Sono alla 13 settimana + 1 di gravidanza e due giorni fa ho avuto delle scarse perdite ematiche di
Gentili Dottori,
vi ringrazio innanzitutto per il prezioso servizio che offrite.
Sono alla 13 settimana + 1 di gravidanza e due giorni fa ho avuto delle scarse perdite ematiche di colore brunastro.
Già in precedenza, e precisamente alla 6 e 9 settimana, ho avuto scarse perdite ematiche.
In tutte e tre le occasioni mi sono recata all'ospedale e sono stata visitata da tre diversi ginecologi.
Le prime due volte sono stata sottoposta a visita ed eco transvaginale le quali non hanno evidenziato aree di distacco. Nei referti rilasciatomi c'è scritto che le perdite provenivano dall' OVE, che non so cosa significhi.
Allora mi furono prescritti ovuli di progesterone che ho assunto fino alla 12 settimana.
L'ultima volta invece il ginecologo, dopo avermi fatto l'eco transvaginale,
mi ha detto che le perdite sono da imputare al fatto che il lembo placentare inferiore lambisce l'orifizio uterino. Ha aggiunto che, con il proseguire della gravidanza crescendo l'utero, la placenta probabilmente si innalzerà.
Ci sono delle precauzioni che dovrei adottare, a parte evitare rapporti e sforzi? Il ginecologo che mi ha visitata mi ha detto che a parte ciò posso condurre una vita normale, ma io sono terrorizzata dall'eventualità di veder comparire di nuovo le perdite.
Vi ringrazio per tutte le informazioni e consigli che vorrete darmi.
Cordiali saluti
Debora
vi ringrazio innanzitutto per il prezioso servizio che offrite.
Sono alla 13 settimana + 1 di gravidanza e due giorni fa ho avuto delle scarse perdite ematiche di colore brunastro.
Già in precedenza, e precisamente alla 6 e 9 settimana, ho avuto scarse perdite ematiche.
In tutte e tre le occasioni mi sono recata all'ospedale e sono stata visitata da tre diversi ginecologi.
Le prime due volte sono stata sottoposta a visita ed eco transvaginale le quali non hanno evidenziato aree di distacco. Nei referti rilasciatomi c'è scritto che le perdite provenivano dall' OVE, che non so cosa significhi.
Allora mi furono prescritti ovuli di progesterone che ho assunto fino alla 12 settimana.
L'ultima volta invece il ginecologo, dopo avermi fatto l'eco transvaginale,
mi ha detto che le perdite sono da imputare al fatto che il lembo placentare inferiore lambisce l'orifizio uterino. Ha aggiunto che, con il proseguire della gravidanza crescendo l'utero, la placenta probabilmente si innalzerà.
Ci sono delle precauzioni che dovrei adottare, a parte evitare rapporti e sforzi? Il ginecologo che mi ha visitata mi ha detto che a parte ciò posso condurre una vita normale, ma io sono terrorizzata dall'eventualità di veder comparire di nuovo le perdite.
Vi ringrazio per tutte le informazioni e consigli che vorrete darmi.
Cordiali saluti
Debora
[#1]
Gentile amica
un lembo di placenta che lambisce l'orifizio uterino interno, connota il quadro della cosiddetta "placenta a bassa inserzione".
Si tratta di una situazione in cui l'uovo fecondato ha scelto come sede non il fondo dell'utero o la parete anteriore, laterale o posteriore del corpo uterino, ma l'istmo dell'organo, cioè quell'area che si trova a far da "cerniera" fra il collo e la parte superiore del viscere.
Espandendosi quest'area verso l'alto ed in fuori, con una situazione piuttosto stabile, invece, del collo dell'utero, nella maggior parte dei casi la placenta viene, per così dire...allontanata dall'area pericolosa per diventare una placenta normalmente inserita. Il lasso di tempo necessario può variare da poche settimane ad alcuni mesi, ma, generalmente, non supera la 34ma settimana di gestazione.
In questo frattempo, piccoli e ripetuti distachi, in genere del lembo placentare maggiormente inferiore, possono verificarsi, senza, ovviamente, nessun risvolto negativo nè sulla salute della madre nè su quella del feto.
Solo distacchi massicci posono avere conseguenze clinicamente rilevanti. Perciò, viva con tranquillità e serenità queste prossime settimane, evitando traumi addominali, sforzi eccessivi, eccessivi affaticamenti e rapporti completi (le prostaglandine contenute nello sperma del maschio potrebbero ingenerare contrazioni uterine non certo desiderabili enl suo caso).
Vedrà che, col passare del tempo, come accade nella maggioranza dei casi, il lembo placentare inferiore "migrerà" verso l'alto, lasciando Lei ed il suo piccolo nelle migliori condizioni.
Un caloroso saluto.
un lembo di placenta che lambisce l'orifizio uterino interno, connota il quadro della cosiddetta "placenta a bassa inserzione".
Si tratta di una situazione in cui l'uovo fecondato ha scelto come sede non il fondo dell'utero o la parete anteriore, laterale o posteriore del corpo uterino, ma l'istmo dell'organo, cioè quell'area che si trova a far da "cerniera" fra il collo e la parte superiore del viscere.
Espandendosi quest'area verso l'alto ed in fuori, con una situazione piuttosto stabile, invece, del collo dell'utero, nella maggior parte dei casi la placenta viene, per così dire...allontanata dall'area pericolosa per diventare una placenta normalmente inserita. Il lasso di tempo necessario può variare da poche settimane ad alcuni mesi, ma, generalmente, non supera la 34ma settimana di gestazione.
In questo frattempo, piccoli e ripetuti distachi, in genere del lembo placentare maggiormente inferiore, possono verificarsi, senza, ovviamente, nessun risvolto negativo nè sulla salute della madre nè su quella del feto.
Solo distacchi massicci posono avere conseguenze clinicamente rilevanti. Perciò, viva con tranquillità e serenità queste prossime settimane, evitando traumi addominali, sforzi eccessivi, eccessivi affaticamenti e rapporti completi (le prostaglandine contenute nello sperma del maschio potrebbero ingenerare contrazioni uterine non certo desiderabili enl suo caso).
Vedrà che, col passare del tempo, come accade nella maggioranza dei casi, il lembo placentare inferiore "migrerà" verso l'alto, lasciando Lei ed il suo piccolo nelle migliori condizioni.
Un caloroso saluto.
Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 30.6k visite dal 24/09/2007.
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