La demenza senile, anche se
Gentile dottore/ .ssa,
scrivo nell'urgenza immediata della soluzione ad un problema angosciante e ormai insopportabile. Sei anni fa, mia nonna ha avuto un ictus che l'ha resa invalida al 100%, aggiunto al diabete, al colesterolo e alla pressione alta. Dopo ciò, è subentrata pure la demenza senile, anche se di giorno ha diversi momenti in cui è piuttosto lucida e consapevole! Da tanti anni segue una terapia quotidiana a base di glibomet, micardis, paroxetina, colver, dedralen, simvastatina e amlopol. Il suo problema non è tanto questo, quanto il fatto che la notte non dorme e non fa dormire nemmeno noi, naturalmente. Ci tocca alzarci dieci volte per rimetterla a letto, temendo che cada e si rompa qualcosa! Vaneggia, ha le allucinazioni e insiste nel voler andare a casa sua ( come se quella non lo fosse!) e spesso è pure troppo agitata e violenta. Le abbiamo provate tutte, insieme al suo medico curante, ma senza risultato. Abbiamo provato le gocce ''EN'' ( non più di 15) che la calmano un po' ma non la fanno ugualmente dormire. Abbiamo provato delle punture ( non ricordo il nome!) che la facevano dormire da subito ma fino alla metà del gg dopo, cosa che poi non la faceva dormire la notte, oltre a causarle una stitichezza cronica che la rendeva ancora più nervosa! Per ultimo, abbiamo provato degli integratori a base di melatonina, PINEAL NOTTE, che per i primi 5 giorni sembrava avessero fatto un miracolo, visto che dormiva tranquillamente ed era serena,ma dopo questo breve idillio, addio pure a quelle. Ormai temo che sia talmente satura di farmaci che non le faccia più effetto niente!
Avevamo consultato anche uno psichiatra, che dopo averla visitata le aveva prescritto, come ovvio, il famoso SEROQUEL, che associato agli altri farmaci le portava effetti collaterali notevoli, tipo gola secca, lingua gonfia, vomito e quant'altro. Così, il suo medico ha dediso di sospendere la cura immediatamente. Ci rimane solo la vaga speranza che almeno lei ci indichi un sedativo utile, che non contrasti con la terapia che segue. O quanto meno, dato che giustamente non può diagnosticare online, ci dia per favore delle indicazioni efficaci per fare riposare lei e pure noi, finalmente! Aggiungo anche che mia nonna ha 80 anni ed è molto magra. La ringrazio in anticipo e la saluto cordialemente.
Isabella
scrivo nell'urgenza immediata della soluzione ad un problema angosciante e ormai insopportabile. Sei anni fa, mia nonna ha avuto un ictus che l'ha resa invalida al 100%, aggiunto al diabete, al colesterolo e alla pressione alta. Dopo ciò, è subentrata pure la demenza senile, anche se di giorno ha diversi momenti in cui è piuttosto lucida e consapevole! Da tanti anni segue una terapia quotidiana a base di glibomet, micardis, paroxetina, colver, dedralen, simvastatina e amlopol. Il suo problema non è tanto questo, quanto il fatto che la notte non dorme e non fa dormire nemmeno noi, naturalmente. Ci tocca alzarci dieci volte per rimetterla a letto, temendo che cada e si rompa qualcosa! Vaneggia, ha le allucinazioni e insiste nel voler andare a casa sua ( come se quella non lo fosse!) e spesso è pure troppo agitata e violenta. Le abbiamo provate tutte, insieme al suo medico curante, ma senza risultato. Abbiamo provato le gocce ''EN'' ( non più di 15) che la calmano un po' ma non la fanno ugualmente dormire. Abbiamo provato delle punture ( non ricordo il nome!) che la facevano dormire da subito ma fino alla metà del gg dopo, cosa che poi non la faceva dormire la notte, oltre a causarle una stitichezza cronica che la rendeva ancora più nervosa! Per ultimo, abbiamo provato degli integratori a base di melatonina, PINEAL NOTTE, che per i primi 5 giorni sembrava avessero fatto un miracolo, visto che dormiva tranquillamente ed era serena,ma dopo questo breve idillio, addio pure a quelle. Ormai temo che sia talmente satura di farmaci che non le faccia più effetto niente!
