Stato di incoscienza in anziano post-ictus
Buongiorno.
Mio padre ha avuto 11 anni fa un ictus severissimo, che lo ha lasciato emiplegico, con afasia globale e aprassia, impossibilitato a coordinare movimenti e parole.
Da allora ha vissuto sulla sedia a rotelle comunicando con i gesti della testa.
Non ci sono mai stati miglioramenti, ma solo un lento e continuo peggioramento.
Da qualche tempo aveva lunghi momenti di assenza.
Dopo l’estate stava spesso con gli occhi chiusi, e avevamo la sensazione che non ci riconoscesse.
Da una ventina di giorni le cose sono peggiorate: non riesce piu’ a masticare, e il respiro si e’ fatto carico e affannoso.
Sta quasi tutto il giorno con gli occhi chiusi, non ha tono muscolare, viene nutrito in maniera semisolida; riesce a deglutire con difficolta’, viene assistito nell’alimentazione, ma apre la bocca in maniera meccanica, spesso con gli occhi ancora chiusi, e dopo due / tre cucchiaiate o sorsi tossisce, e si ferma per diversi minuiti, per poi ricominciare.
Non ha reazioni particolari quando ci vede, o quando qualcuno, anche di insolito, lo va a trovare .
Non reagisce ne’ ai suoni ne’ al dolore, non sembra sentire stimoli di fame o sete.
Ha fatto una ventina di flebo con vitamine e integratori, e viene aiutato da una bombola di ossigeno.
Non ci sono alterazioni del ritmo cardiaco o della pressione (porta il pacemaker), la respirazione talvolta affannosa e’ comunque naturale, i reni funzionano bene, e anche lo stomaco. Le analisi del sangue non sono per nulla alterate, tutti i valori (PT compreso) sono regolari.
Abbiamo scelto di comune accordo in famiglia di non fare alimentazione via sondino o via parenterale.
Vogliamo “lasciarlo andare” con dignita’ e serenita’.
Le chiedo: si puo’ ragionevolmente pensare che sia cosciente, che ci riconosce, che sente dolore, fame e sete, e quello che avviene attorno a lui? Come fare per capirlo?
E inoltre: cosa dobbiamo aspettarci? Quanto tempo puo’ durare cosi’? Quali sono i segnali dello stato terminale?
Il nostro medico curante ha parlato di "situazione imprevedibile" -
Mio padre ha avuto 11 anni fa un ictus severissimo, che lo ha lasciato emiplegico, con afasia globale e aprassia, impossibilitato a coordinare movimenti e parole.
Da allora ha vissuto sulla sedia a rotelle comunicando con i gesti della testa.
Non ci sono mai stati miglioramenti, ma solo un lento e continuo peggioramento.
Da qualche tempo aveva lunghi momenti di assenza.
Dopo l’estate stava spesso con gli occhi chiusi, e avevamo la sensazione che non ci riconoscesse.
Da una ventina di giorni le cose sono peggiorate: non riesce piu’ a masticare, e il respiro si e’ fatto carico e affannoso.
Sta quasi tutto il giorno con gli occhi chiusi, non ha tono muscolare, viene nutrito in maniera semisolida; riesce a deglutire con difficolta’, viene assistito nell’alimentazione, ma apre la bocca in maniera meccanica, spesso con gli occhi ancora chiusi, e dopo due / tre cucchiaiate o sorsi tossisce, e si ferma per diversi minuiti, per poi ricominciare.
Non ha reazioni particolari quando ci vede, o quando qualcuno, anche di insolito, lo va a trovare .
Non reagisce ne’ ai suoni ne’ al dolore, non sembra sentire stimoli di fame o sete.
Ha fatto una ventina di flebo con vitamine e integratori, e viene aiutato da una bombola di ossigeno.
Non ci sono alterazioni del ritmo cardiaco o della pressione (porta il pacemaker), la respirazione talvolta affannosa e’ comunque naturale, i reni funzionano bene, e anche lo stomaco. Le analisi del sangue non sono per nulla alterate, tutti i valori (PT compreso) sono regolari.
Abbiamo scelto di comune accordo in famiglia di non fare alimentazione via sondino o via parenterale.
Vogliamo “lasciarlo andare” con dignita’ e serenita’.
Le chiedo: si puo’ ragionevolmente pensare che sia cosciente, che ci riconosce, che sente dolore, fame e sete, e quello che avviene attorno a lui? Come fare per capirlo?
E inoltre: cosa dobbiamo aspettarci? Quanto tempo puo’ durare cosi’? Quali sono i segnali dello stato terminale?
Il nostro medico curante ha parlato di "situazione imprevedibile" -
[#1]
Gentile Utente,
in effetti, da ciò che scrive, la situazione è imprevedibile anche se obiettivamente molto critica.
Non è possibile rispondere alle Sue domande perchè in effetti nemmeno la scienza ancora sa se in questo stato il paziente ha sentore del mondo esterno e avverte sensazioni soggettive, infatti in tal senso i pareri sono contrastanti.
Anche per quel che riguarda l'ultima domanda non si può dare alcuna risposta in quanto anche in questo caso le variabili sono davvero malteplici.
Un grosso in bocca al lupo
Cordiali saluti
in effetti, da ciò che scrive, la situazione è imprevedibile anche se obiettivamente molto critica.
Non è possibile rispondere alle Sue domande perchè in effetti nemmeno la scienza ancora sa se in questo stato il paziente ha sentore del mondo esterno e avverte sensazioni soggettive, infatti in tal senso i pareri sono contrastanti.
Anche per quel che riguarda l'ultima domanda non si può dare alcuna risposta in quanto anche in questo caso le variabili sono davvero malteplici.
Un grosso in bocca al lupo
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.1k visite dal 04/02/2013.
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