Genetica in famiglia
Gentilissimi dottori,vi chiedo un parere in merito alla genetica di famiglia.So che forse e quasi impossibile dare delle percentuali precise senza esami specifici ma a me basterebbe sapere a grandi linee come funziona la cosa per avere le idee un po' più chiare.Parlando di percentuali ddi solito quanto si eredita dalla mamma e dal papà?e vero che di solito un figlio eredita più geneticamente dal genitore di sesso opposto?Dal momento che il mio problema sorge da una malattia che aveva colpito mio nonno materno,i miei genitori sono sanissimi,e possibile che io essendo maschio abbia più probabilità di aver ereditato geni dai nonni materni quindi?lla media dei geni che riceviamo dai 4 nonni a quanto ammonta di solito?ripeto non mi aspetto numeri precisi ma almeno un piccolo chiarimento .Ultima cosa : e possibile tramite esami del mio DNA e dei miei genitori(i miei nonno sono tutti e 4 deceduti visto che io non sono più giovanissimo ma ho quasi 40anni) risalire di conseguenza anche al ceppo da cui posso aver ereditato maggiormente?Vi ringrazio anticipatamente per le risposte e chi chiedo scusa per il tempo rubatovi.
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Gentile signore,
il materiale genetico contenuto nei cromosomi (il DNA) di ciascun individuo proviene per il 50% dalla madre e per il 50% dal padre. La "trasmissione" dei caratteri genetici da una generazione all'altra è una operazione aritmetica semplice: da ciascuno dei nonni il 25%, e così via. Ognuno quindi ha una doppia serie di cromosomi che provengono dai genitori. Ciascun gene (porzione di DNA che specifica per un carattere) è presente in un cromosoma e, in duplicato, nel cromosoma omologo: questi geni possono essere differenti perché hanno differente origine (materna e paterna, appunto). Quale dei due geni si esprimerà con le sue potenzialità dipende dalle caratteristiche proprie del gene e del carattere ad esso collegato.
Per quanto riguarda le malattie genetiche, si fa riferimento alla probabilità statistica (diversa per ciascuna malattia) con la quale essa si verifica nella popolazione.
Un caso a parte è rappresentato da quei caratteri che sono attribuiti ad un gene sul cromosoma X, poiché nel soggetto di sesso maschile non vi sono due cromosomi X, ma uno X (ovviamente di provenienza materna) e uno Y (paterno).
il materiale genetico contenuto nei cromosomi (il DNA) di ciascun individuo proviene per il 50% dalla madre e per il 50% dal padre. La "trasmissione" dei caratteri genetici da una generazione all'altra è una operazione aritmetica semplice: da ciascuno dei nonni il 25%, e così via. Ognuno quindi ha una doppia serie di cromosomi che provengono dai genitori. Ciascun gene (porzione di DNA che specifica per un carattere) è presente in un cromosoma e, in duplicato, nel cromosoma omologo: questi geni possono essere differenti perché hanno differente origine (materna e paterna, appunto). Quale dei due geni si esprimerà con le sue potenzialità dipende dalle caratteristiche proprie del gene e del carattere ad esso collegato.
Per quanto riguarda le malattie genetiche, si fa riferimento alla probabilità statistica (diversa per ciascuna malattia) con la quale essa si verifica nella popolazione.
Un caso a parte è rappresentato da quei caratteri che sono attribuiti ad un gene sul cromosoma X, poiché nel soggetto di sesso maschile non vi sono due cromosomi X, ma uno X (ovviamente di provenienza materna) e uno Y (paterno).
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 19.7k visite dal 03/12/2011.
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