Enterococcus faecalis nel 2 trimestre di gravidanza che non se ne vuole andare
Buonasera a tutti!
Sono alla mia prima gravidanza e lo scorso 5 agosto (15 settimana) ho scoperto dall'urocoltura la presenza di "enterococcus faecalis" a 300.000 UFC/ml nelle urine, ma per mia negligenza (per via dell'ansia per l'incombente amniocentesi) non ho consultato la mia ginecologa prima di fine agosto, quando ho cominciato la terapia da lei prescritta in base al test di sensibilità: fosfomicina 1 bustina/giorno per 2 giorni di seguito e poi di nuovo a distanza di 7 giorni, associata a UTIval 1 bustina/giorno per 40 giorni (tutt'ora in corso).
Per il resto, a parte il PH a 7.5, non ho riscontrato presenza di altro nelle urine.
Ho rifatto l'urocoltura questa settimana e, mentre le urine sono rimaste invariate (sempre a PH 7.5), purtroppo ho riscontrato che il batterio c'è ancora ed è purtroppo anche proliferato a 2 milioni UFC/ml.
Ho consultato immediatamente la ginecologa, che mi ha detto che più di così non possiamo fare e di continuare con le seguenti raccomandazioni: prendere fermenti lattici, bere molta acqua, curare bene l'igiene intima (mi ha detto che si potrebbe anche aggiungere un cucchiaio di bicarbonato per un litro d'acqua per fare il bidet, ma ho letto che il bicarbonato va usato con cautela).
Non mi ha prescritto né altri antibiotici, né prodotti da usare localmente.
Specifico che finora non ho mai riscontrato sintomi particolari come bruciore durante la minzione, mal di pancia particolari o febbre.
Solo un'alternanza di stipsi e diarrea, che comunque va avanti fin dall'inizio della gravidanza.
Ora sono alla 21 settimana.
Siccome sono molto preoccupata, e mi sento anche molto in colpa per la mia iniziale negligenza nel curare questo problema, mi farebbe piacere un parere aggiuntivo.
Posso fare altro, oltre a quello che la ginecologa ha prescritto, per aiutarmi contro questo batterio che so essere molto resistente alle cure?
È il caso che faccia anche un tampone vaginale per sicurezza?
Ringrazio anticipatamente chiunque risponderà.
Sono alla mia prima gravidanza e lo scorso 5 agosto (15 settimana) ho scoperto dall'urocoltura la presenza di "enterococcus faecalis" a 300.000 UFC/ml nelle urine, ma per mia negligenza (per via dell'ansia per l'incombente amniocentesi) non ho consultato la mia ginecologa prima di fine agosto, quando ho cominciato la terapia da lei prescritta in base al test di sensibilità: fosfomicina 1 bustina/giorno per 2 giorni di seguito e poi di nuovo a distanza di 7 giorni, associata a UTIval 1 bustina/giorno per 40 giorni (tutt'ora in corso).
Per il resto, a parte il PH a 7.5, non ho riscontrato presenza di altro nelle urine.
Ho rifatto l'urocoltura questa settimana e, mentre le urine sono rimaste invariate (sempre a PH 7.5), purtroppo ho riscontrato che il batterio c'è ancora ed è purtroppo anche proliferato a 2 milioni UFC/ml.
Ho consultato immediatamente la ginecologa, che mi ha detto che più di così non possiamo fare e di continuare con le seguenti raccomandazioni: prendere fermenti lattici, bere molta acqua, curare bene l'igiene intima (mi ha detto che si potrebbe anche aggiungere un cucchiaio di bicarbonato per un litro d'acqua per fare il bidet, ma ho letto che il bicarbonato va usato con cautela).
Non mi ha prescritto né altri antibiotici, né prodotti da usare localmente.
Specifico che finora non ho mai riscontrato sintomi particolari come bruciore durante la minzione, mal di pancia particolari o febbre.
Solo un'alternanza di stipsi e diarrea, che comunque va avanti fin dall'inizio della gravidanza.
Ora sono alla 21 settimana.
Siccome sono molto preoccupata, e mi sento anche molto in colpa per la mia iniziale negligenza nel curare questo problema, mi farebbe piacere un parere aggiuntivo.
Posso fare altro, oltre a quello che la ginecologa ha prescritto, per aiutarmi contro questo batterio che so essere molto resistente alle cure?
È il caso che faccia anche un tampone vaginale per sicurezza?
Ringrazio anticipatamente chiunque risponderà.
