Perdita memoria recente
Gentili dottori,
mia nonna di 86 anni non ha mai sofferto di alcuna patologia infatti non assume nessun tipo di farmaco.
Negli ultimi mesi, tuttavia, abbiamo notato un repentino calo della memoria "recente": non ricorda più le ricorrenze nè fatti avvenuti pochi giorni prima, capita che ripeta la medesima domanda tre o quattro volte in pochi minuti....
Atteso che le condizioni fisiche generali sono buone per l'età vorrei saper se esistono farmaci o accorgimenti che consentano di rallentare a massimo il pur fisiologico invecchiamento della nonna.
Cordiali saluti.
una progressiva incapacità di ricordare fatti recenti, ricorrenze repentino cambiamneto
Il trascorrere del tempo, per una persona anziana implica, in maniera spesso repentina, tutta una serie di cambiamenti psico-fisici evidenti; una prova di quanto avviene in una persona avanti negli anni, ce la da la semplice domanda rivoltagli a proposito del fatto di ricordare un numero di telefono o la data di una ricorrenza, magari fino a poco tempo prima rammentata con facilità e adesso riportata a galla nella memoria con estrema difficoltà, mentre alla richiesta di ripetere un avvenimento trascorso molto tempo prima, ci si accorge immediatamente come la risposta della persona avanti negli anni sia pronta e precisa.
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mia nonna di 86 anni non ha mai sofferto di alcuna patologia infatti non assume nessun tipo di farmaco.
Negli ultimi mesi, tuttavia, abbiamo notato un repentino calo della memoria "recente": non ricorda più le ricorrenze nè fatti avvenuti pochi giorni prima, capita che ripeta la medesima domanda tre o quattro volte in pochi minuti....
Atteso che le condizioni fisiche generali sono buone per l'età vorrei saper se esistono farmaci o accorgimenti che consentano di rallentare a massimo il pur fisiologico invecchiamento della nonna.
Cordiali saluti.
una progressiva incapacità di ricordare fatti recenti, ricorrenze repentino cambiamneto
Il trascorrere del tempo, per una persona anziana implica, in maniera spesso repentina, tutta una serie di cambiamenti psico-fisici evidenti; una prova di quanto avviene in una persona avanti negli anni, ce la da la semplice domanda rivoltagli a proposito del fatto di ricordare un numero di telefono o la data di una ricorrenza, magari fino a poco tempo prima rammentata con facilità e adesso riportata a galla nella memoria con estrema difficoltà, mentre alla richiesta di ripetere un avvenimento trascorso molto tempo prima, ci si accorge immediatamente come la risposta della persona avanti negli anni sia pronta e precisa.
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Gentile utente, il processo di invecchiamento è un inevitabile evento.Talvolta più o meno rapido, talvolta lento, ma progressivo ed inesorabile.Non sempre il "fisiologico" ( obbligatorie le virgolette) invecchiamento si appalesa con deficit severi delle attività cognitive. Indubbiamente vi è una graduale riduzione delle capacità cognitive superiori: memoria, linguaggio,pensiero astratto e logico...., ma non per tutti con la stessa "intensità" ed "evidenza".Così per il nostro corpo, vi sono delle variazioni, adattamenti all'età, ma come per il cervello, anch'esso con delle variazioni individuali, dettate dalla predisposizione individuale, stile di vita svolto negli anni,qualità della vita, alimentazione,malattie ecc ecc.Bisognerebbe capire ciò che è "norma" e ciò che è "normalità" nell'anziano ( e nel giovane), ma ciò non sempre è possibile. Talvolta vi sono delle patologie ( aterosclerosi, arteriosclerosi,"ischemie",cardiopatie,Alzheimer..)o patologie come il diabete,respiratorie ( insufficienza respiratoria),plurimetaboliche che agiscono anche sulle funzioni cognitive nell'anziano, accelerandone spesso il processo di involuzione con gli anni. Spesso l'anziano che presenta deficit cognitivi, "tende" a dimenticare i "fatti" recenti e a consolidare e "rievocare" eventi vissuti nella gioventù o anni prima.Per sua nonna, bisognerebbe mantenere la qualità del sonno, i ritmi sonno-veglia, l'alimentazione, una discreta attività fisica e mentale,non isolarla e cercare di parlarle anche di eventi trascorsi. Se si pensa invece ad una patologia e mostra comportamenti preoccupanti, una visita geriatrica sarebbe utile.
