Follow up con tac per 10 anni?

Gentili dottori,
ho 46 anni e chiedo una vostra cortese opinione sulla situazione che provo ad esporre:
- anno 2018 eseguo conoleep con esito istologico di adenocarcinoma infiltrante dell’endocervice (stadio 1 b1)
- dopo 2 mesi (sempre anno 2018) mi sottopongo a isterectomia radicale con linfoadenectomia pelvica e annessiectomia sinistra (conservo ovaio destro), con esito istologico di residuo adenocarcinoma in situ (nessuna infiltrazione, linfonodi tutti negativi)
- Visto l’esito dell’intervento non mi viene prescritta nessuna terapia ma solo follow up, ogni 3 mesi nei primi 2 anni e ogni 6 mesi fino al 5 anno, eseguendo Pap test, colposcopie, ecografie ginecologiche e addome, oltre ad 1 Tac torace addome pelvica con mdc con cadenza annuale
Tutti gli esami sono sempre risultati negativi e da quest’anno il controllo è diventato solo annuale.

All’ultima visita mi viene però prescritta ancora la tac con mdc, dicendomi che il follow up dura 10 anni e di conseguenza dovrò fare ancora tac ogni anno fino al decimo...
Da qui mi nascono forti dubbi, in quanto l’anno scorso (cioè al 5 anno) mi era stata prescritta come se fosse l’ultima.

Preciso che l’ambulatorio di follow up ginecologico-oncologico ha vari medici e quindi ad ogni visita trovo qualcuno di diverso che dà indicazioni differenti.

Ho chiesto lumi ma ogni medico ha una sua opinione, chi dice che debba farla solo fino al 5 anno e chi dice fino a 10.

Pare, a detta loro, che non vi siano linee guida univoche e sia a discrezione del medico scegliere se prescriverla.

Il mio medico curante sostiene che il follow up sia di 5 anni e quindi inutile e dannoso continuare con le tac...
Sono molto confusa e la cosa mi crea parecchia ansia, non volendomi sottopormi a radiazioni con tac per 10 anni senza sapere se veramente indicate, mi sembra una follia.

Non trovo da nessuno risposte adeguate.

Davvero per la mia situazione clinica è indicato proseguire ad oltranza con le tac?
O si tratta di prescrizioni di mero scrupolo e medicina difensiva?

La prossima settimana dovrò farla e chiaramente ho molta ansia, sia dell’esito e quindi non ho il coraggio di saltarla, sia delle radiazioni che non vorrei mi danneggiassero inutilmente.


Ringrazio chi gentilmente vorrà esprimere un parere.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Mauro Presti Ginecologo, Oncologo, Dietologo 101 8
La situazione clinica, con una storia di adenocarcinoma dell’endocervice stadio 1B1, trattato con conizzazione, seguita da isterectomia radicale e linfoadenectomia con risultati di follow-up finora negativi, è rassicurante dal punto di vista del controllo della malattia. Tuttavia, comprendo la Sua preoccupazione riguardo alla durata e alla frequenza delle TAC di follow-up, soprattutto in considerazione dell'esposizione ripetuta alle radiazioni.

In generale, il follow-up oncologico dopo un carcinoma cervicale in stadio precoce, come il Suo, segue schemi standardizzati, anche se, come giustamente osservi, ci possono essere delle differenze nell'approccio tra i medici, in particolare riguardo alla durata del follow-up con TAC.

1. Durata del follow-up:
- In molti protocolli internazionali, il follow-up per i pazienti con carcinoma cervicale stadio 1B1, trattato con chirurgia radicale e senza coinvolgimento linfonodale, viene condotto per 5 anni. Questo perché la maggior parte delle recidive si verifica entro questo periodo.
- Tuttavia, in alcuni casi, soprattutto quando si tratta di tumori adenocarcinomatosi (come il tuo), può essere consigliato un follow-up più lungo, fino a 10 anni, anche se non sempre con TAC annuali. Questo perché gli adenocarcinomi possono avere una storia naturale leggermente diversa rispetto ai carcinomi a cellule squamose.

