Fibroma uterino
Buongiorno, ho 46 anni una gravidanza nel 2009 con TC per posizione podalica.
Visite ginecologiche puntualmente ogni anno dove mi hanno sempre riscontrato mioma intramurale parte esterna dell' utero tranquillizzandomi che fosse una tipologia benigna e se asintomatico potevo tranquillamente lasciarlo.
Da tre anni a questa parte questo mioma tende a crescere, sino all ultima visita privata dove la dottoressa mi ha detto che il mioma è arrivato a 7 cm e che secondo lei dovevamo togliere tutto, anche l’utero tanto a 46 anni oramai te ne fai niente (parole sue).
Io sn molto preoccupata perché essendo ipocondriaca non mi sono sentita molto sicura dalle sue parole.
A parte un ciclo a volte abbondante e doloroso nn ho particolari sintomi neppure (spotting) , premetto che la visita l’ho fatta 3 giorni prima che mi arrivasse il ciclo, tra l’altro puntuale.
Mi rivolgo a chi vorrà e potrà rispondermi e tranquillizzarmi se possibile.
Posso andare incontro ad una neoplasia?
Sono terrorizzata! Penso comunque di toglierlo, dopo aver ascoltato magari un altro specialista.
Resto in attesa di un gentile riscontro.
Visite ginecologiche puntualmente ogni anno dove mi hanno sempre riscontrato mioma intramurale parte esterna dell' utero tranquillizzandomi che fosse una tipologia benigna e se asintomatico potevo tranquillamente lasciarlo.
Da tre anni a questa parte questo mioma tende a crescere, sino all ultima visita privata dove la dottoressa mi ha detto che il mioma è arrivato a 7 cm e che secondo lei dovevamo togliere tutto, anche l’utero tanto a 46 anni oramai te ne fai niente (parole sue).
Io sn molto preoccupata perché essendo ipocondriaca non mi sono sentita molto sicura dalle sue parole.
A parte un ciclo a volte abbondante e doloroso nn ho particolari sintomi neppure (spotting) , premetto che la visita l’ho fatta 3 giorni prima che mi arrivasse il ciclo, tra l’altro puntuale.
Mi rivolgo a chi vorrà e potrà rispondermi e tranquillizzarmi se possibile.
Posso andare incontro ad una neoplasia?
Sono terrorizzata! Penso comunque di toglierlo, dopo aver ascoltato magari un altro specialista.
Resto in attesa di un gentile riscontro.
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Buongiorno.
Ecco una valutazione del caso clinico basata sulle informazioni fornite:
1. Il mioma uterino
I miomi uterini (o fibromi) sono tumori benigni molto comuni nelle donne in età fertile e perimenopausale.
La crescita del mioma è influenzata dagli ormoni estrogeni e, tipicamente, tende a rallentare o regredire in menopausa per la riduzione dei livelli ormonali.
Un mioma di 7 cm, anche se asintomatico o con sintomi lievi (come cicli abbondanti o dolorosi), può giustificare una valutazione per un trattamento, ma non necessariamente la rimozione dell'utero, soprattutto in assenza di complicazioni.
2. Possibilità di malignità
I miomi uterini sono tipicamente benigni. La trasformazione in leiomiosarcoma (una forma maligna) è estremamente rara, con una frequenza stimata inferiore allo 0,5%.
Segnali di allarme che potrebbero indicare malignità:
Crescita molto rapida in poco tempo (mesi).
Alterazioni strutturali evidenti all'ecografia.
Sintomi come dolore persistente, sanguinamenti intermestruali o spotting inspiegabile.
Alterazioni nel flusso mestruale non coerenti con la storia clinica.
In assenza di questi segnali, il rischio di neoplasia è molto basso.
3. Quando considerare un trattamento chirurgico?
La necessità di un intervento dipende da diversi fattori:
Sintomi: Cicli abbondanti e dolorosi possono giustificare un trattamento, soprattutto se influenzano la qualità della vita.
Dimensione: Un mioma >5-6 cm potrebbe richiedere trattamento, ma la decisione dipende dalla localizzazione e dall'effetto sugli organi vicini.
Crescita progressiva: Una crescita costante negli ultimi 3 anni potrebbe indicare la necessità di intervenire.
4. Opzioni di trattamento
Attesa vigile (watchful waiting):
Se i sintomi sono lievi e il mioma non interferisce con la salute generale, è possibile monitorarlo con ecografie periodiche.
Trattamenti conservativi (se non si vuole rimuovere l'utero):
Miomectomia: Rimozione del mioma, preservando l’utero. Poco consigliato in vicinanza della menopausa.
Embolizzazione dell’arteria uterina: Procedura minimamente invasiva che riduce il flusso sanguigno al mioma, facendolo ridurre di dimensioni.
Terapie farmacologiche: Agonisti del GnRH o modulatori del progesterone (es. ulipristal acetato) possono ridurre il volume del mioma temporaneamente.
Isterectomia:
Indicata solo se i sintomi sono gravi, il mioma continua a crescere nonostante i trattamenti o se ci sono sospetti di malignità.
Non è una scelta obbligatoria a 46 anni, specialmente se la paziente preferisce alternative conservatrici.
5. Prossimi passi consigliati
Secondo parere specialistico:
È sempre utile consultare un altro ginecologo, preferibilmente in un centro specializzato in patologia uterina o miomi, o semplicemente eseguire una ecografia transvaginale di 2 livello in un istituto oncologico (per definire una volta per tutte il rischio di neoplasia).
