Preeclampsia severa
Carissimi medici volevo esporre un quesito in vista di una ricerca del secondo figlio.
Nel 2003 sono rimasta incinta dopo un ciclo curativo di pillola Diane quasi casualmente. Infatti il mio ginecologo visti i miei problemi ovarici (policistosi)e la scarsa ovulazione (per un anno ho dovuto indurre le mestruazioni con punture di progesterone)sosteneva che le probabilità di una gravidanza erano basse.
Durante la gravidanza intorno alla 28 settimana cominciano ad insorgere i primi sintomi di gestosi, inizialmente curati con Adalat. Alla 30 settimana vengo ricoverata e curata con adalat magnesio e forse nn ricordo bene tenormin? e comunque costantemente monitorata. Intanto peggiorano i miei esami per quanto riguarda i valori della coagulazione. Alla 35 settimana vengo operata con tc abbastnza urgente (anche se non capisco ancora oggi perche' nn si potesse aspettare almeno la 36 sett.)e nasce una bimba di 1.9 kg. I ginecologi dell'ospedale mi hanno sempre detto che era una forma abb severa. Infatti ho avuto problemi al risveglio dall'anestesia (parlavano di saturazione del sangue) e anche nei mesi successivi con pressione alta e proteine nell'urina. Oggi vorrei un'altro figlio ma vista l'esperienza precede ho paura di vivere la stessa esperienza. Mi hanno detto che è molto probabile. Ioltre mi piacerebbe eventualmente avere un parto naturale sa mi sono sentita una madre a metà.
Grazie mille per le vostre attenzioni
Nel 2003 sono rimasta incinta dopo un ciclo curativo di pillola Diane quasi casualmente. Infatti il mio ginecologo visti i miei problemi ovarici (policistosi)e la scarsa ovulazione (per un anno ho dovuto indurre le mestruazioni con punture di progesterone)sosteneva che le probabilità di una gravidanza erano basse.
Durante la gravidanza intorno alla 28 settimana cominciano ad insorgere i primi sintomi di gestosi, inizialmente curati con Adalat. Alla 30 settimana vengo ricoverata e curata con adalat magnesio e forse nn ricordo bene tenormin? e comunque costantemente monitorata. Intanto peggiorano i miei esami per quanto riguarda i valori della coagulazione. Alla 35 settimana vengo operata con tc abbastnza urgente (anche se non capisco ancora oggi perche' nn si potesse aspettare almeno la 36 sett.)e nasce una bimba di 1.9 kg. I ginecologi dell'ospedale mi hanno sempre detto che era una forma abb severa. Infatti ho avuto problemi al risveglio dall'anestesia (parlavano di saturazione del sangue) e anche nei mesi successivi con pressione alta e proteine nell'urina. Oggi vorrei un'altro figlio ma vista l'esperienza precede ho paura di vivere la stessa esperienza. Mi hanno detto che è molto probabile. Ioltre mi piacerebbe eventualmente avere un parto naturale sa mi sono sentita una madre a metà.
Grazie mille per le vostre attenzioni
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La possibilità di una forma aggressiva di Ipertensione gravidanza/indotta, dopo un primo episodio di questa temibile forma morbosa, è di certo aumentata rispetto alla popolazione di riferimento.
Esistono delle possibilità di prevenzione sia igieniche sia farmacologiche, la cui reale efficacia, però, non è da tutti ammessa e ritenuta valida.
Nella mia personale esperienza di circa 25 anni di Medicina Perinatale, credo che una reale prevenzione non sia possibile, se per prevenzione intendiamo quella serie di misure che scongiurano totalmente l'avverarsi di un evento patologico; credo, però, che molte precauzioni possano "mitigare" l'intensità di questo quadro patologico nel caso si ripresentasse nuovamente.
