Da cosa può essere causato questo rifiuto del cibo
Salve, Le scrivo per mia madre 88 anni. Da circa un mese mangia pochissimo. Accusa fame, ma appena le si avvicina il cibo dice di avere nausea (a volte anche manifesti conati di vomito) e dopo il primo o secondo boccone lascia tutto. Lo stesso vale anche per il bere. E' dimagrita molto in questi ultimi tempi. Le abbiamo fatto delle analisi e oltre ad una carenza di ferro e disidratazione (che stiamo tamponando con delle flebo), abbiamo rilevato i leucociti a 20.000. Le abbiamo dato un antibiotico a largo spettro in attesa di ripetere gli esami, ma nel frattempo continua a non mangiare. Da cosa può essere causato questo rifiuto del cibo (c'entrano i leucociti?) e cosa possiamo fare per farle riprendere un'alimentazione normale? Molte grazie.
[#1]
Gentile utente,
l'anoressia (come anche la nausea ed il vomito) può essere anche uno dei sintomi dello stato infiammatorio (l'altro indice del quale è la leucocitosi: 20.000). Suppongo che la Sua mamma è stata visitata da un medico, il quale ha visto anche gli esami nei lloro particolari, e, se è stato prescritto l'antibiotico, dunque è stata diagnosticata una malattia infettiva (quale ? a carico di quale organo?). Quali sono stati i componenti della formula leucocitaria ? (neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili, basofili). Qui aggiungo che anche la terapia antibiotica può creare o peggiorare i sintomi descritti, ma questo sarebbe il meno.
Importante è che nella persona anziana spesso possono concomitare più malattie. Il fatto che abbia una infezione non esclude le altre malattie importanti (ad es. del tratto digerente o di natura neoplastica) che possono manifestarsi con l'anoressia, ed anche con nausea e vomito. Anzi, la carenza di ferro è suggestiva che qualche problema a livello delle vie digestive possa esserci. Anche la nausea e il vomito ci stanno. Inoltre, di solito nello stato infiammatorio il senso della fame si deprime, ma nelle malattie del tratto digestivo spesso rimane. Farei vedere la mamma in prima battuta ad un chirirgo generale (loro conosono meglio di tutti l'apparato degerente). Anche se il problema possa essere anche banale, ma per scoprirlo e per risolverlo possono essere necessari gli specialisti e le attrezzature di un ambiente ospedaliero o di un ambulatorio specializzato.
Importante anche il fatto stesso che non mangia. E' fondamentale il bilancio idrico, ma non è sufficiente. Secondo me, potrebbe essere opportuna alimentazione parenterale, sia perché riesca a sopravvivere, sia per poter capire se la perdita di peso ed il dimagrimento siano da attribuire solo all'anoressia od anche alle altre malattie (ad es. citate sopra). Nello stato di denutrizione sono alterati anche molti sistemi di bilancio dell'organismo, creando potenzialmente un pericoloso circolo vizioso (lo squilibrio metabolico conseguente può produrre la stessa nausea !). Per cui chiederei ai vostri medici di valutare l'opportunità di un ricovero.
P.S.
Non vi ho ancora chiesto quali altre malattie ha la mamma e quali altri farmaci, oltre all'antibiotico, prende. Sarebbe tutto importante.
l'anoressia (come anche la nausea ed il vomito) può essere anche uno dei sintomi dello stato infiammatorio (l'altro indice del quale è la leucocitosi: 20.000). Suppongo che la Sua mamma è stata visitata da un medico, il quale ha visto anche gli esami nei lloro particolari, e, se è stato prescritto l'antibiotico, dunque è stata diagnosticata una malattia infettiva (quale ? a carico di quale organo?). Quali sono stati i componenti della formula leucocitaria ? (neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili, basofili). Qui aggiungo che anche la terapia antibiotica può creare o peggiorare i sintomi descritti, ma questo sarebbe il meno.
