Colite aspecifica

Buonasera ringrazio sin da ora chiunque possa darmi una risposta e soprattutto un consiglio per risolvere definitivamente questo problema di "colon irritabile " che mi affligge da 1 anno a questa parte.
Ho eseguito una colonscopia a seguito dei classici disturbi del colon irritabile dalla quale mi è stato diagnosticato appunto una colite aspecifica.
Ho eseguito vari esami esami del sangue specifici nonché delle feci dai quali è risultata la calproctina fecale a 300 poi ritornata nella norma a seguito dell'assunzione del pentasa.
Ricontrollata un paio di mesi fa è ritornata nella norma.
Ho fatto una cura con enteroflegin e psyllogel megafermenti e psyllogel fybra.
Andava molto meglio fino a qualche giorno fa dove sono ricomparsi i sintomi tra cui crampi addominali.
Stamattina ho avuto un forte dolore sul lato sx dell'addome che si irradiava sul posteriore talmente forte che sono dovuto ricorrere a una toradol e solo dopo un'oretta e dopo defecazioni mi hanno permesso di stare meglio.
Al momento ho solo crampi.
Ho fatto anche gli esami per l'intolleranza al glutine con esito negativo.
Dovrei effettuare altri esami diagnostici?
Dovrei contattare qualche centro specialistico?
Grazie ancora
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Le invio il link di un mio recente articolo che le può essere di utilità. Ci sentiamo dopo.

https://www.gazzetta.it/salute/11-08-2023/colon-irritabile-che-cos-e-come-distinguere-quello-vero-da-quello-falso-e-come-curar.shtml


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
La colite aspecifica NON è la sindrome dell'intestino irritabile, si tratta infatti di una malattia infiammatoria cronica del colon. La terapia con mesalazina è corretta anche se in genere è preferita la terapia cortisonica.
Per comprendere meglio il problema è utile che riporti i dettagli dell'esame istologico che è stato praticato nella colonscopia.
C'è indicazione attuale a praticare nuovamente calprotectina fecale e i parametri infiammatori su sangue (PCR, elettroforesi delle proteine...).

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#3]
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta. Elenco l'esito degli esami diagnostici eseguiti dall'inizio del problema. 1/9/22 colonscopia dalla quale si evince: "esame endoscopico eseguito fino ad osservare l'ileo terminale, pulizia score 9 di Boston, tempo di retrazione 10', non lesioni anatomo macroscopiche, si eseguono biopsie ileo terminale, colon e retto per ricerca segni microscopici ibd.
Colopatia funzionale.
Esame istologico: mucosa ileale con iperplasia follicolare del tessuto linforeticolare associato.
Assai lieve colite cronica aspecifica.

24/9/2022 calproctina fecale 254, ves 5.

30/9 eco anse intestinali: l'esame ecografico delle anse ileali e del colon ha evidenziato la presenza di una regolare peristalsi, scarso contenuto di gas intestinale e normale eco struttura delle pareti senza ispessimenti e/o dilatazioni focali. Ho eseguito gli esami della celiachia risultati negativi. Sono intollerante al lattosio, ho ripetuto la calproctina 2 Mesi fa risultata nella norma.
[#4]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Il quadro istologico è sfumato e non orienta in modo deciso la diagnosi.
Se una nuova determinazione della calprotectina fecale risulta nella norma o con valori di poco elevati non sarà necessaria una terapia farmacologica con mesalazina o cortisonici. Se al contrario, con la persistenza di sintomi addominali, la calprotectina dovesse risultare elevata (insieme agli altri indici di infiammazione già segnalati) sarà necessaria la visita specialistica gastroenterologica per valutare l'opportunità di effettuare nuovamente la colonscopia.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.8k 2.3k
Concordo con il collega nel ripetere Calprotectina e gli altri esami indicati. In attesa valuterei la possibilità di qualche intolleranza alimentare (lattosio, sensibilità non celiaca al glutine, alimenti FODMAP (link allegato). Tali intolleranze simulano i sintomi del colon irritabile per cui vanno escluse. Eseguirei anche il Disbiosi test sulle urine e la Zonulina fecale ( per escludere una alterata permeabilità intestinale).

https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1858-pancia-gonfia-colon-irritabile-la-dieta-fodmap-puo-essere-una-soluzione.html

Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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Utente
Utente
Grazie per le vostre risposte. A tal proposito vorrei chiedere se nei momenti più acuti quando i sintomi si accentuano con dolori e crampi cosa posso assumere (oltre allo spasmomen che non funziona) per stare meglio. Siccome in famiglia ho un nipote che ha il morbo di chron è possibile che il mio stato clinico sia indice di una malattia infiammatoria che si sta verificando (e quindi nella fase iniziale)nel modo più grave come quello del morbo?? Vi aggiornerò sull'esito della problematica Grazie
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
La presenza di familiarità per una malattia infiammatoria cronica intestinale e il quadro, se pur sfumato, della istologia nella biopsia rendono statisticamente più probabile l'ipotesi di colite indeterminata o aspecifica. Purtroppo l'istologia non riscontra segni chiari di orientamento. Statisticamente il 15-20% dei casi può esseere una forma iniziale delle malattie infiammatorie croniche intestinali conclamate (m- do Crohn e colite ulcerosa), tuttavia questo dato statistico deve essere applicato sul singolo paziente con il follow up endoscopico per perfezionare la diagnosi.
Ribadisco quindi la opportunità di farsi seguire in ambito specialistico gastroenterologico per una terapia continuativa adeguata.
Per il trattamento occasionale degli episodi dolorosi può utilizzare intanto il paracetamolo.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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