La displasia sia evoluta

Egregi dottori,
a gennaio di quest’anno ho fatto una gastroscopia. Il referto recitava, tra l’altro:
“Linea Z a 38 cm irregolare con bande di congestione della lunghezza di 3-4 mm (metaplasia colonnare? Presenza di piccola ernia iatale da scivolamento”.
L’endoscopista procedeva a biopsia, che dava i seguenti risultati:
“Mucosa della giunzione con ipercheratosi del versante esofageo, iperplasia foveolare e micro focolaio di metaplasia intestinale della mucosa cardiale”.
Iniziavo terapia con antra 20 mg al mattino ed il gastroenterologo mi rimandava ad una gastroscopia sei mesi dopo.
A luglio ho eseguito nuovamente la gastroscopia. Nel referto si legge:
“Si eseguono biopsie esofagee a 38 cm su lingule di mucosa congesta della lunghezza di 3 mm (precedente diagnosi istologica di micro focolaio di metaplasia intestinale). Presenza di piccola ernia iatale di scivolamento. Assenza di lesioni gastriche e duodenali. Si eseguono biopsie: esofago ed antro”.
Questo il risultato istologico:
“1. Reperto coerente con esofago di Barret. Assente displasia.
2. Mucosa antrale con modica ipotrofia dei colletti ghiandolari e note di gastrite cronica. Presente H.P.”

Il gastroenterologo mi ha spiegato cosa è l’esofago di Barrett. Per evitare che attingessi notizie non corrette da internet, mi ha anche precisato che può trasformarsi in displasia e poi in carcinoma, ma che questo avviene negli anni e che può essere tenuto sotto controllo con la terapia che mi è stata assegnata (Antra 20g, 1 al mattino, 1 alle sera, Gaviscon dopo i pasti) e soprattutto con un controllo ogni tre anni, come prevedono le linee guida internazionali.

Le domande a cui però vorrei una risposta sono altre:
1. A livello endoscopico, la metaplasia si distingue dalla displasia? Vi spiego il senso del mio dubbio. L’endoscopista preleva frustoli a campione: come fa ad escludersi che abbia prelevato solo parti colpite da metaplasia e abbia omesso di prelevare quelle colpite da displasia? Possono coesistere nella stessa zona parti colpite dal metaplasia e parti da displasia?
2. Nel caso in cui ciò possa accadere, è teoricamente possibile che quando farò il controllo tra tre anni la displasia sia evoluta in carcinoma o questo avviene lentamente negli anni?

Chiedo con un po’ di pazienza una risposta ad entrambe le domande. Grazie.
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Dr. Ettore Vallarino Gastroenterologo 587 19
Il Suo gastroenterologo Le ha spiegato in maniera chiara e pienamente condivisibile il Suo problema clinico. Di regola vengono eseguite un certo numero di biopsie, il che aumenta la possibilità di "cogliere" aree di displasia. Per aumentare la sensibilità dell'esame endoscopico sono state studiate tecniche aggiuntive come la cromoendoscopia e la magnificazione che consentono di evidenziare aree macroscopicamente sospette su cui orientare i prelievi bioptici. L'evoluzione della displasia avviene generalmente in tempi lunghi attraverso tappe intermedie che vanno dalla displasia lieve alla displasia severa che poi è l'unica veramente a significato preneoplastico. La stessa displasia lieve spesso regredisce. Può parlare di questi aspetti e queste problematiche col Suo gastroenterologo di fiducia.
Cordiali saluti
Ettore Vallarino

https://www.medicitalia.it/ettorevallarino

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Attivo dal 2008 al 2010
Ex utente
Mi rimane un dubbio. Endoscopicamente un carcinoma in situ è chiaramente distinguibile dalla metaplasia/displasia o l'endoscopista può non coglierne le differenze?