Atrofia vaginale
Salve ho 50 anni, nn sono in menopausa, da 1 anno ho bruciore e forte prurito, ho messo acido ialuronico, creme, micostop, soffro di atrofia vaginale, ho fatto, 3 sedute con ossigeno e acido ialuronico, la mia ginecologa ora mi ha dato da mettere 2 volte s settimana il prasterone e 1 volta a settimana l'acido ialuronico, i disturbi continuano, il prasterone lo sto mettendo da 1 settimana, è da più di un anno che non ho rapporti perché c'è dolore e mi lacero con uscita di sangue, farà effetto il prasterone, dopo quanto?
Ls ginecologa mi ha consigliato anche di fare un laser, gentilmente potete darmi qualche consiglio?
Vi ringrazio
Ls ginecologa mi ha consigliato anche di fare un laser, gentilmente potete darmi qualche consiglio?
Vi ringrazio
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I dati che fornisce sono molto pochi per poter formulare una diagnosi se non certa almeno affidabile.
La prima cosa da escludere sono le complicanze infettive attraverso un tampone vaginale che dev'essere preceduto da almeno 4 - 5 giorni pieni di assenza di ovuli, creme, lavande o quant'altro.
In caso di tampone negativo, la cosa più giusta da fare sarebbe una vulvo-colposcopia per evidenziare con chiarezza la presenza di uno stato distrofico/atrofico solo vaginale o solo vulvare o (come nella maggior parte delle volte) misto.
Sulla base della patologia rilevata (colpite atrofica, Lichen scleroso, craurosi vulvare ecc.), le verrà consigliata una terapia che dovrà continuare, praticamente a vita, pur se con pause periodiche.
Altro consiglio che posso darle è quello di non stressare l'unità cutaneo-mucosa con sostanze ormonali, detergenti, disinfettanti, profumi, olii ecc. che divengono essi stessi causa di reazioni associate a bruciore o prurito se utilizzati in modo incongruo o in maniera ossessiva o comunque più volte al giorno e per più giorni (vulvo-vaginiti "chimiche").
Quindi: per il momento sarebbe opportuno eseguire solo un tampone vaginale o anche vulvare se vi sono lesioni essudative (cioè producenti una sorta di liquido più o meno vischioso e di colore giallognolo) e poi non fare più nulla.
Eventualmente i sintomi dovessero essere molto fastidiosi (parliamo di prurito e bruciore), questi possono essere tenuti sotto controllo con ghiaccio locale o acqua fredda sfruttando la sensazione di parziale anestesia che questi rimedi (peraltro innocui) possono dare sulla zona esterna ed all'inizio della mucosa vaginale (anestesia "a frigore").
In un secondo momento, sarei dell'idea di effettuare una vulvo-colposcopia come già sopra riferito.
Al di là di questo, non mi sento di darle ulteriori suggerimenti, dal momento che, come prima dicevo, i dettagli forniti sono troppo generici e scarsi.
Auguri per tutto.
Cordialmente
La prima cosa da escludere sono le complicanze infettive attraverso un tampone vaginale che dev'essere preceduto da almeno 4 - 5 giorni pieni di assenza di ovuli, creme, lavande o quant'altro.
In caso di tampone negativo, la cosa più giusta da fare sarebbe una vulvo-colposcopia per evidenziare con chiarezza la presenza di uno stato distrofico/atrofico solo vaginale o solo vulvare o (come nella maggior parte delle volte) misto.
Sulla base della patologia rilevata (colpite atrofica, Lichen scleroso, craurosi vulvare ecc.), le verrà consigliata una terapia che dovrà continuare, praticamente a vita, pur se con pause periodiche.
Altro consiglio che posso darle è quello di non stressare l'unità cutaneo-mucosa con sostanze ormonali, detergenti, disinfettanti, profumi, olii ecc. che divengono essi stessi causa di reazioni associate a bruciore o prurito se utilizzati in modo incongruo o in maniera ossessiva o comunque più volte al giorno e per più giorni (vulvo-vaginiti "chimiche").
Quindi: per il momento sarebbe opportuno eseguire solo un tampone vaginale o anche vulvare se vi sono lesioni essudative (cioè producenti una sorta di liquido più o meno vischioso e di colore giallognolo) e poi non fare più nulla.
Eventualmente i sintomi dovessero essere molto fastidiosi (parliamo di prurito e bruciore), questi possono essere tenuti sotto controllo con ghiaccio locale o acqua fredda sfruttando la sensazione di parziale anestesia che questi rimedi (peraltro innocui) possono dare sulla zona esterna ed all'inizio della mucosa vaginale (anestesia "a frigore").
In un secondo momento, sarei dell'idea di effettuare una vulvo-colposcopia come già sopra riferito.
Al di là di questo, non mi sento di darle ulteriori suggerimenti, dal momento che, come prima dicevo, i dettagli forniti sono troppo generici e scarsi.
Auguri per tutto.
Cordialmente
Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 26/05/2024.
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