Importante è che nella persona anziana spesso possono concomitare più malattie. Il fatto che abbia una infezione non esclude le altre malattie importanti (ad es. del tratto digerente o di natura neoplastica) che possono manifestarsi con l'anoressia, ed anche con nausea e vomito. Anzi, la carenza di ferro è suggestiva che qualche problema a livello delle vie digestive possa esserci. Anche la nausea e il vomito ci stanno. Inoltre, di solito nello stato infiammatorio il senso della fame si deprime, ma nelle malattie del tratto digestivo spesso rimane. Farei vedere la mamma in prima battuta ad un chirirgo generale (loro conosono meglio di tutti l'apparato degerente). Anche se il problema possa essere anche banale, ma per scoprirlo e per risolverlo possono essere necessari gli specialisti e le attrezzature di un ambiente ospedaliero o di un ambulatorio specializzato.
Importante anche il fatto stesso che non mangia. E' fondamentale il bilancio idrico, ma non è sufficiente. Secondo me, potrebbe essere opportuna alimentazione parenterale, sia perché riesca a sopravvivere, sia per poter capire se la perdita di peso ed il dimagrimento siano da attribuire solo all'anoressia od anche alle altre malattie (ad es. citate sopra). Nello stato di denutrizione sono alterati anche molti sistemi di bilancio dell'organismo, creando potenzialmente un pericoloso circolo vizioso (lo squilibrio metabolico conseguente può produrre la stessa nausea !). Per cui chiederei ai vostri medici di valutare l'opportunità di un ricovero.
P.S.
Non vi ho ancora chiesto quali altre malattie ha la mamma e quali altri farmaci, oltre all'antibiotico, prende. Sarebbe tutto importante.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio molto per la sua risposta. Dopo qualche giorno da quando le ho scritto il medico curante a optato per il ricovero ospedaliero come anche Lei ha suggerito.
Le hanno fatto molti esami (non ancora conclusi e completi). A parte alcune altre cose che le hanno trovato (calcoli alla colicisti, cisti renali, ....) sembra che il problema principale sia una massa non meglio identificata poco al di sopra dell'utero. Con ogni probabilità si tratta di un tumore. L'ipotesi è avallata anche da certe strane perdite che ha avuto negli ultimi tempi, comunque stiamo attendendo altri esami. Ho guardato un po' su internet per quali sono le possibili terapie, ma la vera domanda adesso è: ma può essere operata o sottoposta a radioterapia o chemioterapia una persona di 88 anni già abbastanza debilitata? Tra l'altro da quando è in ospedale (2 gg) è molto peggiorata non so se in virtù della condizione psicologica che può creare la permanenza in una struttura (considerati anche alcuni fastidiosi e invasivi esami che ha dovuto subire ed il fatto di essere obbligata nel letto per via del catetere) o ad un aggravamento della malattia.
La ringrazio anticipatamente
la ringrazio molto per la sua risposta. Dopo qualche giorno da quando le ho scritto il medico curante a optato per il ricovero ospedaliero come anche Lei ha suggerito.
Le hanno fatto molti esami (non ancora conclusi e completi). A parte alcune altre cose che le hanno trovato (calcoli alla colicisti, cisti renali, ....) sembra che il problema principale sia una massa non meglio identificata poco al di sopra dell'utero. Con ogni probabilità si tratta di un tumore. L'ipotesi è avallata anche da certe strane perdite che ha avuto negli ultimi tempi, comunque stiamo attendendo altri esami. Ho guardato un po' su internet per quali sono le possibili terapie, ma la vera domanda adesso è: ma può essere operata o sottoposta a radioterapia o chemioterapia una persona di 88 anni già abbastanza debilitata? Tra l'altro da quando è in ospedale (2 gg) è molto peggiorata non so se in virtù della condizione psicologica che può creare la permanenza in una struttura (considerati anche alcuni fastidiosi e invasivi esami che ha dovuto subire ed il fatto di essere obbligata nel letto per via del catetere) o ad un aggravamento della malattia.
