Porre freno al disturbo di mio padre
Buongiorno,
vi scrivo perchè mio padre (69 anni) accusa spesso dei disturbi legati alla memoria, anche su cose alquanto banali.
Per il resto non ha altri problemi, nemmeno riguardo all'umore, e la notte dorme serenamente.
Il medico di famiglia lo ha mandato da un neurologo che gli ha prescritto 2 farmaci: Egibren e Depas da prendere tutti i giorni ma, seppur non metto in dubbio la professionalità del medico, sono restata alquanto perplessa.
Non è un antiparkinsoniano il primo e un ansiolitico il secondo? Possono davvero, insieme, porre freno al disturbo di mio padre? Inoltre non sarebbe stata più adeguata una visita specialistica geriatrica anzichè neurologica?
In attesa di un vostro consiglio, vi ringrazio anticipatamente.
vi scrivo perchè mio padre (69 anni) accusa spesso dei disturbi legati alla memoria, anche su cose alquanto banali.
Per il resto non ha altri problemi, nemmeno riguardo all'umore, e la notte dorme serenamente.
Il medico di famiglia lo ha mandato da un neurologo che gli ha prescritto 2 farmaci: Egibren e Depas da prendere tutti i giorni ma, seppur non metto in dubbio la professionalità del medico, sono restata alquanto perplessa.
Non è un antiparkinsoniano il primo e un ansiolitico il secondo? Possono davvero, insieme, porre freno al disturbo di mio padre? Inoltre non sarebbe stata più adeguata una visita specialistica geriatrica anzichè neurologica?
In attesa di un vostro consiglio, vi ringrazio anticipatamente.
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Gentile utente i disturbi che Lei segnala sono apscifici e comunque meritevoli di un approfondimento diagnostico. Quello che mi permetto di consigliarLe, con i limiti dati da una valutazione sommaria e a distanza, e di far valutare Suo padre dalla UVA competente per territorio.
Lei mi chederà cosa è un UVA, è l'acronimo di Unità di Valutazione Alzheimer che ogni ASL ha.
Non voglio allamerLa ponendo il sospetto di una diagnosi di Alzheimer,ma è importante visitare Suo padre, sottoporlo a dei test specifici e, ove si ravvisasse la necessità, approfondire con studio di neuroimagin (TC o RMN encefalo).
Lo scopo di una prima valutazione presso un centro specializzato è quello di porre diagnosi, di prendere in carico il paziente, di fornirgli l'eventuale terapia e di procedere a dei controlli perioridici.
Rimanendo a disposizione La saluto cordialmente.
Lei mi chederà cosa è un UVA, è l'acronimo di Unità di Valutazione Alzheimer che ogni ASL ha.
Non voglio allamerLa ponendo il sospetto di una diagnosi di Alzheimer,ma è importante visitare Suo padre, sottoporlo a dei test specifici e, ove si ravvisasse la necessità, approfondire con studio di neuroimagin (TC o RMN encefalo).
Lo scopo di una prima valutazione presso un centro specializzato è quello di porre diagnosi, di prendere in carico il paziente, di fornirgli l'eventuale terapia e di procedere a dei controlli perioridici.
Rimanendo a disposizione La saluto cordialmente.
Dr. Antonio Manucra
Dirg. Med. AUSL PC
Specialista in Geriatria e Gerontologia.
[#2]
Utente
Ritrovo questo mio post di qualche anno fa e scrivo per aggiornare. Dottor Manucra, aveva proprio ragione: mio padre è ufficialmente stato dichiarato affetto dal morbo di Alzheimer e la malattia ha avuto un decorso così rapido che ad oggi, con nostro grande dolore, non riconosce più nemmeno noi figlie, nè mia madre. L'impotenza di non poter fare nulla per lui è devastante. Volevo comunque aggiornare con questa mia testimonianza.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.6k visite dal 18/04/2009.
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