Ictus cardioaspirin ed ematemesi
egregi Dottori
scrivo per sottoporvi il caso delicato di mia nonna, lei ha 93 anni un anno fa ha avuto un ictus cerebrale , fortunatamente senza alcuna sequela importante. da allora ha fatto cardioaspirin 1/die dopo i pasti fino a qualche settimana fa, quando ha avuto una forte ematemesi ed è stata pertanto ricoverata d''urgenza. sottoposta ad EGDS , è emersa la presenza di 3 lesioni ulcerose sanguinanti allo stomaco , i colleghi endoscopisti e geriatri sono stati concordi nell''evitare di effettuare prelievo bioptico in quanto " inutile a questa età sarebbe caratterizzare l''eventuale malignità delle lesioni", hanno però detto informalmente che molto probabilmente è stata l''aspirina. trattata con esopral endovena è stata dimessa dopo una settimana in buone condizioni generali a parte un pò di anemia (ora prende ferro) . le è stata prescritta calcieparina sottocute (probabilmente perchè è stata completamente allettata una settimana) ma senza specificare la durata del trattamento, le è stata rimossa la cardioaspirina e prende esopral e riopan. ora il punto è il seguente : il curante asserisce che il trattamento con calcieparina sottocute non può essere protratto vita natural durante, e non è da intendersi quale sostituto della cardioaspirina ,ha espresso (dopo molti dubbi e scaricabarile e non del tutto convinto) l''intenzione di eliminare il trattamento antitrombotico a questo punto non sappiamo quale strategia attuare anche perchè i vari medici (a ragione) hanno un po timore "a metterci mano": riprendere cardioaspirina o altri antitrombotici la esporrebbe ad altri episodi emorraggici, non effettuare profilassi antitrombotica la esporrebbe ad altri episodi ischemici. voi cosa congliereste?
grazie mille in anticipo per la risposta
scrivo per sottoporvi il caso delicato di mia nonna, lei ha 93 anni un anno fa ha avuto un ictus cerebrale , fortunatamente senza alcuna sequela importante. da allora ha fatto cardioaspirin 1/die dopo i pasti fino a qualche settimana fa, quando ha avuto una forte ematemesi ed è stata pertanto ricoverata d''urgenza. sottoposta ad EGDS , è emersa la presenza di 3 lesioni ulcerose sanguinanti allo stomaco , i colleghi endoscopisti e geriatri sono stati concordi nell''evitare di effettuare prelievo bioptico in quanto " inutile a questa età sarebbe caratterizzare l''eventuale malignità delle lesioni", hanno però detto informalmente che molto probabilmente è stata l''aspirina. trattata con esopral endovena è stata dimessa dopo una settimana in buone condizioni generali a parte un pò di anemia (ora prende ferro) . le è stata prescritta calcieparina sottocute (probabilmente perchè è stata completamente allettata una settimana) ma senza specificare la durata del trattamento, le è stata rimossa la cardioaspirina e prende esopral e riopan. ora il punto è il seguente : il curante asserisce che il trattamento con calcieparina sottocute non può essere protratto vita natural durante, e non è da intendersi quale sostituto della cardioaspirina ,ha espresso (dopo molti dubbi e scaricabarile e non del tutto convinto) l''intenzione di eliminare il trattamento antitrombotico a questo punto non sappiamo quale strategia attuare anche perchè i vari medici (a ragione) hanno un po timore "a metterci mano": riprendere cardioaspirina o altri antitrombotici la esporrebbe ad altri episodi emorraggici, non effettuare profilassi antitrombotica la esporrebbe ad altri episodi ischemici. voi cosa congliereste?
grazie mille in anticipo per la risposta
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Gentile Signora con i limiti del consulto a distanza:
Se la Signora ha ripreso a deambulare autonomamente l'eparina può essere sospesa.
Sconsiglierei la somministrazione di cardioaspirina poichè è molto probabile che si verifichi un nuovo evento emorragico gastrico .
Il rischio di un nuovo evento ischemico cerebrale è , a mio avviso , statisticamente minore rispetto a quello di un sanguinamento.
Ovviamente solo la valutazione diretta della paziente può permettere una valutazione completa .
Come spesso capita non esiste una decisione univoca , ma il paziente , se correttamente informato dei rischi e dei benefici dallo specialista può prendere una decisione autonoma.
Se la Signora ha ripreso a deambulare autonomamente l'eparina può essere sospesa.
Sconsiglierei la somministrazione di cardioaspirina poichè è molto probabile che si verifichi un nuovo evento emorragico gastrico .
Il rischio di un nuovo evento ischemico cerebrale è , a mio avviso , statisticamente minore rispetto a quello di un sanguinamento.
Ovviamente solo la valutazione diretta della paziente può permettere una valutazione completa .
Come spesso capita non esiste una decisione univoca , ma il paziente , se correttamente informato dei rischi e dei benefici dallo specialista può prendere una decisione autonoma.
Dr. Salvatore Bartolotta
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 29/07/2014.
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