Contrattura pelvica o qualcosa di origine psicologica?
Buongiorno, mi rivolgo a voi poiché il mio disturbo non sta venendo ascoltato come vorrei.
Con la premessa che:
Ho Escherichia Coli nelle urine con nitriti presenti, ma assenza totale di leucociti.
Soffro di ansia.
Soffro di colon irritabile.
Adesso arrivo al dunque:
Durante i rapporti con il mio ragazzo, sento difficoltà nella penetrazione.
All'inizio era un dolore (solo all'inizio che poi durante l'atto, scompariva), ieri abbiamo avuto un rapporto sessuale completi dopo un mese e mezzo.
La sensazione da entrambe le parti, è stata quella di sentire un blocco.
Come se ci fosse qualcosa che evitava la penetrazione.
Più lui tentava, più si contraeva.
Ad oggi, dopo il rapporto, mi fa male la schiena e nella zona del monte di venere.
Io so di essere contratta, ne sono convinta.
Soffro di tenesmo rettale, non riesco a tenere l'addome rilassato e nemmeno la vagina.
Può essere un problema fisico?
La mia dottoressa lo riconduce a colon irritabile poiché dopo aver preso il Monuril, mi è scattata una colite molto forte, che ad oggi, ancora faccio fatica a curare, sto evitando alcuni cibi e integrando fermenti lattici e probiotici.
Non sto facendo terapie antibiotiche per e.
coli proprio perché al momento, non me la sento, inoltre, senza leucociti so che non dev'essere trattata, non ho nessun sintomo e sto assumendo D-Mannosio (3g al giorno).
Adesso la mia domanda è, può esserci una cosa fisica alla base?
Può l'ansia fare scaturire tutto questo?
Ho notato che quando devo avere rapporti, ho ancora più terrore, specialmente perche ho paura delle cistiti e ho paura del dolore che potrei provare (in realtà è praticamente sicuro) durante il rapporto.
In più non riesco nemmeno a vivere in modo sereno il sesso, noto che faccio molta fatica a lasciarmi andare e a concedermi un po' di divertimento senza pensare alle conseguenze.
Cosa posso fare?
Avete qualche ipotesi su cosa potrebbe essere?
E a chi dovrei rivolgermi?
Quali accertamenti sarebbe opportuni fare?
Perché sto pensando di fare di testa mia.
La dottoressa mi rigira sempre verso un gastroenterologo che ovviamente serve, ma per la problematica intima, non credo che lui possa risolvermi il problema.
Mi scuso per il papiro e vi auguro una serena giornata/serata.
Con la premessa che:
Ho Escherichia Coli nelle urine con nitriti presenti, ma assenza totale di leucociti.
Soffro di ansia.
Soffro di colon irritabile.
Adesso arrivo al dunque:
Durante i rapporti con il mio ragazzo, sento difficoltà nella penetrazione.
All'inizio era un dolore (solo all'inizio che poi durante l'atto, scompariva), ieri abbiamo avuto un rapporto sessuale completi dopo un mese e mezzo.
La sensazione da entrambe le parti, è stata quella di sentire un blocco.
Come se ci fosse qualcosa che evitava la penetrazione.
Più lui tentava, più si contraeva.
Ad oggi, dopo il rapporto, mi fa male la schiena e nella zona del monte di venere.
Io so di essere contratta, ne sono convinta.
Soffro di tenesmo rettale, non riesco a tenere l'addome rilassato e nemmeno la vagina.
Può essere un problema fisico?
La mia dottoressa lo riconduce a colon irritabile poiché dopo aver preso il Monuril, mi è scattata una colite molto forte, che ad oggi, ancora faccio fatica a curare, sto evitando alcuni cibi e integrando fermenti lattici e probiotici.
Non sto facendo terapie antibiotiche per e.
coli proprio perché al momento, non me la sento, inoltre, senza leucociti so che non dev'essere trattata, non ho nessun sintomo e sto assumendo D-Mannosio (3g al giorno).
Adesso la mia domanda è, può esserci una cosa fisica alla base?
Può l'ansia fare scaturire tutto questo?
Ho notato che quando devo avere rapporti, ho ancora più terrore, specialmente perche ho paura delle cistiti e ho paura del dolore che potrei provare (in realtà è praticamente sicuro) durante il rapporto.
In più non riesco nemmeno a vivere in modo sereno il sesso, noto che faccio molta fatica a lasciarmi andare e a concedermi un po' di divertimento senza pensare alle conseguenze.
Cosa posso fare?
Avete qualche ipotesi su cosa potrebbe essere?
E a chi dovrei rivolgermi?
Quali accertamenti sarebbe opportuni fare?
Perché sto pensando di fare di testa mia.
La dottoressa mi rigira sempre verso un gastroenterologo che ovviamente serve, ma per la problematica intima, non credo che lui possa risolvermi il problema.
Mi scuso per il papiro e vi auguro una serena giornata/serata.
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Potrebbe essere vulvodinia. Prospetti questa ipotesi alla sua dottoressa. Ci sono molti rimedi per questa patologia
Dr. Cesare Gentili
www.cesaregentili.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 524 visite dal 30/03/2024.
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