Papilloma virus durante la gravidanza

Salve Dottori,
Chiedo un vostro aiuto/consiglio urgentemente.

Mia moglie è incinta di 12 settimane e solo ieri durante la visita è stato visto che potrebbe avere il virus papilloma.
Da un vecchio pap test di un anno fa, mai ritirato e quindi mai consultato per mancanza nostra e del ginecologo, già risultava questo virus del ceppo n 16 e 18.
Oggi lei è incinta e sta al 3 mese e il tutto prosegue bene.
Però ieri in seguito ad una colposcopia richiesta urgentemente dal ginecologo la situazione non si è presentata bene e nello stesso tempo è stato effettuato anche un prelievo per fare una biopsia.
Il ginecologo da subito ha detto che dovesse essere positiva la biopsia dobbiamo interrompere la gravidanza e togliere l’utero.

Sulle vostre esperienze, altre vie per evitare questo aborto e magari intervenire successivamente si può?

Rispondetemi per favore, domani mattina arrivano i risultati perché sono stati già analizzati urgenti e siamo confusi e ansiosi sulle decisioni da prendere.

Grazie.
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Dr. Mauro Presti Ginecologo, Oncologo, Dietologo 96 8
La situazione descritta è comprensibilmente difficile e genera molta ansia. Quando si parla di HPV (ceppi 16 e 18), specialmente durante la gravidanza, è fondamentale valutare attentamente le opzioni prima di prendere decisioni drastiche come l'interruzione della gravidanza e la rimozione dell'utero.

Ecco alcuni aspetti da considerare:

HPV e gravidanza: Il virus del papilloma umano (HPV), soprattutto i ceppi 16 e 18, è associato al rischio di sviluppare lesioni cervicali precancerose o cancerose. Tuttavia, la presenza del virus da sola non implica automaticamente la necessità di interrompere la gravidanza. Molte donne con HPV, anche con lesioni cervicali moderate o gravi, portano avanti la gravidanza senza complicazioni significative e possono essere trattate successivamente.

Biopsia e diagnosi precisa: La biopsia serve per valutare la gravità della lesione. Se i risultati indicano una neoplasia intraepiteliale cervicale (CIN) o anche un carcinoma cervicale in situ (stadio iniziale), il trattamento immediato potrebbe non essere necessario, e molte volte si può posticipare fino dopo il parto, monitorando attentamente la situazione.

Alternative al trattamento radicale: In molti casi, se il tumore è in uno stadio molto iniziale o precanceroso, è possibile differire l'intervento fino al post-partum. Interventi conservativi come la conizzazione cervicale (rimozione di un piccolo cono di tessuto dal collo dell'utero) possono essere valutati, evitando così di interrompere la gravidanza.

Consulto con un oncologo ginecologo: È fondamentale che la coppia discuta la situazione con uno specialista in oncologia ginecologica. In casi di carcinoma cervicale invasivo, sebbene in rare situazioni possa essere necessario un trattamento più aggressivo durante la gravidanza, questo dipende molto dallo stadio della malattia e dalla salute generale della madre.

In sintesi, il consiglio è di non prendere decisioni affrettate prima di avere il risultato della biopsia e, se necessario, chiedere un secondo parere da un centro specializzato in oncologia ginecologica. Molte pazienti possono portare a termine la gravidanza e trattare l'HPV o le lesioni cervicali in seguito, se la condizione non è troppo avanzata.
Il posto migliore per affrontare il problema è l'Istituto Europeo Oncologico di Milano, dove esiste un'equipe che si occupa di tumori e gravidanza.
Il viaggio può valer la pena.

Dr. MAURO PRESTI
Specialista in Ginecologia, Ostetricia ed Oncologia Medica
Master in Nutrizione Umana

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