Ho voglia di pace
Buon giorno,scrivo per un consiglio.Ho lavorato tanto ,ho provveduto alla famiglia mia madre e mia sorella,l'ho fatto con amore credo,ho studiato per questo.Ora sono tre anni che non lavoro,sono "vecchia" per continuare e non assumono,non si trova nemmeno un privato.Mia sorella e morta da due anni,siamo rimaste io e mia madre di 86,un po alla volta ho incominciato a desiderare un pò di pace,sapete quella in cui non si sente più nulla,un luogo senza tempo nè tensioni.Mi sono resa conto che lo desidero davvero,non mi inporta del pensiero corrente che è sbagliato,l'unica cosa che voglio e lasciare mia madre in mani sicure,in un posto dove non venga trascurata o maltrattata,dalle mie parti non ho trovato nulla forse qualcuno può indicarmi un luogo sicuro.
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Medico igienista
Gent.ma Signora,
Lei e la sua mamma ne avete bisogno e, soprattutto, ne avete diritto.
Il mio consiglio è di rivolgersi il prima possibile al Punto Unico di Accesso del distretto sociosanitario di residenza della sua cara mamma, in alternativa al servizio sociale del comune o dell'A.S.L., e segnalare, personalmente o tramite il Medico di "Famiglia" di sua madre, il caso chiedendo che l'équipe di valutazione multidimensionale (medico di distretto, assistente sociale dell'ASL e/o del Comune di residenza, personale infermieristico, Medico di Medicina Generale, Geriatra o altro specialista del caso, altri professionisti che il responsabile dell'U.V.M. riterrà opportuno) realizzi un progetto assistenziale appropriato alle condizioni socio-sanitarie e nel rispetto delle sue volontà. Compito di questa équipe è di garantire, in tempi certi, la formulazione e l'attuazione di un piano di interventi, sanitari e socioassistenziali domiciliari (Cure Domiciliari Integrate) o, se non attuabili, proporre l'istituzionalizzazione dell'utente/paziente, definitiva o temporanea.
La RSA (residenza sanitaria assistenziale) dotata di personale medico, infermieristico, di riabilitazione, di operatori socio-sanitari, educatori e assistenti di base, garantisce l'assistenza continua alla persona non autosufficiente ogni volta l'assistenza non sia attuabile al domicilio.
Esistono altre tipologie di istituzionalizzazioni, che le saranno eventualmente proposte in base alle necessità assistenziali rilevate. La spesa da sostenere è calcolata in base all'ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) e in caso di bisogno, a seconda della disponibilità di appositi fondi, interviene il Comune di residenza.
Abbia fiducia e in bocca al lupo
cordialmente
Lei e la sua mamma ne avete bisogno e, soprattutto, ne avete diritto.
Il mio consiglio è di rivolgersi il prima possibile al Punto Unico di Accesso del distretto sociosanitario di residenza della sua cara mamma, in alternativa al servizio sociale del comune o dell'A.S.L., e segnalare, personalmente o tramite il Medico di "Famiglia" di sua madre, il caso chiedendo che l'équipe di valutazione multidimensionale (medico di distretto, assistente sociale dell'ASL e/o del Comune di residenza, personale infermieristico, Medico di Medicina Generale, Geriatra o altro specialista del caso, altri professionisti che il responsabile dell'U.V.M. riterrà opportuno) realizzi un progetto assistenziale appropriato alle condizioni socio-sanitarie e nel rispetto delle sue volontà. Compito di questa équipe è di garantire, in tempi certi, la formulazione e l'attuazione di un piano di interventi, sanitari e socioassistenziali domiciliari (Cure Domiciliari Integrate) o, se non attuabili, proporre l'istituzionalizzazione dell'utente/paziente, definitiva o temporanea.
La RSA (residenza sanitaria assistenziale) dotata di personale medico, infermieristico, di riabilitazione, di operatori socio-sanitari, educatori e assistenti di base, garantisce l'assistenza continua alla persona non autosufficiente ogni volta l'assistenza non sia attuabile al domicilio.
Esistono altre tipologie di istituzionalizzazioni, che le saranno eventualmente proposte in base alle necessità assistenziali rilevate. La spesa da sostenere è calcolata in base all'ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) e in caso di bisogno, a seconda della disponibilità di appositi fondi, interviene il Comune di residenza.
Abbia fiducia e in bocca al lupo
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 13/07/2011.
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