Micoplasmi in gravidanza

Salve, ho 25anni e sono alla 36 settimana di gravidanza.
Alla 28settimana di gravidanza scopro di avere un infezione da Micoplasma hominis e ureaplasma urealiticum. Il laboratorio non esprime la carica batterica e dalla visita la ginecologa,dovendo curare altri disturbi con amoxicillina, sostiene che quella vaginale sia al momento trascurabile di cura. Eseguo 2cicli di amoxicillina e ad oggi,ripetuto il batteriologico l'infezione(asintomatica) è ancora presente.
Le mie domande sono queste:possono i dud patogeni aver causato danni silenti al mio bambino,che dalle eco risulta accresciuto regolarmente si muove e singhiozza molto e al tracciato non presenta segni di sofferenza(non è stata peró necessaria secondo il parere medico una flussimetria ed un ecocardiogramma fetale?
-le linee guida (credo regionali) suggeriscono atteggiamenti differenti,nel tampone pre parto secondo la mia asl va ricercato solo sgb mentre io leggo che anche m.h.e u.u. sono pericolosi in gravidanza e durante il parto...qual è dunque la pericolosità dei Micoplasmi se talvolta non se ne ricerca la presenza o la si scopre casualmente come nel mio caso?e
-la profilassi al parto quale dovrebbe essere adesso scoperta la presenza dei Micoplasmi?
Indirizzò le mie domande a quanti più esperti poichè in medicina talvolta le idee sono molto contrastanti e seppur priva di qualsiasi nozione medica vorrei poter capire di più la questione senza essere " vittima" di un localismo di pensiero.
Distinti saluti e un cordiale ringraziamento per questo impagabile servizio.
[#1]
Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46
Il localismo di pensiero sulle infezioni da Mycoplasma hominis e Ureaplasma urealyticum in gravidanza è dovuto al fatto che si tratta di un argomento sul quale i risultati di degli studi sono ancora contrastanti.
Un primo problema è legato alla difficoltà di identificare questi microrganismi con le comuni colture, il che ha limitato per molto tempo gli studi scientifici.
Altri problemi sono legati alla possibilità di capire se vi sia effettivamente un ruolo nella patogenesi di alcuni eventi avversi (tra questi il più rilevante è la possibilità di parto pretermine, che, considerando che lei si trova a 36 settimane, è di fatto scongiurato).
Posso cosigliarle la lettura di una interessante review che fa il punto sull'argomento:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2913664/?tool=pubmed

Dr. Agostino Menditto
Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Responsabile U.O. Ginecologia e Ostetricia
Clinica Mediterranea - Napoli

[#2]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
La ringrazio molto per le delucidazioni.
Secondo il suo parere medico è opportuno eseguire una terapia prima del parto?al momento del parto devo far presente la situazione e aspettarmi una profilassi antibiotica?
Un cordiale saluto.
[#3]
Dr. Agostino Menditto Ginecologo 1.6k 46
Considerando le osservazioni che ho prodotto nella precedente risposta, una conseguenza inevitabile è che il comportamento tra i vari ginecologi può essere diverso.
Personalmente non ricerco di routine i micoplasmi durante la gravidanza (mentre a tutte richiedo la ricerca dello streptococco beta emolitico di gruppo B, in quanto i protocolli sono consolidati), ma se ho notizia della presenza di un'infezione consiglio in ogni caso una terapia locale (ma è un comportamento strettamente personale).
Le consiglio in ogni caso di segnalare il risultato del tampone al momento del parto, ma di attenersi comunque con tranquillità ai protocolli che verranno eventualmente attuati nella struttura in cui partorirà.
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