Dolori e problemi continui ma nessuno mi e' riuscito a dire di cosa si tratta
Gentili Dottori,
ho 27 anni e vi richiedo un parere circa un problema che mi angoscia ormai da tempo.
Nell'estate del 2009 comincio ad accusare fastidi all'apparato urinario (urine molto cariche e maleodoranti) e talvolta prurito ai genitali accompagnato da perdite bianche o giallastre (tipo latte cagliato). Anche i rapporti ne risentono soprattutto perchè comincio ad avvertire un dolore alla parete dell'utero (molto in profondità per intenderci all'altezza del pube, all'incirca dove viene praticato il taglio per per il parto cesareo)e pertanto mi reco da una ginecologa che a seguito di visita e pap-test (di cui cito referto: negativo per cellule maligne. quadro citologico da infiammazione di grado lieve con modificazioni flogistiche delle cellule squamose. bacillus vaginalis)mi prescrive MONURIL (2 bustine 1 alla sett.) + OVULI LORENIL (1 a settimana) lavande con DAKTARIN x 3 mesi.
Ad aprile 2010 il problema ancora non è risolto (sempre lo stesso dolore pelvico e intervallato da disturbi che mi fanno pensare all candida) e mi reco da un'altro specialista che mi alla visita interna riscontra il mio forte dolore quando viene urtato la parte uterina. Procede con un' ecografica esterna e interna (che non presente anomalie) e mi consiglia un tampone vaginale e urinocultura con ABG. In attesa dei referti intanto prescrive 2 scatole di CEFIXORAL, DANZEN, e LAVANDA MONOGYN .
Al ritiro del tampone si scopre essere risultato positivo ad ESCHERICHIA COLI e anche l' urinocultura con abg è positiva allo stesso germe con carica batterica 400.000 UFC/ml. Pertanto mi viene prescritto antibiotico NOROXIN x 77g poi OVULI MECLODERM x 10gg e lavande EDENIL a gg alterni x 10gg al mese x 3 mesi. In più cura con fermenti lattici FLORBERRY x 5 mesi.
Alla data attuale ho lo stesso dolore pelvico (anche se meno forte, spesso subito prima e subito dopo del ciclo)e sempre ciclicamente le stesse perdite biancastre (ultimo evento poche settimanae fa in vacanza costretta a comprare PEVARYL CREMA per un attacco di candida) e talvolta bruciore durante la penetrazione (specie in alcune posizioni avverto dolore quando viene urtata la parete dell'utero) tanto da stare diventando anche un problema psicologico e fortemente invalidante per la mia vita di coppia.
Ho modificato le mie abitudini alimentari (ho ridotto quasi del tutto le sostanza zuccherine e i dolci, non ho mai fumato, ho eliminato cioccolato e vino e ridotto drasticamente il caffè, cerco di bere almeno 2 litri di acqua) e purtroppo ho dovuto ridurre anche la frequenza dei rapporti con il mio partner (ormai ho paura di avvertire dolore o di combattere bruciori seguenti).
Che cosa mi consigliate di fare? e da che patologia potrei essere affetta?
Sono stanca di prendere medicine e antibiotici per mesi ed avere gli stessi problemi!!!(in più sono terrorizzata che possa portare conseguenze alla fertilità dato che desidero nel futuro una gravidanza). Grazie fin d'ora per la vs attenzione e disponibilità.
ho 27 anni e vi richiedo un parere circa un problema che mi angoscia ormai da tempo.
Nell'estate del 2009 comincio ad accusare fastidi all'apparato urinario (urine molto cariche e maleodoranti) e talvolta prurito ai genitali accompagnato da perdite bianche o giallastre (tipo latte cagliato). Anche i rapporti ne risentono soprattutto perchè comincio ad avvertire un dolore alla parete dell'utero (molto in profondità per intenderci all'altezza del pube, all'incirca dove viene praticato il taglio per per il parto cesareo)e pertanto mi reco da una ginecologa che a seguito di visita e pap-test (di cui cito referto: negativo per cellule maligne. quadro citologico da infiammazione di grado lieve con modificazioni flogistiche delle cellule squamose. bacillus vaginalis)mi prescrive MONURIL (2 bustine 1 alla sett.) + OVULI LORENIL (1 a settimana) lavande con DAKTARIN x 3 mesi.
Ad aprile 2010 il problema ancora non è risolto (sempre lo stesso dolore pelvico e intervallato da disturbi che mi fanno pensare all candida) e mi reco da un'altro specialista che mi alla visita interna riscontra il mio forte dolore quando viene urtato la parte uterina. Procede con un' ecografica esterna e interna (che non presente anomalie) e mi consiglia un tampone vaginale e urinocultura con ABG. In attesa dei referti intanto prescrive 2 scatole di CEFIXORAL, DANZEN, e LAVANDA MONOGYN .
Al ritiro del tampone si scopre essere risultato positivo ad ESCHERICHIA COLI e anche l' urinocultura con abg è positiva allo stesso germe con carica batterica 400.000 UFC/ml. Pertanto mi viene prescritto antibiotico NOROXIN x 77g poi OVULI MECLODERM x 10gg e lavande EDENIL a gg alterni x 10gg al mese x 3 mesi. In più cura con fermenti lattici FLORBERRY x 5 mesi.
Alla data attuale ho lo stesso dolore pelvico (anche se meno forte, spesso subito prima e subito dopo del ciclo)e sempre ciclicamente le stesse perdite biancastre (ultimo evento poche settimanae fa in vacanza costretta a comprare PEVARYL CREMA per un attacco di candida) e talvolta bruciore durante la penetrazione (specie in alcune posizioni avverto dolore quando viene urtata la parete dell'utero) tanto da stare diventando anche un problema psicologico e fortemente invalidante per la mia vita di coppia.
