Esomeprazolo da 9 anni
Gentili dottori gastroenterologi a seguito di una gastroscopia eseguita nel 2015 in quanto lamentavo sintomi classici da mrge, mi è stato diagnosticata un'ernia jatale.
Già da un anno e passa assumevo esomeprazolo 20 mg.
La dose è rimasta invariata per tutti questi anni, è sufficiente a farmi stare bene.
Ho fatto recentemente una visita gastroenterologica di controllo e la dottoressa mi ha detto che devo assolutamente sospendere il farmaco, ma non mi ha saputo spiegare il perché.
Mi ha dato degli antiacidi, che non sono stati sufficienti ad arginare il problema.
Io sto bene solo con l'esomeprazolo, ed infatti dopo qualche mese sono tornato ad assumerlo.
Ad ogni modo, sorpreso dalla fermezza con la quale la dottoressa sosteneva che "assolutamente" il farmaco andava sospeso, ho cercato su internet ed in effetti ci sono degli studi che ipotizzano il nesso tra aumentato rischio cardiaco con l'assunzione degli ipp.
Io ho sempre saputo che fossero farmaci sicuri.
È tutto vero?
Devo interromperli o continuano ad essere considerati farmaci sicuri?
Ci sono alternative valide?
Io tutte le volte che ho provato a sospenderlo alla minima disattenzione ho avuto problemi, questa non è più vita secondo me, e non faccio stravizi.
Con la dose minima sto bene.
Visto la confusione che aleggia chiedo a voi, gentili medici: posso continuare ad assumerli con tranquillità, dato che ne ho bisogno?
Grazie
Già da un anno e passa assumevo esomeprazolo 20 mg.
La dose è rimasta invariata per tutti questi anni, è sufficiente a farmi stare bene.
Ho fatto recentemente una visita gastroenterologica di controllo e la dottoressa mi ha detto che devo assolutamente sospendere il farmaco, ma non mi ha saputo spiegare il perché.
Mi ha dato degli antiacidi, che non sono stati sufficienti ad arginare il problema.
Io sto bene solo con l'esomeprazolo, ed infatti dopo qualche mese sono tornato ad assumerlo.
Ad ogni modo, sorpreso dalla fermezza con la quale la dottoressa sosteneva che "assolutamente" il farmaco andava sospeso, ho cercato su internet ed in effetti ci sono degli studi che ipotizzano il nesso tra aumentato rischio cardiaco con l'assunzione degli ipp.
Io ho sempre saputo che fossero farmaci sicuri.
È tutto vero?
Devo interromperli o continuano ad essere considerati farmaci sicuri?
Ci sono alternative valide?
Io tutte le volte che ho provato a sospenderlo alla minima disattenzione ho avuto problemi, questa non è più vita secondo me, e non faccio stravizi.
Con la dose minima sto bene.
Visto la confusione che aleggia chiedo a voi, gentili medici: posso continuare ad assumerli con tranquillità, dato che ne ho bisogno?
Grazie
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La sua dottoressa ha pienamente ragione. Non aleggia nessuna confusione.
La terapia corretta con esomeprazolo e analoghi PPI ha una durata di circa due mesi se correttamente indicato. Non ha senso prolungarla oltre nella gran parte dei casi.
L'effetto negativo che rileva alla sospensione è un effetto rebound legato alla soppressione prolungata ingiustificata dell'acidità gastrica e aun conseguente picco ematico di gastrina che fa produrre di colpo una quantità notevole di acido alla mucosa dello stomaco.
Per ovviare a questo inconveniente è necessario accompagnare questa sospensione da somministrazione di agenti protettori della mucosa (poliprotect, magaldrato, alginato...) a dosaggio pieno e per circa un mese.
NB: sì gli effetti collaterali di terapia a lungo termine con PPI ci sono e sono documentati in molti lavori scientifici e sono di vario tipo.
La terapia corretta con esomeprazolo e analoghi PPI ha una durata di circa due mesi se correttamente indicato. Non ha senso prolungarla oltre nella gran parte dei casi.
L'effetto negativo che rileva alla sospensione è un effetto rebound legato alla soppressione prolungata ingiustificata dell'acidità gastrica e aun conseguente picco ematico di gastrina che fa produrre di colpo una quantità notevole di acido alla mucosa dello stomaco.
Per ovviare a questo inconveniente è necessario accompagnare questa sospensione da somministrazione di agenti protettori della mucosa (poliprotect, magaldrato, alginato...) a dosaggio pieno e per circa un mese.
NB: sì gli effetti collaterali di terapia a lungo termine con PPI ci sono e sono documentati in molti lavori scientifici e sono di vario tipo.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
[#2]
Utente
Gentilissimo dottor Scuotto, la ringrazio per la risposta e per i consigli.
Mi potrebbe dire quali sono i rischi che ho corso con un' assunzione da 9 anni quasi continuativa ? Il più grave, quello dell'infarto del miocardio, è accertato? Da ciò che ho letto non mi sembra.
In conclusione vorrei dirle se posso: io avendo cardias beante ed ernia jatale non prendo gli ipp senza motivo, lo faccio perché avendo questi problemi anatomici e questo cardias che non si chiude bene, alla minima disattenzione(minima), quando non prendo il farmaco, il reflusso acido mi dá dolore e fastidio. Purtroppo ho già provato le alternative che mi ha elencato, ma sono ben lontane all'efficienza degli ipp. Saprebbe consigliarmi magari un altro farmaco con meno effetti collaterali? La ringrazio e nuovamente per il riscontro. Un cordiale saluto.
Mi potrebbe dire quali sono i rischi che ho corso con un' assunzione da 9 anni quasi continuativa ? Il più grave, quello dell'infarto del miocardio, è accertato? Da ciò che ho letto non mi sembra.
In conclusione vorrei dirle se posso: io avendo cardias beante ed ernia jatale non prendo gli ipp senza motivo, lo faccio perché avendo questi problemi anatomici e questo cardias che non si chiude bene, alla minima disattenzione(minima), quando non prendo il farmaco, il reflusso acido mi dá dolore e fastidio. Purtroppo ho già provato le alternative che mi ha elencato, ma sono ben lontane all'efficienza degli ipp. Saprebbe consigliarmi magari un altro farmaco con meno effetti collaterali? La ringrazio e nuovamente per il riscontro. Un cordiale saluto.
[#3]
La somministrazione per lungo tempo di PPI si associa con effetti indesiderati soprattutto nell'ambito di malassorbimenti selettivi legati alla biodisponibilità di alcune vitamine e minerali (vit B12, ferro, clacio, magnesio...) e alla possibilità di favorire infezioni per la riduzione della soppressione acida gastrica di difesa.
L'informazione a cui fa riferimento per problemi cardiaci riguarda associazione di più farmaci in pazienti sottoposti a particolari terapia. Non è certamente il suo caso.
Per quel che riguarda le alternative farmacologiche che richiede, sono molte anche utilizzando in formule diverse gli stessi principi attivi, Si tratterà di trovare quella adeguata per lei con la paziente collaborazione del suo medico curante.
L'informazione a cui fa riferimento per problemi cardiaci riguarda associazione di più farmaci in pazienti sottoposti a particolari terapia. Non è certamente il suo caso.
Per quel che riguarda le alternative farmacologiche che richiede, sono molte anche utilizzando in formule diverse gli stessi principi attivi, Si tratterà di trovare quella adeguata per lei con la paziente collaborazione del suo medico curante.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.3k visite dal 31/07/2023.
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