Demenza vascolare avanzata e cibo eliminato
Mio padre di 88 anni è da anni malato di demenza vascolare. Negli anni ha avuto due ictus l'ultimo dei quali si è verificato nel 2004. Negli anni i deficit cognitivi si sono accentuati, ma tutto sommato la situazione è sempre stata sotto controllo e gestita in modo soddisfacente. Mio padre ha sempre mangiato e bevuto regolarmente con soddisfazione. Dal 2007 però non cammina, anche se con l'ausilio di maniglioni sui muri e col nostro aiuto si alza e si siede abbastanza bene quando si tratta di vestirlo o di portarlo in bagno. Da due anni gli è stata diagnosticata un'insufficienza cardiaca tratta con Torasemide e Naprilene. Gli ultimi esami del sangue hanno rivelato valori elevati di anemia e di creatinina. Esami che in passato erano sempre stati positivi. Il mio quesito riguarda però l'alimentazione di mio padre: gradualmente negli ultimi mesi è diventato sempre più difficile somministrargli il cibo. Sempre più spesso lo sputa fuori, è un bolo perfetto, rotondo, tenero e umido, ottenuto sempre dopo una lunga ruminazione/masticazione. Negli ultimi giorni fa questo anche con cibi
liquidi o semiliquidi che prima aveva assunto senza problemi: yogurt, banane , acqua , caffelatte, etc. Abbiamo il timore che questo preluda a ab-ingestis e comunque alla necessità di alimentarlo in modo artificiale utilizzando un sondino tipo PEG. Siamo molto preoccupati perchè nostro padre è non collaborante ed incontinente, necessitando ultimamente anche di clisteri evacuativi. Temiamo che in queste condizioni la gestione del sondino risulti particolarmente difficile. Le chiedo qualche consiglio e se può aiutarci a delineare la situazione di nostro padre per affrontarla nel modo migliore possibile. Grazie
liquidi o semiliquidi che prima aveva assunto senza problemi: yogurt, banane , acqua , caffelatte, etc. Abbiamo il timore che questo preluda a ab-ingestis e comunque alla necessità di alimentarlo in modo artificiale utilizzando un sondino tipo PEG. Siamo molto preoccupati perchè nostro padre è non collaborante ed incontinente, necessitando ultimamente anche di clisteri evacuativi. Temiamo che in queste condizioni la gestione del sondino risulti particolarmente difficile. Le chiedo qualche consiglio e se può aiutarci a delineare la situazione di nostro padre per affrontarla nel modo migliore possibile. Grazie
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Gentile utente,
bisogna valutare la presenza o meno di disturbi della deglutizione e non dovuti ad inappetenza ( anemia,malessere per la presenza di un evento acuto...). Talvolta curando l'anemia o migliorandone la condizione, migliora anche l'appetito.Possono essere concomitanti problemi psichici come depressione,apatia che riducono l'appetito.Chieda una visita ad uno specialista geriatra,valuterà clinicamente e complessivamente i problemi di suo padre e saprà consigliarle al meglio.
Le invio cordiali saluti e rimango a sua disposizione.
bisogna valutare la presenza o meno di disturbi della deglutizione e non dovuti ad inappetenza ( anemia,malessere per la presenza di un evento acuto...). Talvolta curando l'anemia o migliorandone la condizione, migliora anche l'appetito.Possono essere concomitanti problemi psichici come depressione,apatia che riducono l'appetito.Chieda una visita ad uno specialista geriatra,valuterà clinicamente e complessivamente i problemi di suo padre e saprà consigliarle al meglio.
Le invio cordiali saluti e rimango a sua disposizione.
Dr. Oreste Pascucci
orestepascucci@virgilio.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 08/03/2011.
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