Eccone un elenco:
a) iniziare una gravidanza con un peso corporeo possibilmente ideale o, al massimo, accettabile (peso accettabile = peso ideale più o meno 5 Kg) e con livelli pressori normali (se la sua precedente gravidanza Le ha lasciato un "ricordo" in questo senso, sarebbe bene effettuare un attento monitoraggio del profilo renale ed iniziare la gravidanza con valori di Creatinina non superiori a 2 mg%)
b) effettuare un'alimentazione ricca di acidi grassi insaturi (con olii a corta catena di trigliceridi, ricca di pesce azzurro ecc.) per almeno 6 mesi prima di una successiva gravidanza
c) effettuare un pre-trattamento con acido folico già metiltetraidrofolato/ridotto a 15 mg/die per almeno 6 mesi prima di una successiva gravidanza
d) eseguire le seguenti analisi, tendenti a dimostrare anomalie congenite e/o acquisite di natura biochimica che più frequentemente si associano alla PIH (ipertensione gravidanza/indotta):
Dosaggio anticorpi antifosfolipidi
Dosaggio LAC (varie metodiche)
KCT (test al caolino) + RVVDT
Ricerca mutazione fattore V Leiden
Ricerca mutazione fattore II
Ricerca mutazione dell'enzima MTHFR con le sue due
principali varianti alleliche
Dosaggio Protenine S e C anticoagulanti
Dosaggio della Resistenza alla Proteina C attivata
Dosaggio dell'Omocistinuria sulle urine delle 24 ore
e prevenire, di conseguenza, con un'ideonea terapia le eventuali alterazioni che ne sono strettamente dipendenti.
____________________________________________________________________
Certo tutto questo non è la "panacea" che la mette sicuramente al riparo dal ripetersi dell'evento patologico che ha descritto precedentemente (un ulteriore riprova dell'insufficienza placentare associata all'ipertensione gestazionale che ha avuto, è il peso del feto a 35 settimane (1900 gr.).
Però, di certo, il mettere in pratica queste misure preventive dovrebbe ridurre l'incidenza delle forme gravi di PIH.
Ovviamente, la gravidanza dovrà essere seguita molto attentamente in un Reparto dotato di un servizio di Gravidanze a rischio o di Medicina Perinatale.
Sono a sua disposizione se crede opportuno.
Cordialmente.
Dr. Ivanoe Santoro
Esistono delle possibilità di prevenzione sia igieniche sia farmacologiche, la cui reale efficacia, però, non è da tutti ammessa e ritenuta valida.
Nella mia personale esperienza di circa 25 anni di Medicina Perinatale, credo che una reale prevenzione non sia possibile, se per prevenzione intendiamo quella serie di misure che scongiurano totalmente l'avverarsi di un evento patologico; credo, però, che molte precauzioni possano "mitigare" l'intensità di questo quadro patologico nel caso si ripresentasse nuovamente.
Eccone un elenco:
a) iniziare una gravidanza con un peso corporeo possibilmente ideale o, al massimo, accettabile (peso accettabile = peso ideale più o meno 5 Kg) e con livelli pressori normali (se la sua precedente gravidanza Le ha lasciato un "ricordo" in questo senso, sarebbe bene effettuare un attento monitoraggio del profilo renale ed iniziare la gravidanza con valori di Creatinina non superiori a 2 mg%)
b) effettuare un'alimentazione ricca di acidi grassi insaturi (con olii a corta catena di trigliceridi, ricca di pesce azzurro ecc.) per almeno 6 mesi prima di una successiva gravidanza
c) effettuare un pre-trattamento con acido folico già metiltetraidrofolato/ridotto a 15 mg/die per almeno 6 mesi prima di una successiva gravidanza
d) eseguire le seguenti analisi, tendenti a dimostrare anomalie congenite e/o acquisite di natura biochimica che più frequentemente si associano alla PIH (ipertensione gravidanza/indotta):
Dosaggio anticorpi antifosfolipidi
Dosaggio LAC (varie metodiche)
KCT (test al caolino) + RVVDT
Ricerca mutazione fattore V Leiden
Ricerca mutazione fattore II
Ricerca mutazione dell'enzima MTHFR con le sue due
principali varianti alleliche
Dosaggio Protenine S e C anticoagulanti
Dosaggio della Resistenza alla Proteina C attivata
Dosaggio dell'Omocistinuria sulle urine delle 24 ore
e prevenire, di conseguenza, con un'ideonea terapia le eventuali alterazioni che ne sono strettamente dipendenti.
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Certo tutto questo non è la "panacea" che la mette sicuramente al riparo dal ripetersi dell'evento patologico che ha descritto precedentemente (un ulteriore riprova dell'insufficienza placentare associata all'ipertensione gestazionale che ha avuto, è il peso del feto a 35 settimane (1900 gr.).
Però, di certo, il mettere in pratica queste misure preventive dovrebbe ridurre l'incidenza delle forme gravi di PIH.
Ovviamente, la gravidanza dovrà essere seguita molto attentamente in un Reparto dotato di un servizio di Gravidanze a rischio o di Medicina Perinatale.
Sono a sua disposizione se crede opportuno.
Cordialmente.
Dr. Ivanoe Santoro
Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli
[#2]
Ex utente
Grazie mille per i suoi consigli vedro' di attivarmi per metterli in pratica così da poter programmare un'eventuale gravodanza pe l'anno prox.
