Malessere e debolezza in anziana ipertesa
Salve,
cerco di esporre il quadro clinico completo prima di passare al quesito.
Donna anziana (76 anni) ipertesa in trattamento farmacologico da 20aa. Negli ultimi due anni ha avuto alcuni episodi di TIA e picchi di pressione alta (180 di massima).
Un episodio di fibrillazione atriale risolto farmacologicamente (cordarone).
Attualmente ECG normale: ritmo sinusale, ventricologramma nei limiti. L'ecodoppler cardiaco mostra funzioni ventricolari nei limiti. Holter della PA nelle 24h mostra atteggiamente non dipper della paziente.
Gli esami neuroradiologici (Tac cranio,RMN cranio e ecodoppler vasi del collo) rilevano la presenza di piccole aree di alterato segnale a livello delle corone radiate e dei centri semiovali e una stenesi carotidea non emodinamica (30% circa).
Esami ematici in ordine eccetto rialzo della gamma GT (249 UI/L); marker epatite B e C negativi.
Una ecografia addominale mostra una tumefazione epigastrica rivelatasi alla TAC un diverticolo duodenale.
Una ecografia della tiroide rileva aumento di dimensioni per presenza di struma multinodulare. Il dosaggio ormonale rivela valori nella norma (TSH ai limiti inferiori).
La presenza di dolore rachideo lombo-sacrale con irradiazione arto inferiore sinistro e' stato indagato con elettromiografia che evidenza segni di soffrenze neurogena in fase cronicizzazione del pedidio sx e RMN rachide lombo-sacrale mostra diffuse manifestazioni artrosiche, segni di disidratazione dei dischi e ernia espulsa in L1-L2 e protrusione ad ampio raggio in L3-L4; non alterazioni del cono midollare e delle radici della cauda.
Al momento la terapia e' di 1 cp. di ticlopidina 250mg due volte al dì. 1 cp. di Aprovel 150mg la mattina; 1 cp. di Norvasc 5mg la sera, piu' mezza cp. di atenolo da 100mg.
Per deflessione dell'umore e insonnia: 1 cp. di Trilafon 4mg al mattino e 1 alla sera, piu' 1 cp. di Tavor 2,5mg prima di coricarsi.
Gli episodi di TIA e fibrillazione atriale non si sono piu' verificati, tuttavia sporadicamente sorgono, specie nel pomeriggio-sera, picchi di pressione (massima a 160).
Spesso viene tuttavia segnalato un senso di malessere accompagnato da stanchezza e debolezza. A volte sensazione di "testa confusa". Il dolore alla schiena e agli arti inferiori e' presente, seppur tollerabile (risulta difficoltoso camminare per un tempo prolungato, ma piu' per debolezza che per dolore alle gambe). Spesso, specie la sera, forte sensazione di freddo agli arti inferiori ed ai piedi.
Ci sono altri esami visite specialistiche che ritente oppurtuni?
La terapia attuale e' appropriata o puo' essere corretta specie nell'ottica di migliorare la qualita' di vita della paziente, in particolare a causa della debolezza e della stanchezza
cerco di esporre il quadro clinico completo prima di passare al quesito.
Donna anziana (76 anni) ipertesa in trattamento farmacologico da 20aa. Negli ultimi due anni ha avuto alcuni episodi di TIA e picchi di pressione alta (180 di massima).
Un episodio di fibrillazione atriale risolto farmacologicamente (cordarone).
Attualmente ECG normale: ritmo sinusale, ventricologramma nei limiti. L'ecodoppler cardiaco mostra funzioni ventricolari nei limiti. Holter della PA nelle 24h mostra atteggiamente non dipper della paziente.
Gli esami neuroradiologici (Tac cranio,RMN cranio e ecodoppler vasi del collo) rilevano la presenza di piccole aree di alterato segnale a livello delle corone radiate e dei centri semiovali e una stenesi carotidea non emodinamica (30% circa).
Esami ematici in ordine eccetto rialzo della gamma GT (249 UI/L); marker epatite B e C negativi.
Una ecografia addominale mostra una tumefazione epigastrica rivelatasi alla TAC un diverticolo duodenale.
Una ecografia della tiroide rileva aumento di dimensioni per presenza di struma multinodulare. Il dosaggio ormonale rivela valori nella norma (TSH ai limiti inferiori).
La presenza di dolore rachideo lombo-sacrale con irradiazione arto inferiore sinistro e' stato indagato con elettromiografia che evidenza segni di soffrenze neurogena in fase cronicizzazione del pedidio sx e RMN rachide lombo-sacrale mostra diffuse manifestazioni artrosiche, segni di disidratazione dei dischi e ernia espulsa in L1-L2 e protrusione ad ampio raggio in L3-L4; non alterazioni del cono midollare e delle radici della cauda.
Al momento la terapia e' di 1 cp. di ticlopidina 250mg due volte al dì. 1 cp. di Aprovel 150mg la mattina; 1 cp. di Norvasc 5mg la sera, piu' mezza cp. di atenolo da 100mg.
Per deflessione dell'umore e insonnia: 1 cp. di Trilafon 4mg al mattino e 1 alla sera, piu' 1 cp. di Tavor 2,5mg prima di coricarsi.
Gli episodi di TIA e fibrillazione atriale non si sono piu' verificati, tuttavia sporadicamente sorgono, specie nel pomeriggio-sera, picchi di pressione (massima a 160).
Spesso viene tuttavia segnalato un senso di malessere accompagnato da stanchezza e debolezza. A volte sensazione di "testa confusa". Il dolore alla schiena e agli arti inferiori e' presente, seppur tollerabile (risulta difficoltoso camminare per un tempo prolungato, ma piu' per debolezza che per dolore alle gambe). Spesso, specie la sera, forte sensazione di freddo agli arti inferiori ed ai piedi.
Ci sono altri esami visite specialistiche che ritente oppurtuni?
La terapia attuale e' appropriata o puo' essere corretta specie nell'ottica di migliorare la qualita' di vita della paziente, in particolare a causa della debolezza e della stanchezza
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Salve,
io consulterei lo psichiatra o lo specialista che cmq ha impostato la terapia con trilafon e Tavor, per valutare la possibilità di diminuire il dosaggio e osservare se diminuisce in tal modo anche la debolezza.
Consiglierei anche l'esecuzione di un Holter pressorio per escludere che, ai picchi ipertensivi, si aggiungano picchi ipotensivi che giustifichino la sintomatologia ed eventualmente farei fare anche un ecocardiogramma per valutare la funzionalità del cuore e verificare se vi siano segni più o meno palesi di insufficienza cardiaca.
Saluti.
io consulterei lo psichiatra o lo specialista che cmq ha impostato la terapia con trilafon e Tavor, per valutare la possibilità di diminuire il dosaggio e osservare se diminuisce in tal modo anche la debolezza.
Consiglierei anche l'esecuzione di un Holter pressorio per escludere che, ai picchi ipertensivi, si aggiungano picchi ipotensivi che giustifichino la sintomatologia ed eventualmente farei fare anche un ecocardiogramma per valutare la funzionalità del cuore e verificare se vi siano segni più o meno palesi di insufficienza cardiaca.
Saluti.
Dott. Davide Ventre
Specialista in Cardiologia
Tel. 037483016 - 03094930891
e-mail: dott.davideventre@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.9k visite dal 21/12/2007.
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