Reflusso gastroesofageo e esofago di barrett
Buongiorno,
Chiedo prima di tutto perdono per il disturbo.
Sono una giovane donna di (quasi) 31 anni, che, ahimè, soffre di GERD, ma anche di disturbo depressivo e di ansia generalizzata.
Ho effettuato l’unica gastroscopia nel 2015 che riportava segni di gastrite e cardias beante, nulla di più.
Ho seguito una cura di 2 settimane con Pantorc 40mg e per diverso tempo sono stata bene.
Premetto che al momento non avevo bruciori o rigurgiti acidi, solo mal di stomaco.
Veniamo al 2018: comincio a soffrire di attacchi di panico e agorafobia, che limitano moltissimo la mia vita.
Comincio un percorso di psicoterapia e una cura psichiatrica, ma soprattutto comincio a notare i primi bruciori, che curo con antiacidi per non più di 3 giorni di seguito.
È stata una situazione più che gestibile fino alla primavera dello scorso anno, quando ho cominciato a notare che sempre più alimenti mi davano fastidio e che avevo bisogno di antiacidi più a lungo.
In autunno mi sono sottoposta a visita specialistica e il medico mi ha prescritto una cura di 3 mesi con Bianacid per 3/4 volte al giorno, che ha dato i suoi frutti per qualche mese, ma poi i rigurgiti acidi sono tornati ed era evidente dal rossore all’inizio della gola che avevo bisogno di altro.
A giugno, su indicazione del medico di base, ho effettuato una cura di 4 settimane con Lansox 40mg e, fatta eccezione qualche giorno di ritorno dei sintomi a causa di pasti più elaborati, ho trovato grande giovamento.
Torno dallo specialista che mi aveva visitato in autunno e decide di prescrivermi una cura di 3 mesi con esomeprazolo da 20mg, che mi sembra sia veramente poco efficace.
La situazione attuale è che ho decisamente pochissimi rigurgiti acidi, ma un sapore metallico in bocca, la gola infiammata e per un paio di settimane avevo il fiato molto corto. Sto seguendo anche un’alimentazione adeguata, ovviamente, priva di cibi acidi, speziati o piccanti.
Ho prenotato nuovamente una visita con lo specialista che mi segue per chiedergli gentilmente una gastroscopia.
Volevo chiedervi non solo un vostro gentile parere ma anche quanto sia possibile che nel tempo io abbia potuto sviluppare l’esofago di Barrett, se non di peggio.
Vi ringrazio in anticipo per essere arrivati fin qui!
Vi auguro una buona giornata.
Chiedo prima di tutto perdono per il disturbo.
Sono una giovane donna di (quasi) 31 anni, che, ahimè, soffre di GERD, ma anche di disturbo depressivo e di ansia generalizzata.
Ho effettuato l’unica gastroscopia nel 2015 che riportava segni di gastrite e cardias beante, nulla di più.
Ho seguito una cura di 2 settimane con Pantorc 40mg e per diverso tempo sono stata bene.
Premetto che al momento non avevo bruciori o rigurgiti acidi, solo mal di stomaco.
Veniamo al 2018: comincio a soffrire di attacchi di panico e agorafobia, che limitano moltissimo la mia vita.
Comincio un percorso di psicoterapia e una cura psichiatrica, ma soprattutto comincio a notare i primi bruciori, che curo con antiacidi per non più di 3 giorni di seguito.
È stata una situazione più che gestibile fino alla primavera dello scorso anno, quando ho cominciato a notare che sempre più alimenti mi davano fastidio e che avevo bisogno di antiacidi più a lungo.
In autunno mi sono sottoposta a visita specialistica e il medico mi ha prescritto una cura di 3 mesi con Bianacid per 3/4 volte al giorno, che ha dato i suoi frutti per qualche mese, ma poi i rigurgiti acidi sono tornati ed era evidente dal rossore all’inizio della gola che avevo bisogno di altro.
A giugno, su indicazione del medico di base, ho effettuato una cura di 4 settimane con Lansox 40mg e, fatta eccezione qualche giorno di ritorno dei sintomi a causa di pasti più elaborati, ho trovato grande giovamento.
Torno dallo specialista che mi aveva visitato in autunno e decide di prescrivermi una cura di 3 mesi con esomeprazolo da 20mg, che mi sembra sia veramente poco efficace.
La situazione attuale è che ho decisamente pochissimi rigurgiti acidi, ma un sapore metallico in bocca, la gola infiammata e per un paio di settimane avevo il fiato molto corto. Sto seguendo anche un’alimentazione adeguata, ovviamente, priva di cibi acidi, speziati o piccanti.
Ho prenotato nuovamente una visita con lo specialista che mi segue per chiedergli gentilmente una gastroscopia.
Volevo chiedervi non solo un vostro gentile parere ma anche quanto sia possibile che nel tempo io abbia potuto sviluppare l’esofago di Barrett, se non di peggio.
Vi ringrazio in anticipo per essere arrivati fin qui!
Vi auguro una buona giornata.
[#1]
Sono sintomi da reflusso poco gestibili con la terapia. Serve ovviamente la gastroscopia ma non pensi assolutamente al barrett che non si può sviluppare in così poco tempo
Cordialmente
Cordialmente
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
[#2]
Utente
La ringrazio moltissimo, dottore, per il suo tempo e la sua disponibilità.
Se non le dispiace, ne approfitto per farle due ulteriori domande, con la speranza di non chiederle qualcosa che era già nella sua risposta:
Ritiene che la terapia attuale, alla quale ho nuovamente associato il Bianacid, sia sufficiente?
Ritiene che, seppure sperimenti questi sintomi (con differente intensità e durata) dal 2018 e io li abbia curati solo con antiacidi, non sia sufficiente per sviluppare il Barrett?
La ringrazio di nuovo per la sua pazienza!
Le auguro nel frattempo un piacevole weekend.
Se non le dispiace, ne approfitto per farle due ulteriori domande, con la speranza di non chiederle qualcosa che era già nella sua risposta:
Ritiene che la terapia attuale, alla quale ho nuovamente associato il Bianacid, sia sufficiente?
Ritiene che, seppure sperimenti questi sintomi (con differente intensità e durata) dal 2018 e io li abbia curati solo con antiacidi, non sia sufficiente per sviluppare il Barrett?
La ringrazio di nuovo per la sua pazienza!
Le auguro nel frattempo un piacevole weekend.
[#3]
Utente
Un post scriptum alla mia precedente risposta: nel periodo che va dal 2018 in poi, i sintomi sono stati, anche se limitati nel tempo e risolti con antiacidi in pochi giorni: bruciore, rigurgito acido, gonfiore con fiato corto, eruttazioni, sensazione di peso allo stomaco. Dallo scorso anno, ahimè, sono diventati più difficili da eradicare, come le raccontavo.
Un’unica cosa è sempre rimasta costante negli ultimi anni: la sensazione di naso tappato, anche quello con intensità decisamente variabile.
Mi scusi per la doppia risposta e grazie ancora!
Un’unica cosa è sempre rimasta costante negli ultimi anni: la sensazione di naso tappato, anche quello con intensità decisamente variabile.
Mi scusi per la doppia risposta e grazie ancora!
[#4]
Gli IPP potrebbero non funzionare come anche potrebbe avere qualche intolleranza alimentare che peggiora il quadro clinico. Bisogna in pratica approfondire , senza pensare al Barrett
Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.9k visite dal 19/08/2023.
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