2. Ruolo della TAC nel follow-up:
- Le TAC con mezzo di contrasto vengono generalmente raccomandate nei primi anni di follow-up, soprattutto nei pazienti ad alto rischio di recidiva, ma il loro utilizzo diminuisce nel tempo se non ci sono segni di malattia.
- Dopo 5 anni di controlli negativi, il rischio di recidiva è molto basso, e in molti protocolli la necessità di eseguire una TAC annuale diminuisce significativamente.
- Al sesto anno e oltre, il monitoraggio potrebbe essere eseguito in modo meno invasivo, tramite esami clinici, ecografie pelviche e Rx Torace, riservando la TAC solo a casi con sintomi o segni sospetti di recidiva derivanti dalla visita (fondamentale che venga eseguita da un ginecologo oncologo esperto) o, appunto, da un esame ecografico.

3. Linee guida specifiche e discrezionalità medica:
Molte linee guida (come quelle dell'American Society of Clinical Oncology e dell'European Society of Gynaecological Oncology) suggeriscono che dopo 5 anni di controlli negativi, la frequenza degli esami di imaging può essere ridotta.

4. Esposizione alle radiazioni:
- Le Sue preoccupazioni sull’esposizione ripetuta alle radiazioni delle TAC sono valide. Le TAC comportano un’esposizione non trascurabile a radiazioni ionizzanti, e se non strettamente necessarie, possono essere evitate per ridurre il rischio a lungo termine di danni legati alle radiazioni, inclusa una piccola ma reale possibilità di tumori radio-indotti.

Considerazioni e raccomandazioni:
Personalmente, avendo gestito un centro di oncologia ginecologica per 30 anni in provincia di Pavia, dopo i 6 anni ho sostituito sempre la Tac con un eco addome, fatta da un ecografista esperto.
Cordiali saluti

Dr. MAURO PRESTI
Specialista in Ginecologia, Ostetricia ed Oncologia Medica
Master in Nutrizione Umana

[#2]
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Presti,
La ringrazio davvero per la completa ed articolata risposta, ha perfettamente inquadrato e compreso la mia situazione ed i miei dubbi.

Avendo la Tac programmata fra 3 giorni e non essendoci disponibilità per spostarla (prossima data utile agosto 2025!), mi mancano i tempi tecnici per riparlarne di nuovo con l’ambulatorio.
Pertanto o decido in autonomia di annullarla e chiedere nuovi lumi alla prossima visita (prevista tra 1 mese), facendo nel frattempo una eco addome privata, oppure, ormai, questa tac la faccio e basta.
In tale ultima ipotesi, a Suo parere, questa sesta Tac incrementerebbe in modo significativo il rischio di radiazioni sommandosi alle già 5 precedenti?
Oppure posso comunque affrontarla con una certa serenita’ ?

La ringrazio di cuore e le auguro una buona serata
Cordialmente
[#3]
Dr. Mauro Presti Ginecologo, Oncologo, Dietologo 101 8
Come Le ho detto, inoltre puo' tranquillamente fare un eco e dirgli che non ha potuto fare la Tac.
Stop.

Dr. MAURO PRESTI
Specialista in Ginecologia, Ostetricia ed Oncologia Medica
Master in Nutrizione Umana

[#4]
Utente
Utente
La ringrazio nuovamente per la gentile risposta e il supporto che mi sta offrendo.
Credo seguirò il Suo consiglio: una eco addome completo che posso facilmente prenotare in via privata, portando esito alla prossima visita di follow up.
Qualora emergesse proprio successiva necessità di una tac (augurandomi di no!) credo si possa trovare comunque il modo di farla.
Del resto, farla immediata spinta dall’ansia del poi non si trova più posto non mi sembra una ragione per fare esame così invasivo.

Se posso, un’ultima domanda:
in occasione dell’isterectomia avevo fatto anche una bonifica di endometriosi (di cui soffrivo già prima e per la quale ero stata curata con anni ed anni di pillola in continuo ). Dopo l’intervento è residuato un piccolo nodulo nel mesoretto, identificato alla tac come localizzazione endometriosica e rimasto invariato in tutte le tac effettuate.
Esiste un esame senza radiazioni indicato per monitorarlo?

Grazie ancora
[#5]
Dr. Mauro Presti Ginecologo, Oncologo, Dietologo 101 8
Certo. Una Risonanza pelvica prima di tutto. Oppure un'ecografia transrettale, se c'è qualcuno che la sa fare...

Dr. MAURO PRESTI
Specialista in Ginecologia, Ostetricia ed Oncologia Medica
Master in Nutrizione Umana

[#6]
Utente
Utente
Grazie ancora dottore per la sua grande disponibilità e complimenti per il servizio offerto.
Cordialmente