Come posso calmare i miei spasmi intestinali?
Gentili Dottori,
Mi rivolgo a Voi per condividere le mie preoccupazioni riguardanti i problemi che sto riscontrando a livello intestinale da diversi anni.
Sono consapevole che la mia situazione richieda una valutazione medica approfondita, ma desidero fornirVi alcune informazioni preliminari riguardanti i sintomi che sto vivendo.
Da diverso tempo soffro di disturbi intestinali che hanno avuto un impatto significativo sulla mia qualità di vita.
Durante il percorso diagnostico, ho avuto modo di sperimentare diverse opzioni terapeutiche, tra cui l'eliminazione del glutine e dei latticini (sotto consiglio di un medico) dalla mia dieta.
A seguito di questa modifica alimentare, ho notato un miglioramento dei sintomi intestinali.
Nonostante i benefici derivati dall'eliminazione di glutine e latticini, mi trovo spesso ad affrontare una situazione particolarmente scomoda.
Quando mi trovo a casa, appena finisco di consumare un pasto, mi capita di dover correre immediatamente in bagno a causa di spasmi intestinali intensi.
Questi spasmi mi provocano l'evacuazione del cibo non ancora digerito, generando un senso di disagio e frustrazione.
Questi episodi ripetuti di evacuazione del cibo non digerito immediatamente dopo i pasti hanno un impatto significativo sulla mia quotidianità.
Oltre a causare stanchezza fisica, tali sintomi hanno un effetto negativo sul mio umore e sulla mia capacità di concentrazione, generando una sorta di "nebbia mentale".
Mi permetto di aggiungere ulteriori informazioni riguardo alla mia storia clinica, in particolare un problema che ho affrontato fin dall'adolescenza: la colite ansiosa.
Da adolescente, ho sperimentato episodi ricorrenti di colite ansiosa (analisi e visite mediche non hanno evidenziato alcuna patologia), che sono stati una costante fonte di preoccupazione per me e per la mia famiglia.
Durante quegli anni, ho imparato ad affrontare lo stress e ad adottare diverse strategie per gestire l'ansia, che spesso sembrava exacerbare i sintomi intestinali.
Nonostante sia riuscito a tenere sotto controllo la colite ansiosa grazie a tecniche di gestione dello stress e a un supporto psicologico adeguato, sono consapevole che i miei attuali sintomi intestinali possano essere in qualche modo correlati alla mia storia passata di colite ansiosa.
La cosa che più mi lascia riflettere, è che questi episodi si presentano prevalentemente quando non mi trovo occupato in nessun tipo di lavoro o attività.
Posso uscire di casa e mangiare di tutto quando mi trovo impegnato, senza riscontrare alcun problema, ma appena rimetto piede nella mia abitazione, sento che l'intestino comincio a brontolare.
Attualmente sto intraprendendo un percorso di psicoterapia, ma ancora non basta.
Premetto di non aver mai eseguito una colonscopia, credete che sia necessaria per eliminare qualunque tipo di dubbio così che possa concentrarmi solo sull'aspetto psicologico?
Grazie della cortese attenzione
Luca
Mi rivolgo a Voi per condividere le mie preoccupazioni riguardanti i problemi che sto riscontrando a livello intestinale da diversi anni.
Sono consapevole che la mia situazione richieda una valutazione medica approfondita, ma desidero fornirVi alcune informazioni preliminari riguardanti i sintomi che sto vivendo.
Da diverso tempo soffro di disturbi intestinali che hanno avuto un impatto significativo sulla mia qualità di vita.
Durante il percorso diagnostico, ho avuto modo di sperimentare diverse opzioni terapeutiche, tra cui l'eliminazione del glutine e dei latticini (sotto consiglio di un medico) dalla mia dieta.
A seguito di questa modifica alimentare, ho notato un miglioramento dei sintomi intestinali.
Nonostante i benefici derivati dall'eliminazione di glutine e latticini, mi trovo spesso ad affrontare una situazione particolarmente scomoda.
Quando mi trovo a casa, appena finisco di consumare un pasto, mi capita di dover correre immediatamente in bagno a causa di spasmi intestinali intensi.
