Gravidanza / polidramnios

BUONASERA. SONO ALLA 30 SETTIMANA DI GRAVIDANZA ED IN OCCASIONE DELLA MORFOLOGICA MI HANNO DIAGNOSTICATO UN-UNICA ARTERIA OMBELICALE. TUTTO IL RESTO ERA OK. AVEVO FATTO ANCHE AMNIO CHE NON AVEVA RILEVATO ANOMALIE.IL GINECOLOGO MI AVEVA RACCOMANDATO ECOGRAFIE PIU- FREQUENTI PER MONITORARE L-ACCRESCIMENTO E COSI- L-HO RIVISTO ALLA 27 SETTIMANA DOVE, DI NUOVO, SEGNALA LA VISUALIZZAZIONE REGOLARE DI STOMACO, VESCICA E RENI.PER MIA SODDISFAZIONE IERI SERA HO FATTO UN- ULTERIORE ECOGRAFIA NELLA QUALE SI SEGNALA AFI A 210. IL GINECOLOGO MI HA DETTO CHE PER ORA E- REGOLARE ANCHE SE ABBONDANTE. PREMETTO CHE SONO LEGGERMENTE DIABETICA MA CHE TENGO SOTTO STRETTO CONTROLLO LA MIA GLICEMIA CHE RARISSIMAMENTE SUPERA 120 UN-ORA DOPO I PASTI. IL BIMBO RISULTA ESSERE CRESCIUTO REGOLARMENTE E LA BIOMETRIA CORRISPONDE ALLE SETTIMANE DI AMENORREA. LA MIA DOMANDA E- QUESTA> TRA QUANTO TEMPO SAREBBE OPPORTUNO RIVEDERE LA QUANTITA- DI LIQUIDO AMNIOTICO PER VERIFICARNE LA QUANTITA __ INOLTRE.... HO LETTO CHE IL POLIDRAMNIOS POTREBBE ESSERE LEGATO AD ATRESIA ESOFAGEA.IL FATTO CHE SIA VISUALIZZATO LO STOMACO..MI PONE AL RIPARO DA QUESTA EVENTUALITA ___ RINGRAZIO PER L-ATTENZIONE E CON L-OCCASIONE PORGO CORDIALI SALUTI.
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Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 283
Cercherò di farLe luce sul quadro dell'arteria ombelicale unica.
L'arteria ombelicale unica indica la presenza di due soli vasi nel cordone ombelicale, per mancanza dell'altra arteria. Nel cordone, quindi vi è una sola arteria ed una vena. Sappiamo che il cordone ombelicale si forma tra il 13° ed il 38° giorno dal concepimento. Deriva da un peduncolo (peduncolo di connessione) e da un dotto (detto dotto allantoideo) che primitivamente comprende sia la vescica sia un suo legamento centrale detto uraco e dà origine, in principio a 4 vasi: due arterie e due vene. Nel corso dello sviluppo, mentre le due arterie ombelicali restano, portandosi ad essere espressioni delle diramazioni delle arterie iliache interne (si oblitereranno dopo la nascita e resteranno col nome di arterie vescicali laterali od arterie "obliterate", le due vene vanno incontro a differente destino: la vena destra diventa atresica e resta solo la sinistra. La crescita del cordone, procede, in genere, di pari passo alla sua spiralizzazione; esse si connotano fra la sesta ed ottava settimana di sviluppo. Da quel momento il cordone continua a crescere, fino alla 24ma settimana circa, acquisendo le dimensioni definitive. Le motivazioni dell'arteria unica del cordone sono molteplici:
a) un'arteria ombelicale non si è affatto formata (anomalia della angiogenesi o vasculo-genesi) - Anomalia primaria o primitiva.
b) atrofia secondaria di un’arteria che era normalmente presente nelle prime fasi di sviluppo.
La prima delle due ipotesi è certamente meno frequente, inscrivendosi in un contesto più ampio che riguarda vasi arteriosi anche in altre sedi corporee, con associati anche processi dismorfici a carico di arti e nervi periferici.Più frequente è la seconda forma, realizzandosi, seppure infrequentemente, situazioni in cui il cordone è per alcune parti fatto da tre vasi, per altre, fatto da due. In genere la diagnosi ecografica si fa inserendo il Doppler colore intorno alla vescica fetale: se la vescica viene "contornata" da due formazioni lineari colorate, spesso in maniera diversa, allora il cordone si potrà dire probabilmente di tre vasi. L'assenza di una delle linee di colore, evidenzierà l'anomalia. In una sezione "trasversa" del cordone, manca l'aseptto "a maschera greca" del funicolo, tipico del cordone normale.
