Esito colposcopia ed esame istologico
Egregi professori,
vorrei chiedere cortesemente se mi spiegate l'esito dell'esame istologico effettuato dopo una visita ginecologica con colposcopia.
REPERTO MACROSCOPICO - Due frammenti il maggiore di cm 0.4
DIAGNOSI - Frammenti vulvari con iperplasia squamosa, flogosi acuta e cronica intraepidermica e nel corion, ectasia e congestione vascolare.
RigraziandoVi anticipatamente della Vostra disponibilità, cordialmente saluto.
vorrei chiedere cortesemente se mi spiegate l'esito dell'esame istologico effettuato dopo una visita ginecologica con colposcopia.
REPERTO MACROSCOPICO - Due frammenti il maggiore di cm 0.4
DIAGNOSI - Frammenti vulvari con iperplasia squamosa, flogosi acuta e cronica intraepidermica e nel corion, ectasia e congestione vascolare.
RigraziandoVi anticipatamente della Vostra disponibilità, cordialmente saluto.
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Anzitutto si tratta di un reperto associato ad una biopsia (prelievo) vulvare in corso di una vulvoscopia, richiesta, probabilmente, per la presenza di una o più neoformazioni vulvari sulla cui natura il Clinico voleva indagare.
Iperplasia squamosa: Si intende per iperplasia uno stato in cui le cellule di un determinato tessuto incrementano il proprio numero, conservando la propria forma e la propria funzione. L'iperplasia si associa, invariabilmente, ad un incremento volumetrico localizzato del tessuto in esame che può prendere varie forme sul piano macroscopico (ad occhio nudo) o su quello microscopico (alla visione col microscopio ottico). Nel caso in esame, probabilmente, l'incremento numerico delle cellule epidermiche aveva determinato una lesione rilevata sul piano cutaneo (nodulo, placca, nodulo-placca ecc.ecc.) che aveva attirato l'attenzione dell'Osservatore tanto da richiedere l'esame vulvoscopico con prelievo associato. Si tratta sempre di una lesione di tipo benigno. Lo stimolo all'incremento numerico delle cellule è stato, in questo caso specifico, di tipo infiammatorio, come si evince dalla restante parte dell'esame.
Flogosi acuta e cronica intraepidermica e nel corion
Il Patologo ha riscontrato gli elementi cellulari normalmente associati ad un processo infiammatorio (flogosi) di tipo cronico (ad andamento lento e costante) accanto a quelli tipici di un processo, invece, a rapida comparsa ed a rapida tendenza all'esaurimento spontaneo (flogosi acuta)(flogosi cronica: istiociti, mastcellule, plasmacellule, linfociti, macrofagi, fibroblasi; flogosi acuta: neutrofili, eosinofili, basofili, monociti). Non è raro che un tessuto già in preda a fenomeni infiammatori di tipo cronico, possa avere delle aree in cui l'infiammazione ha preso nuovamente piede (flogosi acuta), per il riattivarsi della causa che ha generato, in generale, il processo irritativo d'origine. Nel caso in esame le cellule associate agli eventi infiammatori di cui sopra, si trovano comprese nello spessore dello strato epidermico (intraepidermico) e nel tessuto posto immediatamente al di sotto dello strato epidermico (il Chorion, detto anche Derma nel caso della cute), in cui predominanto elementi di tipo connettivale, sostanza fondamentale amorfa, fibre collagene e fibre elastiche.
Ectasia e congestione vascolare: Nel Derma, in particolare nello strato più superficiale detto strato "papillare" sono presenti numerose terminazioni nervose sensoriali, oltre a numerosi vasi sanguigni. Questi vasi, come esito del processo infiammatorio che prevede la produzione in loco di sostanze delle "vasoattive" da numerosi elementi cellulari richiamati in sede dalla flogosi stessa, risultanto dilatati (ectasia) e con elementi della massa sanguigna circolante fermi al loro interno (congestione).
In conclusione, quindi, si tratta di lesioni prelevate con piccoli tagli o con strumenti a pinza in sede vulvare che hanno mostrato essere legate ad un processo infiammatorio sia ad andamento lento, costante sia ad un processo infiammatorio riacutizzato su questo, chiamiamolo, "substrato infiammatorio vecchio".