Ulteriori esami:
Ecografia transvaginale con studio Doppler: Per valutare la struttura e il flusso sanguigno del mioma.
Risonanza magnetica pelvica: Se c’è incertezza sulla diagnosi o per pianificare l’intervento.
Esami ematici: Emocromo (per valutare eventuale anemia da cicli abbondanti).
Monitoraggio continuo:
Se si sceglie di non intervenire subito, programmare controlli periodici (ogni 6-12 mesi) per valutare l'evoluzione del mioma.
Conclusione
Nonostante il mioma sia cresciuto, il rischio di malignità è molto basso, e ci sono diverse opzioni di trattamento che permettono di evitare l’isterectomia, soprattutto in assenza di sintomi gravi. È consigliabile ottenere un secondo parere e valutare un piano personalizzato con uno specialista di fiducia.
Ricordo alle gentili pazienti che raramente posso imbastire una discussione senza fine quando i fatti sono chiari. Messaggi ripetuti tipo: Posso stare tranquilla, quante probabilità ho, ecc sono purtroppo inutili e non portano a nulla se non una perdita di tempo da entrambe le parti.
Cordiali saluti e auguri di buone feste!
Ecco una valutazione del caso clinico basata sulle informazioni fornite:
1. Il mioma uterino
I miomi uterini (o fibromi) sono tumori benigni molto comuni nelle donne in età fertile e perimenopausale.
La crescita del mioma è influenzata dagli ormoni estrogeni e, tipicamente, tende a rallentare o regredire in menopausa per la riduzione dei livelli ormonali.
Un mioma di 7 cm, anche se asintomatico o con sintomi lievi (come cicli abbondanti o dolorosi), può giustificare una valutazione per un trattamento, ma non necessariamente la rimozione dell'utero, soprattutto in assenza di complicazioni.
2. Possibilità di malignità
I miomi uterini sono tipicamente benigni. La trasformazione in leiomiosarcoma (una forma maligna) è estremamente rara, con una frequenza stimata inferiore allo 0,5%.
Segnali di allarme che potrebbero indicare malignità:
Crescita molto rapida in poco tempo (mesi).
Alterazioni strutturali evidenti all'ecografia.
Sintomi come dolore persistente, sanguinamenti intermestruali o spotting inspiegabile.
Alterazioni nel flusso mestruale non coerenti con la storia clinica.
In assenza di questi segnali, il rischio di neoplasia è molto basso.
3. Quando considerare un trattamento chirurgico?
La necessità di un intervento dipende da diversi fattori:
Sintomi: Cicli abbondanti e dolorosi possono giustificare un trattamento, soprattutto se influenzano la qualità della vita.
Dimensione: Un mioma >5-6 cm potrebbe richiedere trattamento, ma la decisione dipende dalla localizzazione e dall'effetto sugli organi vicini.
Crescita progressiva: Una crescita costante negli ultimi 3 anni potrebbe indicare la necessità di intervenire.
4. Opzioni di trattamento
Attesa vigile (watchful waiting):
Se i sintomi sono lievi e il mioma non interferisce con la salute generale, è possibile monitorarlo con ecografie periodiche.
Trattamenti conservativi (se non si vuole rimuovere l'utero):
Miomectomia: Rimozione del mioma, preservando l’utero. Poco consigliato in vicinanza della menopausa.
Embolizzazione dell’arteria uterina: Procedura minimamente invasiva che riduce il flusso sanguigno al mioma, facendolo ridurre di dimensioni.
Terapie farmacologiche: Agonisti del GnRH o modulatori del progesterone (es. ulipristal acetato) possono ridurre il volume del mioma temporaneamente.
Isterectomia:
Indicata solo se i sintomi sono gravi, il mioma continua a crescere nonostante i trattamenti o se ci sono sospetti di malignità.
Non è una scelta obbligatoria a 46 anni, specialmente se la paziente preferisce alternative conservatrici.
5. Prossimi passi consigliati
Secondo parere specialistico:
È sempre utile consultare un altro ginecologo, preferibilmente in un centro specializzato in patologia uterina o miomi, o semplicemente eseguire una ecografia transvaginale di 2 livello in un istituto oncologico (per definire una volta per tutte il rischio di neoplasia).
Ulteriori esami:
Ecografia transvaginale con studio Doppler: Per valutare la struttura e il flusso sanguigno del mioma.
Risonanza magnetica pelvica: Se c’è incertezza sulla diagnosi o per pianificare l’intervento.
Esami ematici: Emocromo (per valutare eventuale anemia da cicli abbondanti).
Monitoraggio continuo:
Se si sceglie di non intervenire subito, programmare controlli periodici (ogni 6-12 mesi) per valutare l'evoluzione del mioma.
Conclusione
Nonostante il mioma sia cresciuto, il rischio di malignità è molto basso, e ci sono diverse opzioni di trattamento che permettono di evitare l’isterectomia, soprattutto in assenza di sintomi gravi. È consigliabile ottenere un secondo parere e valutare un piano personalizzato con uno specialista di fiducia.
Ricordo alle gentili pazienti che raramente posso imbastire una discussione senza fine quando i fatti sono chiari. Messaggi ripetuti tipo: Posso stare tranquilla, quante probabilità ho, ecc sono purtroppo inutili e non portano a nulla se non una perdita di tempo da entrambe le parti.
Cordiali saluti e auguri di buone feste!
Dr. MAURO PRESTI
Specialista in Ginecologia, Ostetricia ed Oncologia Medica
Master in Nutrizione Umana
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2 visite dal 14/12/2024.
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