Esito esame istologico

Egregi Dottori,
Vi scrivo poichè mi trovo in uno stato di ansia molto forte dovuto ad indagini che ho svolto sul fronte ginecologico.
Dopo 6 mesi di disturbi (mestruo decisamente irregolare, con flussi che ultimamente si presentano ogni 8-10 gg., dolori e spasmi cronici, etc.), ed in seguito ad un pap-test dove era stato rilevato l'hpv virus, sono stata sottoposta a biopsia a metà luglio. ecco l'esito dell'esame istologico, che Vi riporto testualmente:
DISPLASIA A BASSO GRADO (CIN1) ASSOCIATA A FOCALI ASPETTI DI COILOCITOSI DELL'EPITELIO DISPLASTICO. ESO-ENDOCERVICITE PAPILLARE CRONICA RIACUTIZZATA.
L'idea di avere una formazione pre-cancerosa dentro me mi fa sentire come se mi avessero installato una bomba ad orologeria con il timer malfunzionante. ho una gran paura, soprattutto dovuta alla storia clinica di tutte le femmine della famiglia di mia mamma, lei stessa inclusa.
Io ho 42 anni, ho avuto un figlio nato con cesareo ed un aborto spontaneo avvenuto nel 1990.
Comunque: la ginecologa con cui ho parlato in ospedale mi ha consigliato il riposo e l'intervento (più precisamente: COLPOSCOPIA+BIOPSIA+DTC+ESAME ISTOLOGICO).
Vi chiedo: quanto è preoccupante la diagnosi dell'esame istologico? Inoltre: è sufficiente procedere come ha consigliato la Dottoressa, o sarebbe più saggio effettuare controlli su tutto l'apparato, vista la familiarità?
Vi sarò molto grata per una risposta in merito.
Grazie mille e buona continuazione.
[#1]
Dr. Maurizio Di Felice Ginecologo 4.2k 104
Ritengo sia corretto quello che ha suggerito la sua dottoressa, ma è conveniente fare anche una tipizzazione del virus per valutare se faccia parte di un ceppo a rischio

Dr. Maurizio Di Felice

[#2]
Dr. Simone Rofena Ginecologo 46
Concordo con il collega, una colposcopia +biopsia ed esame istologico è più che sufficiente ad inquadrare il problema e a suggerire una eventuale terapia che in ogni caso sarà conservativa se l'esito della biopsia confermerà la diagnosi. Potrebbe essere utile la tipizzazione del virus in quanto le forme a basso rischio spesso regrediscono spontaneamente e in genere si tengono solo in osservazione mentre per le forme ad alto rischio in genere si propende per il trattamento escissionale locale data la maggior probabilità ad evolvere a CIN2 o CIN3 che rappresentano gradi più avanzati di precancerosi. In ogni caso parliamo di lesioni curabili completamente e conservativamente se si interviene in questo stadio.

Cordiali Saluti

Dr.Rofena Simone

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio molto. Mi sento rincuorata.
Se posso permettermi un altro quesito, Vi chiedo: i dolori e gli spasmi addominali a cosa sono attribuibili?
Grazie ancora e molti cari saluti.
[#4]
Dr. Nicola Blasi Ginecologo 43.6k 1.4k
Sono in perfetta sintonia con il collega ROFENA, sulla possibilità di una regressione spontanea di queste forme assumendo un atteggiamento di attesa (see and wait)con controlli cito-colposcopici.I dolori e gli spasmi adddominali da LEI riferiti,molto probabilmente sono attribuibili ad uno stato ansioso conseguente.Saluto cordialmente.
Dr. BLASI Nicola

dott.Nicola Blasi
specialista in Ginecologia e Ostetricia. Patologia Cervico-vaginale e vulvare.

BARI

[#5]
Utente
Utente
Egregi Dottori,
Vi scrivo nuovamente perchè sono ora in possesso dell'esito del test di tipizzazione dell'HPV. Per niente rincuorante.
Riporto testualmente:

CEPPI AD ALTO RISCHIO ONCOGENO: POSITIVO
L'indagine è stata effettuata sui tipi: 16 18 31 33 35 39 45 51 52 56 58 68

CEPPI A BASSO RISCHIO ONCOGENO: NEGATIVO
L'indagine è stata effettuata sui tipi: 6 11 42 43 44

Il prossimo martedì farò l'intervento consigliato dalla ginecologa sul fronte della CIN1 (COLPOSCOPIA+BIOPSIA+DTC+ESAME ISTOLOGICO).
Vi sarei grata per una Vostra opinione circa il da farsi sul fronte dell'HVP.

Grazie in anticipo e cordiali saluti.
[#6]
Dr. Simone Rofena Ginecologo 46
l'evidenza di un ceppo ad alto rischio impone dei controlli più ravvicinati il primo dei quali potrebbe essere fatto a circa 6 mesi dal trattamento e, se negativo, dopo altri 6 mesi. Spesso dopo adeguato trattamento, anche in presenza di un ceppo ad alto rischio si ottiene una guarigione completa. Ribadisco però l'importanza di controlli colposcopici periodici anche per diversi anni.

Cordiali Saluti

Dr.Rofena Simone
[#7]
Utente
Utente
Egregio Dottore, grazie mille.
Posso approfittare un'ultima volta della Sua cortesia per chiederLe i ncosa consiste il trattamento?
Qualsiasi cosa, pur di liberarmi di questo terrore.
Grazie ancora e buona continuazione
[#8]
Dr. Simone Rofena Ginecologo 46
Gentile Signora, la DTC è la diatermocoagulazione, termine complesso che può essere tradotto più semplicemente come bruciatura superficiale sfruttando il calore, di quella parte del collo dell'utero interessata dalla lesione. E' un intervento poco invasivo ed in genere non doloroso (si avverte una sensazione fastidiosa più o meno intensa che raramente arriva ad essere dolore ed è comunque in genere sopportabile senza necessità di anestesia). Dopo tale procedura è richiesto un tempo di guarigione di circa 15 gg dopo i quali potrebbe avere delle perdite scure dalla vagina che non sono altro che l'esito del processo di cicatrizzazione della zona interessata dalla DTC. Talvolta si può avere un sanguinamento che in genere è però di lieve entità e non richiede ulteriori trattamenti.

Cordiali Saluti

Dr.Rofena Simone
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