Avevamo consultato anche uno psichiatra, che dopo averla visitata le aveva prescritto, come ovvio, il famoso SEROQUEL, che associato agli altri farmaci le portava effetti collaterali notevoli, tipo gola secca, lingua gonfia, vomito e quant'altro. Così, il suo medico ha dediso di sospendere la cura immediatamente. Ci rimane solo la vaga speranza che almeno lei ci indichi un sedativo utile, che non contrasti con la terapia che segue. O quanto meno, dato che giustamente non può diagnosticare online, ci dia per favore delle indicazioni efficaci per fare riposare lei e pure noi, finalmente! Aggiungo anche che mia nonna ha 80 anni ed è molto magra. La ringrazio in anticipo e la saluto cordialemente.
Isabella
[#1]
Per quanto riferisce,
è possibile che la demenza possa avere una origine post-infartuale, più che trattarsi di Alzheimer.
E' corretto che un neurologo di fiducia, più che uno psichiatra, si interessi e segua la problematica.
Esistono varie sostanze utilizzabili (nessuna scevra da effetti collaterali, come ben sa) però, purtroppo, un indicazione specifica terapeutica
<<ci indichi un sedativo utile>>
non può essere data se non con la conoscenza approfondita del/della paziente,
il consulto on-line può solo fornire un "orientamento"
https://www.medicitalia.it/consulti/linee-guida-consulto-online/
ma "non può sostituire la visita reale presso un medico, che è l'unica metodica consentita per eseguire diagnosi e prescrivere un trattamento".
Cordiali Saluti
è possibile che la demenza possa avere una origine post-infartuale, più che trattarsi di Alzheimer.
E' corretto che un neurologo di fiducia, più che uno psichiatra, si interessi e segua la problematica.
Esistono varie sostanze utilizzabili (nessuna scevra da effetti collaterali, come ben sa) però, purtroppo, un indicazione specifica terapeutica
<<ci indichi un sedativo utile>>
non può essere data se non con la conoscenza approfondita del/della paziente,
il consulto on-line può solo fornire un "orientamento"
https://www.medicitalia.it/consulti/linee-guida-consulto-online/
ma "non può sostituire la visita reale presso un medico, che è l'unica metodica consentita per eseguire diagnosi e prescrivere un trattamento".
Cordiali Saluti
Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it
[#2]
Gentile sig.ra la sintomatologia della nonna è ben nota nel demente: inversione del ritmo sonno-veglia e mancanza di consapevolezza del domicilio di residenza ( spesso quello reclamato è un domicilio di 30-40 anni prima).ù
Nell'anziano demente sopratutto non è indicato l'uso delle benzodiazepine ( quali l'EN poichè hanno una azione simile a quella dell'alcool, a bassi dosaggi disinibiscono con conseguente agitazione, ad alti dosaggi sedano con confusione: il problema è che ciò accade durante la stessa somministrazione man mano che i tassi ematici salgono e poi scendono con il metabolismo epatico).
Prima del seroquel credo potremmo consigliare piccole dosi di aloperidolo in gocce ( serenase 2 mg/ml o haldol 2 mg / ml) oppure talofen sempre in gocce diciamo 10-15 gocce per ognuno dei preparatti.
potrebbe residuare un effetto sedativo il giono dopo ma spesso scompare dopo pochi gg. In ogni caso l'uso di qualunque sedativo è associato con le cadute quindi sorveglianza e adattamento della prescrizione continuo. Sconsiglio anche di iniziare con dosi basse. l'induzione enzimatica renderebbe inutile la sostanza in breve.
cordiali saluti P.Schinco
Nell'anziano demente sopratutto non è indicato l'uso delle benzodiazepine ( quali l'EN poichè hanno una azione simile a quella dell'alcool, a bassi dosaggi disinibiscono con conseguente agitazione, ad alti dosaggi sedano con confusione: il problema è che ciò accade durante la stessa somministrazione man mano che i tassi ematici salgono e poi scendono con il metabolismo epatico).
Prima del seroquel credo potremmo consigliare piccole dosi di aloperidolo in gocce ( serenase 2 mg/ml o haldol 2 mg / ml) oppure talofen sempre in gocce diciamo 10-15 gocce per ognuno dei preparatti.
potrebbe residuare un effetto sedativo il giono dopo ma spesso scompare dopo pochi gg. In ogni caso l'uso di qualunque sedativo è associato con le cadute quindi sorveglianza e adattamento della prescrizione continuo. Sconsiglio anche di iniziare con dosi basse. l'induzione enzimatica renderebbe inutile la sostanza in breve.
cordiali saluti P.Schinco
Dr. Patrizio Schinco - Geriatra
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 13.9k visite dal 14/12/2012.
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