Ureaplasma urealyticum e candida albicans

Salve,
ho 22 anni e vi contatto in questa sede in cerca di risposte (e di conforto) ad un problema ormai annoso: da giugno 2006 soffro infatti di infezioni vaginali, che si dimostrano recidive ai molti tentativi di debellazione.
Vi metto al corrente delle vicende per fornirvi opportuni elementi di giudizio.

Da giugno 2006 a novembre 2008 sono stata seguita da una ginecologa che mi ha prescritto esclusivamente tamponi vaginali, da cui risultava la presenza della candida. Nonostante mi prestassi di buon grado ogni volta alla terapia antibiotica, i fastidi non diminuivano e, ad intervalli regolari, la candida si ripresentava. Nel frattempo, il mio partner risultava sistematicamente positivo all'ureoplasma, ma i nostri specialisti si rifiutarono di prendere in considerazione la cosa, prescrivendoci farmaci diversi.

Nel novembre 2008, dopo aver cambiato sia ginecologa che partner, mi è stato prescritto un tampone vaginale ed endocervicale, che confermò i miei sospetti di positività all'ureoplasma, mentre la famigerata candida era sparita.
Con la (ennesima) terapia antibiotica, i fastidi sono notevolmente AUMENTATI (dolori forti durante i rapporti e nei giorni successivi agli stessi, episodi acuti di cistite). Faccio presente che fino a questo momento non avevo rapporti liberi con il mio nuovo partner per evitare il contagio. La ginecologa mi rassicurò in ogni modo che le infezioni ERANO SPARITE, in virtù di un tampone a risposta immediata (per la modica cifra di 100 euro senza fattura) e mi fece presente che il preservativo può causare recidività. Io ed il mio partner decidemmo quindi di avere rapporti liberi.

Il mio medico generico mi ha comunque prescritto nuove analisi, ritenendo il tampone a risposta immediata non attendibile. Ho quindi effettuato la ripetizione del tampone vaginale ed endocervicale e l'analisi delle urine (giugno 2009). I risultati sono stati negativi per quest'ultima, mentre il tampone era nuovamente positivo all'ureoplasma. Il mio nuovo partner ha avuto, invece, risultato negativo ad entrambe le patologie. Nel giugno 2009 ho effettuato una terapia antibiotica con claritromicina 250 mg per 12 gg, mentre il mio partner non ha effettuato terapie di sorta.

Il successivo tampone (settembre 2009) è risultato positivo sia a candida che ad ureoplasma (punto e a capo!) ed ho assunto bassado per 10 gg, immediatamente seguito da itraconazolo 100 per 3 gg.


Oggi (9 novembre 2009) ho ritirato i risultati dell'ennesimo tampone, e sono:

UREAPLASMA UREALITICUM: POSITIVO (10.000 - 100.000 UFC/ml
Lattobacilli (esame microscopico): POSITIVO (rare forme)
Lattobacilli (esame colturale): POSITIVO (rare colonie)

Potreste gentilmente consigliarmi cosa fare, dato che sto perdendo la speranza di debellare l'infezione?
Avreste da consigliarmi uno specialista nell'area fiorentina? O dirmi almeno che tipo di specialista cercare (ginecologo, dermatologo venereologo, urologo)?

Vi ringrazio anticipatamente
[#1]
Dr.ssa Elisabetta Chelo Ginecologo, Patologo della riproduzione 1.9k 52
Gentile signora,
la presenza di lattobacilli in vagina è un fatto positivo e non negativo: sono infatti i batteri che colonizzano la vagina sana ( che non è mai sterile) e impediscono ad altri batteri di crescere e prolificare.
La presenza dell'ureoplasma andrebbe studiata meglio con indagini più specifiche.
Tutte le terapie antibiotiche che ha seguito possono avere alterato la microflora batterica vaginale.
Una domanda: lei presenta qualche sintomo?
Negli esami è espressa una carica batterica?
Mi faccia sapere.
Un cordiale saluto

Dott.ssa Elisabetta Chelo
Ginecologa specializzata in Patologia dell riproduzione umana
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[#2]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottoressa,
innanzi tutto la ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
Il suo parere si dimostra concorde con quello del mio medico generico, per quanto riguarda l'influenza degli antibiotici sulla persistenza dell'infezione, ma esistono metodi alternativi ad essi? O trattamenti supplementari che aiutino il ripristino della flora batterica?

Per quanto riguarda i sintomi:
- prima dell'ultima terapia antibiotica (settembre 2009, bassado e itraconazolo): costante prurito, bruciore forte durante i rapporti e nei giorni a seguire (io ed il mio partner abitiamo in città diverse, per cui ci vediamo solo nel fine settimana: il dolore persisteva anche fino al mercoledì) ed episodi acuti di cistite (nonostante le analisi delle urine siano a posto);
- dopo l'ultima terapia ed un trattamento di echinacea: il prurito permane assieme al bruciore, ma la durata di quest'ultimo è limitata ad alcune ore. Episodi di cistite non si sono più presentati.

La carica batterica espressa nel tampone è di 10.000-100.000 UFC/ml ed è precisato che per l'ureoplasma si considera significativa una carica microbiotica > 100.000 UFC/ml.

Un'ultima domanda: ho visto che esercita anche a firenze, sarebbe possibile consultarla personalmente?

La ringrazio ancora.
[#3]
Dr.ssa Elisabetta Chelo Ginecologo, Patologo della riproduzione 1.9k 52
Mi sembra di capire che la situazione sta quindi migliorando. Le consiglio di evitare trattamenti aggressivi . Provi a utilizzare delle lavande vaginali utilizzando un cucchiaio di yogurt naturale (lontano dalla dat di scadenza)sciolto in 500 cc di acqua tiepida in cui sia stato sciolto un cucchiaino di miele. Utilizzi questo trattamento per una decina di giorni: dovrebbe ridurre i suoi disturbi.
Può trovare i miei riferimenti sulla mia scheda personale, la saluto cordialmente
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