Questi spasmi mi provocano l'evacuazione del cibo non ancora digerito, generando un senso di disagio e frustrazione.
Questi episodi ripetuti di evacuazione del cibo non digerito immediatamente dopo i pasti hanno un impatto significativo sulla mia quotidianità.
Oltre a causare stanchezza fisica, tali sintomi hanno un effetto negativo sul mio umore e sulla mia capacità di concentrazione, generando una sorta di "nebbia mentale".
Mi permetto di aggiungere ulteriori informazioni riguardo alla mia storia clinica, in particolare un problema che ho affrontato fin dall'adolescenza: la colite ansiosa.
Da adolescente, ho sperimentato episodi ricorrenti di colite ansiosa (analisi e visite mediche non hanno evidenziato alcuna patologia), che sono stati una costante fonte di preoccupazione per me e per la mia famiglia.
Durante quegli anni, ho imparato ad affrontare lo stress e ad adottare diverse strategie per gestire l'ansia, che spesso sembrava exacerbare i sintomi intestinali.
Nonostante sia riuscito a tenere sotto controllo la colite ansiosa grazie a tecniche di gestione dello stress e a un supporto psicologico adeguato, sono consapevole che i miei attuali sintomi intestinali possano essere in qualche modo correlati alla mia storia passata di colite ansiosa.
La cosa che più mi lascia riflettere, è che questi episodi si presentano prevalentemente quando non mi trovo occupato in nessun tipo di lavoro o attività.
Posso uscire di casa e mangiare di tutto quando mi trovo impegnato, senza riscontrare alcun problema, ma appena rimetto piede nella mia abitazione, sento che l'intestino comincio a brontolare.
Attualmente sto intraprendendo un percorso di psicoterapia, ma ancora non basta.
Premetto di non aver mai eseguito una colonscopia, credete che sia necessaria per eliminare qualunque tipo di dubbio così che possa concentrarmi solo sull'aspetto psicologico?
Grazie della cortese attenzione
Luca
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Suppongo che, parlando di "percorso diagnostico" abbia praticato analisi di laboratorio che comprendono tra le altre anche IgA anti-tTG (prima di iniziare l'esclusione del glutine) e TSH.
Suppongo che per "spasmi intestinali" intenda dolori crampiformi e, da quanto sembra, che questi si accompagnino a urgenza nella defecazione.
Se le indagini di laboratorio non hanno evidenziato alterazioni, è probabile che la condizione sia un disturbo funzionale gastrointestinale (probabilmente sindrome dell'intestino irritabile). Tali condizioni presentano frequentemente delle associazioni con sintomi psichici (l'ansia è uno di questi) tanto che nella nuova classificazione che verrà adottata vengono definiti "disordini dell'interazione intestino-cervello".
La psicoterapia intrapresa avrà un ruolo efficace nel tempo; altri supporti farmacolgic possono essere rivolti occasionalmente nei confronti del dolore. Alcuni integratori probiotici (prescritti in maniera specifica dallo specialista gastroenterologo) insieme all'adeguamento dietetico saranno di ulteriore supporto.
La decisione sulla opportunità di una colonscopia spetta al gastroenterologo che potrà visitarla.
Suppongo che per "spasmi intestinali" intenda dolori crampiformi e, da quanto sembra, che questi si accompagnino a urgenza nella defecazione.
Se le indagini di laboratorio non hanno evidenziato alterazioni, è probabile che la condizione sia un disturbo funzionale gastrointestinale (probabilmente sindrome dell'intestino irritabile). Tali condizioni presentano frequentemente delle associazioni con sintomi psichici (l'ansia è uno di questi) tanto che nella nuova classificazione che verrà adottata vengono definiti "disordini dell'interazione intestino-cervello".
La psicoterapia intrapresa avrà un ruolo efficace nel tempo; altri supporti farmacolgic possono essere rivolti occasionalmente nei confronti del dolore. Alcuni integratori probiotici (prescritti in maniera specifica dallo specialista gastroenterologo) insieme all'adeguamento dietetico saranno di ulteriore supporto.
La decisione sulla opportunità di una colonscopia spetta al gastroenterologo che potrà visitarla.
Alessandro Scuotto, MD, PhD.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.3k visite dal 20/06/2023.
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