Volevo chiederle un'ultima cosa: potro' secondo lei avere un parto naturale?
Preciso che ho un taglio orizzontale lungo 16-17 cm e abbastanza alto sopra al pube vista l'urgenza dell'intervento
Volevo chiederle un'ultima cosa: potro' secondo lei avere un parto naturale?
Preciso che ho un taglio orizzontale lungo 16-17 cm e abbastanza alto sopra al pube vista l'urgenza dell'intervento
[#3]
La tendenza della moderna Ostetricia è quella di prevedere un parto vaginale anche dopo un singolo Taglio Cesareo. C'è chi contesta questa presa di posizione, chi, invece, ne è fermamente convinto.
Sic et simpliciter non redo possa essere data una riposta se non quella di dire "sì, se possibile". Al momento opportuno (alla fine della gravidanza, cioè), occorerà fare una valutazione di massima che tenga conto dei seguenti fattori:
a) spessore della parete uterina valutato ecograficamente (attenzione ad uno spessore parietale inferiore a 3 mm nell'area del precedente taglio !!!!)
b) peso raggiunto dal feto, stimato, anch'esso, ecograficamente
c) condizioni globalmente intese del collo uterino
d) tipo di presentazione fetale
e) grado di progressiva discesa della testa fetale nello scavo pelvico
f) qualità, quantità delle contrazioni uterine
g) quantità di liquido amniotico all'inizio del travaglio
h) qualità dell'irrorazione utero-placento fetale, valutata con metodica eco-flussimetrica Doppler nei vari distretti (mapping flussimetrico feto-placentare)
i) qualità del tracciato cardiotocografico
l) presenza o meno di pre-eclampsia recidiva e sua entità/intensità/gravità
____________________________________________________________________
Come vede, non esiste nulla di....già scontato. Tutto è sub judice e relativo ad una serie di valutazioni che il Suo Ginecologo dovrà fare al momento.
Circa l'altezza del taglio sopra il pube, normalmente è definita dalla linea di confine dei peli pubici, così da avere una cicatrice invisibile con la ricrescita degli stessi dopo l'intervento.
Se non le è stato praticato il taglio in quella sede, allora, in caso di rpetizione dell'intervento, sarà senz'altro opportuno ripeterlo esattamente sul primo e, se i risultati estetici non sono dei migliori, dopo almeno 6 mesi-1 anno dall'intervento, eseguire una correzione "plastica" affindandosi ad uno Specialista in materia.
E' un intervento semplice e veloce, spesso eseguito in sola anestesia loco-regionale.
Cordialmente.
Sic et simpliciter non redo possa essere data una riposta se non quella di dire "sì, se possibile". Al momento opportuno (alla fine della gravidanza, cioè), occorerà fare una valutazione di massima che tenga conto dei seguenti fattori:
a) spessore della parete uterina valutato ecograficamente (attenzione ad uno spessore parietale inferiore a 3 mm nell'area del precedente taglio !!!!)
b) peso raggiunto dal feto, stimato, anch'esso, ecograficamente
c) condizioni globalmente intese del collo uterino
d) tipo di presentazione fetale
e) grado di progressiva discesa della testa fetale nello scavo pelvico
f) qualità, quantità delle contrazioni uterine
g) quantità di liquido amniotico all'inizio del travaglio
h) qualità dell'irrorazione utero-placento fetale, valutata con metodica eco-flussimetrica Doppler nei vari distretti (mapping flussimetrico feto-placentare)
i) qualità del tracciato cardiotocografico
l) presenza o meno di pre-eclampsia recidiva e sua entità/intensità/gravità
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Come vede, non esiste nulla di....già scontato. Tutto è sub judice e relativo ad una serie di valutazioni che il Suo Ginecologo dovrà fare al momento.
Circa l'altezza del taglio sopra il pube, normalmente è definita dalla linea di confine dei peli pubici, così da avere una cicatrice invisibile con la ricrescita degli stessi dopo l'intervento.
Se non le è stato praticato il taglio in quella sede, allora, in caso di rpetizione dell'intervento, sarà senz'altro opportuno ripeterlo esattamente sul primo e, se i risultati estetici non sono dei migliori, dopo almeno 6 mesi-1 anno dall'intervento, eseguire una correzione "plastica" affindandosi ad uno Specialista in materia.
E' un intervento semplice e veloce, spesso eseguito in sola anestesia loco-regionale.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 14k visite dal 06/07/2007.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.