Spesso l’unica arteria presente ha un calibro maggiore del dovuto, per una dilatazione di tipo compensatorio (limite massimo 4 mm per la normalità). Ciò, spesso, si traduce in una riduzione delle resistenze ottenute al momento degli indici Doppler: circa il 75% dei feti con arteria singola possiede un Doppler con indici di pulsatilità più bassi della norma. Spesso il cordone a due vasi è anche meno spiralizzato, ha meno gelatina esterna (gelatina di Wharton), è più lungo del dovuto (dato non da tutti confermato).
L'arteria ombelicale singola è l'anomalia strutturale del cordoen più frequente: incide nello 0,5% di tutte le gravidanze, anche se, probabilmente la sua incidenza reale è più alta, dal momento che non tutti gli operatori studiano il cordone sotto questo aspetto. Inootre l'arteria ombelicale singola si associa ad un'abortività più alt nel primo trimestre, per cui la sua incidenza sarebbe oltremodo maggiore.
L'associazione con anomalie dei ìcromosomi sarebbe elevata (secondo alcuni Autori raggiungerebbe il 10% dei casi; nelle autopsie per aborto, l'incidenza delle arterie ombeliacli singole è 4 volte più elevata rispetto ai feti con cordoni normali.
Nelle gravidanze gemellari la presenza di arteria ombelicale singola è 3-4 volte più frequente.
Tra le cromosomopatie, le più comuni sono: la trisomia 13, la trisomia 18, la trisomia 21, la sindrome di Turner, le traslocazioni, le duplicazioni cromosomiche.
Tra le anomalie associate:
cardiopatie (15%)
anomalie gastrointestinali (3%) fra cui l' atresia esofagea e l' atresia duodenale
anomalie genito-urinarie (9%):
anomalie muscolo-scheletriche (7%)
anomalie del SNC (11%)
ernia diaframmatica (4%)
anomalie della placenta (3%)
Più di frequente i figli di madre diabetica hanno l'arteria ombelicale unica. Pur se il 25-30% dei feti con arteria ombelicale singola abbia un peso inferiore a 2500 grammi (contro il 5% dei controlli) e circa un quarto di questi nasca prematuramente, la prognosi neonatale (indice di Apgar, pH del sangue funicolare etc.) è sovrapponibile a quella di neonati con regolare cordone a tre vasi, sempre che non vi siano anomalie o cromosomopatie associate.
Alcune problematiche riguardano il parto: i feti con arteria ombelicale singola hanno un maggiore rischio di morte intrauterina e/o di morte intrapartum (secondo alcuni autori fino al 20 % in più), probabilmente a causa della ridotta presenza della geltina di Wharton che, di norma, impedisce che il flusso nell'arteria s'interrompa in seguito a contrazioni e/o movimenti fetali.

Per questa serie di motivazioni è necessario:
- eseguire un'amniocenetesi genetica
- effettuare un'ecografia dettagliata per escludere la presenza di anomalie associate, completa di ecocardiografia
- sottoporre la gestante ad un'attenta sorveglianza con controlli ecografici ogni 3 settimane per valutare l'accrescimento fetale e la flussimetria.

Secondo alcuni Autori il parto per le vie naturali deve essere riservato a solo donne pluripare e con una situazione ostetrica favorevole. Nelle primigravide molti consigliano il TC d elezione.

Spero di essere stato d'aiuto.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

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