Cordiali saluti e rimango a sua disposizione.
Cordiali saluti e rimango a sua disposizione.
Dr. Oreste Pascucci
orestepascucci@virgilio.it
[#2]
Utente
gentile dottore,
la situazione della nonna, a livello di memoria, va peggiorando.
Per tale ragione l'abbiamo accompagnata da un medico che le ha prescritto le analisi di sangue e urine completi (risultati nella norma) e una tac cranio il cui referto è:
"Esame eseguito in condizioni basali.Sfumate ipodensità nella sostanza bianca periventricolare e nella sostanza bianca sottocorticale dei lobi frontali.Strutture mediane in asse.Complesso ventricolare di ampiezza nei limiti.Ampliati gli spazi liquorali peri-encefalici"
Cosa significa? Può considerarsi un inizio di alzheimer?
Grazie.
la situazione della nonna, a livello di memoria, va peggiorando.
Per tale ragione l'abbiamo accompagnata da un medico che le ha prescritto le analisi di sangue e urine completi (risultati nella norma) e una tac cranio il cui referto è:
"Esame eseguito in condizioni basali.Sfumate ipodensità nella sostanza bianca periventricolare e nella sostanza bianca sottocorticale dei lobi frontali.Strutture mediane in asse.Complesso ventricolare di ampiezza nei limiti.Ampliati gli spazi liquorali peri-encefalici"
Cosa significa? Può considerarsi un inizio di alzheimer?
Grazie.
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Gentile utente,
la diagnosi di Alzheimer (anche se ad una certa età si dovrebbe parlare di demenza senile di tipo Alzheimer,in quanto possono concorrere diversi fattori), è comunque clinica,supportata da indagini strumentali. Al di là delle cause,che qui mi sembrano altre,bisogna valutare in primo luogo le problematiche che sono presenti e l'iter terapeutico da seguire.Qui è la sostanza bianca ad essere maggiormente interessata, si potrebbero eseguire altre indagini conoscitive (RMN,PET..),ma non cambierebbe molto.Lasciamo alla clinica il compito di valutare al meglio l'iter terapeutico (farmacologico,rieducativo/riabilitativo)che si potrà seguire.Senza dubbio vi è una chiara componente involutiva senile,unita ad una cerebrovasculopatia cronica.Utile valutazione geriatrica del problema.
Le invio cordiali saluti e rimango a sua disposizone.
la diagnosi di Alzheimer (anche se ad una certa età si dovrebbe parlare di demenza senile di tipo Alzheimer,in quanto possono concorrere diversi fattori), è comunque clinica,supportata da indagini strumentali. Al di là delle cause,che qui mi sembrano altre,bisogna valutare in primo luogo le problematiche che sono presenti e l'iter terapeutico da seguire.Qui è la sostanza bianca ad essere maggiormente interessata, si potrebbero eseguire altre indagini conoscitive (RMN,PET..),ma non cambierebbe molto.Lasciamo alla clinica il compito di valutare al meglio l'iter terapeutico (farmacologico,rieducativo/riabilitativo)che si potrà seguire.Senza dubbio vi è una chiara componente involutiva senile,unita ad una cerebrovasculopatia cronica.Utile valutazione geriatrica del problema.
Le invio cordiali saluti e rimango a sua disposizone.
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Gentile utente,
il tempo in questo caso non gioca a nostro favore,ovviamente. Ma il tentare una terapia farmacologica di supporto ed alcuni accorgimenti nell'ambito della famiglia e della sua vita quotidiana faranno sicuramente la loro parte.
Le invio cordiali saluti e rimango a sua disposizione per qualsiasi altro chiarimento.
il tempo in questo caso non gioca a nostro favore,ovviamente. Ma il tentare una terapia farmacologica di supporto ed alcuni accorgimenti nell'ambito della famiglia e della sua vita quotidiana faranno sicuramente la loro parte.
Le invio cordiali saluti e rimango a sua disposizione per qualsiasi altro chiarimento.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 9.7k visite dal 17/01/2011.
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