si trovano i centri ad alta specializzazione accennati dal Dr. Plotti.
Ringrazio anticipatamnte per i suggerimenti che mi potrete dare e porgo cordiai saluti
[#4]
Gentile signora,
io non voglio entrare in merito alle indicazioni dei precedenti interventi subiti! Pensiamo alla situazione attuale!
In presenza di un prolasso di cupola di III grado penso che la rieducazione del pp non trovi piu' largo spazio, penso che se la patologia in atto induce dei sintomi (senso di peso, ecc) l'unica opzione sia un ulteriore (purtroppo) intervento chirurgico. In relazione ai tre interventi eseguiti per via vaginale, con oltretutto l'utilizzo di materiale protesico, le sconsiglierei la via vaginale (colposospensione al legamento sacrospinoso). Questo e' ulteriormente supportato dal fatto che in letteratura medica e' riportato che questo intervento induca un aumento di incidenza di cistocele (per cui lei subi' gia' un intervento in passato). Dunque io interverrei mediante una colposacropessia (laparoscopica o laparotomica) per via addominale, che oltretutto, risulta essere il gold stantard per il prolasso della cupola vaginale.
Spero di essere stato chiaro
Tanti auguri
Dott. Francesco Plotti
io non voglio entrare in merito alle indicazioni dei precedenti interventi subiti! Pensiamo alla situazione attuale!
In presenza di un prolasso di cupola di III grado penso che la rieducazione del pp non trovi piu' largo spazio, penso che se la patologia in atto induce dei sintomi (senso di peso, ecc) l'unica opzione sia un ulteriore (purtroppo) intervento chirurgico. In relazione ai tre interventi eseguiti per via vaginale, con oltretutto l'utilizzo di materiale protesico, le sconsiglierei la via vaginale (colposospensione al legamento sacrospinoso). Questo e' ulteriormente supportato dal fatto che in letteratura medica e' riportato che questo intervento induca un aumento di incidenza di cistocele (per cui lei subi' gia' un intervento in passato). Dunque io interverrei mediante una colposacropessia (laparoscopica o laparotomica) per via addominale, che oltretutto, risulta essere il gold stantard per il prolasso della cupola vaginale.
Spero di essere stato chiaro
Tanti auguri
Dott. Francesco Plotti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 11.6k visite dal 26/09/2007.
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