In entrambi i casi, quindi, si tratta di fenomeni assolutamente "benigni", senza possibilità di trasformazione in patologie di tipo pre-neoplastico o francamente tali.
La terapia delle lesioni stesse, appannaggio esclusivo del Curante, può essere di tipo Medico, di tipo Chirurgico (fisico con Laser, Bisturi elettrico, ansa elettrica ecc.ecc.) o di tipo misto (miscela delle due forme di terapia).
Sperando di essere stato d'aiuto, saluto cordialmente.
Iperplasia squamosa: Si intende per iperplasia uno stato in cui le cellule di un determinato tessuto incrementano il proprio numero, conservando la propria forma e la propria funzione. L'iperplasia si associa, invariabilmente, ad un incremento volumetrico localizzato del tessuto in esame che può prendere varie forme sul piano macroscopico (ad occhio nudo) o su quello microscopico (alla visione col microscopio ottico). Nel caso in esame, probabilmente, l'incremento numerico delle cellule epidermiche aveva determinato una lesione rilevata sul piano cutaneo (nodulo, placca, nodulo-placca ecc.ecc.) che aveva attirato l'attenzione dell'Osservatore tanto da richiedere l'esame vulvoscopico con prelievo associato. Si tratta sempre di una lesione di tipo benigno. Lo stimolo all'incremento numerico delle cellule è stato, in questo caso specifico, di tipo infiammatorio, come si evince dalla restante parte dell'esame.
Flogosi acuta e cronica intraepidermica e nel corion
Il Patologo ha riscontrato gli elementi cellulari normalmente associati ad un processo infiammatorio (flogosi) di tipo cronico (ad andamento lento e costante) accanto a quelli tipici di un processo, invece, a rapida comparsa ed a rapida tendenza all'esaurimento spontaneo (flogosi acuta)(flogosi cronica: istiociti, mastcellule, plasmacellule, linfociti, macrofagi, fibroblasi; flogosi acuta: neutrofili, eosinofili, basofili, monociti). Non è raro che un tessuto già in preda a fenomeni infiammatori di tipo cronico, possa avere delle aree in cui l'infiammazione ha preso nuovamente piede (flogosi acuta), per il riattivarsi della causa che ha generato, in generale, il processo irritativo d'origine. Nel caso in esame le cellule associate agli eventi infiammatori di cui sopra, si trovano comprese nello spessore dello strato epidermico (intraepidermico) e nel tessuto posto immediatamente al di sotto dello strato epidermico (il Chorion, detto anche Derma nel caso della cute), in cui predominanto elementi di tipo connettivale, sostanza fondamentale amorfa, fibre collagene e fibre elastiche.
Ectasia e congestione vascolare: Nel Derma, in particolare nello strato più superficiale detto strato "papillare" sono presenti numerose terminazioni nervose sensoriali, oltre a numerosi vasi sanguigni. Questi vasi, come esito del processo infiammatorio che prevede la produzione in loco di sostanze delle "vasoattive" da numerosi elementi cellulari richiamati in sede dalla flogosi stessa, risultanto dilatati (ectasia) e con elementi della massa sanguigna circolante fermi al loro interno (congestione).
In conclusione, quindi, si tratta di lesioni prelevate con piccoli tagli o con strumenti a pinza in sede vulvare che hanno mostrato essere legate ad un processo infiammatorio sia ad andamento lento, costante sia ad un processo infiammatorio riacutizzato su questo, chiamiamolo, "substrato infiammatorio vecchio".
In entrambi i casi, quindi, si tratta di fenomeni assolutamente "benigni", senza possibilità di trasformazione in patologie di tipo pre-neoplastico o francamente tali.
La terapia delle lesioni stesse, appannaggio esclusivo del Curante, può essere di tipo Medico, di tipo Chirurgico (fisico con Laser, Bisturi elettrico, ansa elettrica ecc.ecc.) o di tipo misto (miscela delle due forme di terapia).
Sperando di essere stato d'aiuto, saluto cordialmente.
Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 15.6k visite dal 15/05/2010.
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