Ho modificato le mie abitudini alimentari (ho ridotto quasi del tutto le sostanza zuccherine e i dolci, non ho mai fumato, ho eliminato cioccolato e vino e ridotto drasticamente il caffè, cerco di bere almeno 2 litri di acqua) e purtroppo ho dovuto ridurre anche la frequenza dei rapporti con il mio partner (ormai ho paura di avvertire dolore o di combattere bruciori seguenti).
Che cosa mi consigliate di fare? e da che patologia potrei essere affetta?
Sono stanca di prendere medicine e antibiotici per mesi ed avere gli stessi problemi!!!(in più sono terrorizzata che possa portare conseguenze alla fertilità dato che desidero nel futuro una gravidanza). Grazie fin d'ora per la vs attenzione e disponibilità.
[#1]
Al di fuori di patologie di carattere infettivo/infiammatorio sempre possbili, ovviamente, nel Suo come in tutti gli altri casi, credo che l'intervento (Talgio Cesareo) Le abbia comportato la formazione di aderenze che le suscitano algie pelviche, che, quali esiti di reliquati chirurgici, non saranno mai del tutto placate (se quel che penso è vero).
Il dolore/bruciore alla peneterazione potrebbero essere, in linea del tutto teorica, legati alla secchezza vaginale quale si ha nei soggetti con dolore pelvico cronico su base psicogena.
Provi, ovviamente sempre dietro consiglio del curante, ad applicare un banale lubrificante vaginale prima dei rapporti e comunque per lunghi periodi di tempo, con cadenza di almeno 2 o 3 volte / settimana.
Potrà valutare i risultati dopo 3 - 4 mesi di terapia.
Cordialmente.
Il dolore/bruciore alla peneterazione potrebbero essere, in linea del tutto teorica, legati alla secchezza vaginale quale si ha nei soggetti con dolore pelvico cronico su base psicogena.
Provi, ovviamente sempre dietro consiglio del curante, ad applicare un banale lubrificante vaginale prima dei rapporti e comunque per lunghi periodi di tempo, con cadenza di almeno 2 o 3 volte / settimana.
Potrà valutare i risultati dopo 3 - 4 mesi di terapia.
Cordialmente.
Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli
[#2]
Utente
Gentile Dott.Santoro,
innanzitutto La ringrazio per la celere risposta.
Rileggendo il mio testo temo di essere stata poco chiara; in realtà non ho mai subito interventi di taglio cesareo nè avuto gravidanze..volevo solo indicare la zona dove accuso il malessere.Ed è proprio perchè fino ad ora non avevo mai avuto disturbi nè subito interventi che non riesco a capire da dove parte il problema.
Cercando di essere più precisa aggiungo anche che il dolore assomiglia ad un senso di peso al basso ventre e la ginecologa ha notato durante la visita una "secrezione abbondante".
Per quanto riguarda il dolore alla penetrazione non credo sia collegato alla secchezza vaginale perchè ho notato che è sempre presente adeguata lubrificazione.
Che si intende per dolore "su base psicogena"?
E' possibile che tutti questi sintomi siano rivenienti da un'infiammazione mal curata o mal diagnosticata?
In che modo si guarisce da germi patogeni così persistenti?
E soprattutto posso portare danni alla fertilità?
Sono spaventata al pensiero che possa trattarsi di un endometriosi non diagnosticata..
La ringrazio ancora e la saluto cordialmente.
innanzitutto La ringrazio per la celere risposta.
Rileggendo il mio testo temo di essere stata poco chiara; in realtà non ho mai subito interventi di taglio cesareo nè avuto gravidanze..volevo solo indicare la zona dove accuso il malessere.Ed è proprio perchè fino ad ora non avevo mai avuto disturbi nè subito interventi che non riesco a capire da dove parte il problema.
Cercando di essere più precisa aggiungo anche che il dolore assomiglia ad un senso di peso al basso ventre e la ginecologa ha notato durante la visita una "secrezione abbondante".
Per quanto riguarda il dolore alla penetrazione non credo sia collegato alla secchezza vaginale perchè ho notato che è sempre presente adeguata lubrificazione.
Che si intende per dolore "su base psicogena"?
E' possibile che tutti questi sintomi siano rivenienti da un'infiammazione mal curata o mal diagnosticata?
In che modo si guarisce da germi patogeni così persistenti?
E soprattutto posso portare danni alla fertilità?
Sono spaventata al pensiero che possa trattarsi di un endometriosi non diagnosticata..
La ringrazio ancora e la saluto cordialmente.
[#3]
Credo sia importante eseguire:
a) un tampone vaginale per germi comun
b) un tampone cervicale per germi comuni
c) un tampone cervicale per Mycoplasmi/Ureaplsma + Chlamydia
d) una Endometriocoltura su prelievo endometriale in corso di isteroscopia o tramite Vabra o Endocyte
e) un'eco pelvica per via vaginale
f) una Laparoscopia in caso la storia clinica ed il risultato degli esami indicati orientino verso la diagnosi di una PID (malattia infiammatoria pelvica).
Saluti.
a) un tampone vaginale per germi comun
b) un tampone cervicale per germi comuni
c) un tampone cervicale per Mycoplasmi/Ureaplsma + Chlamydia
d) una Endometriocoltura su prelievo endometriale in corso di isteroscopia o tramite Vabra o Endocyte
e) un'eco pelvica per via vaginale
f) una Laparoscopia in caso la storia clinica ed il risultato degli esami indicati orientino verso la diagnosi di una PID (malattia infiammatoria pelvica).
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.8k visite dal 08/08/2010.
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