La ringrazio anticipatamente
[#3]
Gentile utente,
devo precisare che via internet, senza visitare la paziente, non ho "suggerito", ma ipotizzato la possibilità del ricovero, mentre la valutazione vera e propria e la decisione doveva fare ed ha fatto il medico che l'ha visitata o almeno segue e conosce. Il "suggerire" è un termine un po' ambiguo.. Via internet non posso esprimere un parere medico sul caso (perché non lo seguo), ma posso dare informazioni e linee generali per affrontare il problema.
Se la Sua mamma è attualmente ricoverata, la cosa importante, essere in contatto con i medici che la seguono in reparto, adesso sono loro le figure professionali di riferimento.
Le persone anziane spesso peggiorano in ambiente di ricovero, ce ne sono svariati motivi, compresi sia quelli psicologici, sia altri. Se parliamo dei fattori psicologici, nella situazione evidenziata i "benefici" superano i "costi". Comunque, se Lei lo ipotizza, può contribuire da parte Sua, visitando la mamma e rimanendo più spesso con lei. L'allettamento e le altre limitazioni dell'autonomia (catetere, pannolone) sono frequenti motivi di ulteriore riduzione dell'autonomia stessa, ma possono essere indispensabili, almeno temporaneamente. Tuttavia, i medici ed il personale di reparto dovrebbero essere esperti in tali problematiche e di sapere, quanto possibile, limitare e prevenire i danni.
Importante non considerare questo peggioramento come un fenomeno scontato, perché ovviamente può essere correlato anche alle condizioni generali e al decorso della malattia. Sii in contatto con i medici di reparto e li riferisca come progrediva la malattia, come stava negli ultimi giorni prima del ricovero e che cosa è cambiato, secondo le Sue osservazioni. I medici di reparto non conoscevano il caso prima che arrivasse in reparto, e non stanno a letto con la mamma quanto sta Lei, dunque informazioni li dovrebbero essere utili. Importante anche specificare: cosa significa "peggiorata"? (in quali aspetti?).
devo precisare che via internet, senza visitare la paziente, non ho "suggerito", ma ipotizzato la possibilità del ricovero, mentre la valutazione vera e propria e la decisione doveva fare ed ha fatto il medico che l'ha visitata o almeno segue e conosce. Il "suggerire" è un termine un po' ambiguo.. Via internet non posso esprimere un parere medico sul caso (perché non lo seguo), ma posso dare informazioni e linee generali per affrontare il problema.
Se la Sua mamma è attualmente ricoverata, la cosa importante, essere in contatto con i medici che la seguono in reparto, adesso sono loro le figure professionali di riferimento.
Le persone anziane spesso peggiorano in ambiente di ricovero, ce ne sono svariati motivi, compresi sia quelli psicologici, sia altri. Se parliamo dei fattori psicologici, nella situazione evidenziata i "benefici" superano i "costi". Comunque, se Lei lo ipotizza, può contribuire da parte Sua, visitando la mamma e rimanendo più spesso con lei. L'allettamento e le altre limitazioni dell'autonomia (catetere, pannolone) sono frequenti motivi di ulteriore riduzione dell'autonomia stessa, ma possono essere indispensabili, almeno temporaneamente. Tuttavia, i medici ed il personale di reparto dovrebbero essere esperti in tali problematiche e di sapere, quanto possibile, limitare e prevenire i danni.
Importante non considerare questo peggioramento come un fenomeno scontato, perché ovviamente può essere correlato anche alle condizioni generali e al decorso della malattia. Sii in contatto con i medici di reparto e li riferisca come progrediva la malattia, come stava negli ultimi giorni prima del ricovero e che cosa è cambiato, secondo le Sue osservazioni. I medici di reparto non conoscevano il caso prima che arrivasse in reparto, e non stanno a letto con la mamma quanto sta Lei, dunque informazioni li dovrebbero essere utili. Importante anche specificare: cosa significa "peggiorata"? (in quali aspetti?).
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 58.1k visite dal 22/01/2012.
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