Fiato corto, reflusso o ansia?

Salve ho 28 anni, avrei bisogno di un vostro parere, premetto che sono una persona molto ansiosa quando si tratta di salute, e sto passando un periodo abbastanza stressante.
Circa 2 settimane fa sono andato dal mio medico di famiglia per dei fastidi allo stomaco, guardandomi la gola mi ha subito detto che si trattava di reflusso prescrivendomi pantoprazolo 40 e gaviscon, dopo qualche giorno che ho iniziato la cura ho accusato nuovi sintomi: gonfiore (ora un po' é migliorato) , bruciore dallo stomaco fino al petto (durato solo 2 giorni) bruciore talvolta intenso alla gola, fiato corto intermittente (mi può durare da 20 minuti a qualche ora per poi sparire e ritornare dopo qualche giorno) quest' ultimo sintomo mi ha messo molta ansia tanto da recarmi al Ps qualche giorno fa, il dottore mi ha misurato la saturazione 98% (anche misurandola a casa è sempre 98-99%) mi ha ascoltato i polmoni dicendo che erano apposto, anche lui ha confermato il reflusso ma ha imputato questo fiato corto all'ansia in quanto se era dovuto al reflusso lo avrei dovuto avvertire maggiormente la notte (io invece lo accuso solo di giorno) a distanza di 2 settimane questi sintomi non sono passati specialmente fiato corto e bruciore alla gola, avvolte sento anche come un nodo alla gola, ovviamente credo che l'ansia non faccia altro che peggiorare la situazione, dopo una settimana di gaviscon il medico di famiglia mi ha fatto cambiare non vedendo molti miglioramenti con faringel che sto tutt'ora assumendo.
Vorrei capire se questo fiato corto possa dipendere solo da una questione ansiosa oppure può essere realmente un problema di reflusso anche se di notte non lo avverto, questo sintomo mi sta veramente agitando, grazie mille.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
La condizione ansiosa certamente peggiora la sintomatologia e il "fiato corto" che riferisce, in assenza di cause respiratorie o cardiologiche si accorda con questa possibilità.
Il reflusso notturno dà molto raramente sintomi notturni, ma è spesso responsabile di "manifestazioni atipiche".
Per maggiore chiarezza allego il link all'articolo sul sito
https://www.medicitalia.it/minforma/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/1006-manifestazioni-atipiche-della-malattia-da-reflusso-esofageo-mrge.html

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
Utente
Intanto la ringrazio per la veloce risposta, quindi se ho capito bene questo "fiato corto" può essere dovuto a reflusso anche se di notte non si manifesta, la settimana scorsa ho effettuato anche un ecg nella norma. Quando mi viene questa senzazione di fiato corto mi rendo conto di andare in agitazione e mi peggiora innescando un circolo vizioso. Una curiosità, se durante questa spiacevole sensazione la saturazione é sempre al massimo, posso escludere sia un problema legato ai polmoni? Ad oggi sono 2 settimane che prendo pantoprazolo 40 la mattina e faringel dopo pranzo e dopo cena, è presto per vedere risultati? Cosa mi consiglia di fare?
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Utente
Utente
Dimenticavo che il medico del PS mi ha rassicurato sul fatto non si trattasse di un problema organico cuore/polmoni perché altrimenti questo fiato corto sarebbe stato più costante nei giorni e non ad intermittenza, secondo lei é così? Grazie mille di nuovo.
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Concordo con il parere del pronto soccorso.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
Utente
Questo mi solleva molto, cosa mi consiglia di fare? Proseguire con pantoprazolo e faringel?
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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 7.3k 215
Una volta iniziata, val la pena di portare avanti questa terapia per almeno due mesi.
Inoltre è necessario ridurre i fattori che favoriscono il reflusso, quindi riduzione del peso corporeo, eliminazione di bevande gasate o con schiume, alimentazione non frettolosa, assunzione di posizione di riposo notturno antireflusso (sollevando la testata del letto a costituire un leggro piano inclinato, non mettendo altri cuscini).

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

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Utente
Utente
Vabene, grazie mille per la disponibilità, arrivederci.
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