Ileo paralitico da 11 gg. quale terapia?
Buongiorno, ho avuto dodici giorni fa un intervento per occlusione intestinale dovuta ad una briglia.
Durante l'intervento, durato circa quattro ore, sono state rimosse numerose aderenze conseguenti a tre precedenti interventi, dal 2012 al 2015, il primo dei quali per perforazione intestinale.
In seconda giornata mi è stato tolto il sondino gastrico e mi hanno permesso di mangiare.
Riuscivo però a mangiare pochissimo per la forte nausea e vomitavo tutto entro poche ore.
Avevo anche molte scariche di diarrea, più di venti al giorno.
Dopo altri tre giorni mi è stato diagnosticato un ileo paralitico; dopo altri quattro giorni i medici hanno cominciato ad alimentarmi e idratarmi via flebo.
Mi è stato reinserito il sondino gastrico e faccio flebo con cloruro di potassio.
La temperatura si mantiene tra 37.0 e 37.5.
Il ventre era meno teso, ma proprio oggi i medici hanno deciso di chiudere il sondino per vedere se l'intestino si riattivava, e il ventre si è nuovamente gonfiato e teso.
Vorrei chiedere: è vero che la sola terapia consiste nell'aspettare e continuare con alimentazione, idratazione e potassio?
Ci sono altre indagini o analisi che mi consigliereste?
Che fare se l'intestino continua a restare inattivo?
Durante l'intervento, durato circa quattro ore, sono state rimosse numerose aderenze conseguenti a tre precedenti interventi, dal 2012 al 2015, il primo dei quali per perforazione intestinale.
In seconda giornata mi è stato tolto il sondino gastrico e mi hanno permesso di mangiare.
Riuscivo però a mangiare pochissimo per la forte nausea e vomitavo tutto entro poche ore.
Avevo anche molte scariche di diarrea, più di venti al giorno.
Dopo altri tre giorni mi è stato diagnosticato un ileo paralitico; dopo altri quattro giorni i medici hanno cominciato ad alimentarmi e idratarmi via flebo.
Mi è stato reinserito il sondino gastrico e faccio flebo con cloruro di potassio.
La temperatura si mantiene tra 37.0 e 37.5.
Il ventre era meno teso, ma proprio oggi i medici hanno deciso di chiudere il sondino per vedere se l'intestino si riattivava, e il ventre si è nuovamente gonfiato e teso.
Vorrei chiedere: è vero che la sola terapia consiste nell'aspettare e continuare con alimentazione, idratazione e potassio?
Ci sono altre indagini o analisi che mi consigliereste?
Che fare se l'intestino continua a restare inattivo?
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Dr. Gianni Nicolini
Gastroenterologo
700 21
Gent.mo
nella fase più acuta la terapia è proprio la idratazione, l'alimentazione va reintrodotta lentamente, correzione degli elettroliti ( in genere è il potassio che è basso). Generalmente si inizia nella fase successiva con qualche lassativo e si può aggiungere la levosulpiride. I l recupero purtroppo è lento ma non avendo fatto una resezione, questa volta, dovresti recuperare prima . Il sondino serve ad impedire il ristagno e quindi viene prima chiuso e poi tolto se non si hanno sintomi e se si inizia da andare di corpo . Il prossimo passo sarà quello eventualmente appunto di mettere procineciti e blandi lassativi eventualmente anche se in genere ti ricanalizzi piano piano da solo .
nella fase più acuta la terapia è proprio la idratazione, l'alimentazione va reintrodotta lentamente, correzione degli elettroliti ( in genere è il potassio che è basso). Generalmente si inizia nella fase successiva con qualche lassativo e si può aggiungere la levosulpiride. I l recupero purtroppo è lento ma non avendo fatto una resezione, questa volta, dovresti recuperare prima . Il sondino serve ad impedire il ristagno e quindi viene prima chiuso e poi tolto se non si hanno sintomi e se si inizia da andare di corpo . Il prossimo passo sarà quello eventualmente appunto di mettere procineciti e blandi lassativi eventualmente anche se in genere ti ricanalizzi piano piano da solo .
Dott. Gianni Nicolini
Gastroenterologia, endoscopia & ecografia.
[#3]
Utente
Vorrei anche ringraziare chi organizza e gestisce questo sito, e allo stesso modo chi vi collabora. Forse nemmeno voi immaginate quale sia il sollievo, l'aiuto, di chi riceva una Vs. risposta quando è in difficoltà. Una seconda opinione competente dà fiducia, coraggio, aiuta enormemente ad affrontare il male. Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 13/08/2023.
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