[#1]
Lei si trova in una situazione delicata, ma esistono alcune considerazioni e azioni aggiuntive che potrebbero essere utili:
Tampone vaginale: Potrebbe essere ragionevole eseguire un tampone vaginale, soprattutto se l'infezione urinaria persiste nonostante la terapia. Enterococcus faecalis può talvolta colonizzare anche la vagina e l'intestino, contribuendo a recidive. Un tampone potrebbe aiutare a identificare una eventuale colonizzazione vaginale.
Monitoraggio stretto: Data la sua preoccupazione e la resistenza del batterio, potrebbe essere utile valutare la possibilità di monitoraggi periodici con urocolture frequenti per verificare la risposta alle misure adottate, oltre a valutare altri antibiotici se necessario.
Supporto con probiotici: Continuare l'uso di probiotici specifici per il tratto urinario e vaginale, come quelli contenenti Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri, potrebbe essere utile per supportare la flora batterica e prevenire la crescita di patogeni.
Anche l'uso di probiotici orali con ceppi di Lactobacillus crispatus può aiutare a rafforzare la barriera difensiva. Ce ne sono due molto importanti: Crispact stick per os e Urogyn Crispatus, generalmente considerati sicuri in gravidanza. Sono integratore probiotici contenenti Lactobacillus crispatus, specificamente formulato per mantenere o ripristinare l'equilibrio della flora vaginale e urinaria. Questo ceppo di probiotici può essere utile per prevenire e trattare infezioni del tratto urinario e vaginale, anche in gravidanza.
Dieta e idratazione: Potrebbe essere utile includere nella dieta alimenti che favoriscano un ambiente urinario più acido (ad esempio il succo di mirtillo rosso), in quanto un ambiente acido è meno favorevole alla proliferazione dell'Enterococcus faecalis.
Bicarbonato nell'igiene intima: L'uso di bicarbonato deve essere effettivamente monitorato con cautela, poiché può alterare il pH vaginale. Se la paziente desidera utilizzarlo, è importante farlo solo per brevi periodi.
Per concludere, il Lactobacillus Crispatus è il gestore della salute vaginale ed urinaria della donna. Il suo uso continuativo non puo' che essere benefico nel medio e lungo termine.
Cordiali saluti
Tampone vaginale: Potrebbe essere ragionevole eseguire un tampone vaginale, soprattutto se l'infezione urinaria persiste nonostante la terapia. Enterococcus faecalis può talvolta colonizzare anche la vagina e l'intestino, contribuendo a recidive. Un tampone potrebbe aiutare a identificare una eventuale colonizzazione vaginale.
Monitoraggio stretto: Data la sua preoccupazione e la resistenza del batterio, potrebbe essere utile valutare la possibilità di monitoraggi periodici con urocolture frequenti per verificare la risposta alle misure adottate, oltre a valutare altri antibiotici se necessario.
Supporto con probiotici: Continuare l'uso di probiotici specifici per il tratto urinario e vaginale, come quelli contenenti Lactobacillus rhamnosus e Lactobacillus reuteri, potrebbe essere utile per supportare la flora batterica e prevenire la crescita di patogeni.
Anche l'uso di probiotici orali con ceppi di Lactobacillus crispatus può aiutare a rafforzare la barriera difensiva. Ce ne sono due molto importanti: Crispact stick per os e Urogyn Crispatus, generalmente considerati sicuri in gravidanza. Sono integratore probiotici contenenti Lactobacillus crispatus, specificamente formulato per mantenere o ripristinare l'equilibrio della flora vaginale e urinaria. Questo ceppo di probiotici può essere utile per prevenire e trattare infezioni del tratto urinario e vaginale, anche in gravidanza.
Dieta e idratazione: Potrebbe essere utile includere nella dieta alimenti che favoriscano un ambiente urinario più acido (ad esempio il succo di mirtillo rosso), in quanto un ambiente acido è meno favorevole alla proliferazione dell'Enterococcus faecalis.
Bicarbonato nell'igiene intima: L'uso di bicarbonato deve essere effettivamente monitorato con cautela, poiché può alterare il pH vaginale. Se la paziente desidera utilizzarlo, è importante farlo solo per brevi periodi.
Per concludere, il Lactobacillus Crispatus è il gestore della salute vaginale ed urinaria della donna. Il suo uso continuativo non puo' che essere benefico nel medio e lungo termine.
Cordiali saluti
Dr. MAURO PRESTI
Specialista in Ginecologia, Ostetricia ed Oncologia Medica
Master in Nutrizione Umana
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 655 visite dal 19/09/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Gravidanza
Gravidanza: test, esami, calcolo delle settimane, disturbi, rischi, alimentazione, cambiamenti del corpo. Tutto quello che bisogna sapere sui mesi di gestazione.