Visita ginecologica

Gentile Dottoressa,

sono una ragazza di 34 anni e , da circa 2 mesi, siamo alla ricerca di una gravidanza.

Visto che da molto tempo non facevo una visita ginecologica, ho deciso di prendere un appuntamento. Premetto di non trovarmi nella mia città, quindi ho scelto la dottoressa tramite una ricerca via internet.

Purtroppo la visita fatta ieri non è stata positiva come sperato. Credevo che una ginecologa avesse potuto rassicurarmi sulle possibilità di concepimento dopo un'ecografia, invece nulla, non una parola... al contrario, io ho dovuto chiederle se tutto fosse apposto!

La sua risposta è stata positiva, nonostante l'annuncio di un'importante infezione: clamidia e non solo!

Le scrivo per avere dei chiarimenti. Innanzitutto sapere cosa si può evincere da una ecografia a livello di infertilità o di ostruzioni delle tube, o comunque in generale sulla possibilità di procreazione.
La cura data per l'infezione consiste negli ovuli Maclon per 6 sere. Mi chiedo se la cura non debba essere allargata anche a mio marito, non conoscendo le cause della stessa Ci sarebbe la possibilità che anche lui possa essere infetto!

Inoltre la dottoressa mi ha prescritto degli esami (prelievo vaginale, tampone vaginale per ricerca clamidia, candida, germi comuni, citologia vaginale, colposcopia). Il problema è che mi ha detto di farli tra un mese e mezzo; francamente mi sembra un periodo di tempo abbastanza lungo, tenendo conto del fatto che ho un'infezione e che mi è stata prescritta una cura di soli 6 giorni e non da ultimo la nostra volontà di concepimento.

Un'ultima domanda: quante possibilità ci sono di infertilità dopo aver contratto la clamidia? Come accorgersi dell'infertilità? E' sufficiente che il muco sia nullo o semplicemente che lo stick per verificare l'ovulazione sia sempre negativo?

Ringrazio in anticipo per i chiarimenti che mi fornirà.

Cordiali saluti,
GP
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Dr.ssa Valentina Pontello Ginecologo, Perfezionato in medicine non convenzionali 8.1k 179
Gentile Signora,

farei al più presto i tamponi completi, tanto per togliersi ogni dubbio.
Questi, pertanto, non escludono una infezione pregressa.

Alcuni consigliano il dosaggio ematico degli anticorpi anti-chlamydia, anche questo è comunque un esame che testimonia un precedente contatto, ma non è necessariamente indicativo di danno tubarico.

la patologia tubarica si può sospettare all'ecografia in presenza di reperti ecografici caratteristici, quali idro o sactosalpinge.

nessun esame dà certezze riguardo alla fertilità, che si sperimenta appunto provando a concepire.

Dr.ssa Valentina Pontello
Ginecologa Fitoterapeuta Counsellor Consulente in sessualità tipica e atipica
https://linktr.ee/vvpginecologa

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