Sospetto short barrett
Buonasera, sono un ragazzo di 30 anni che soffre da più di 10 anni di gastrite mai diagnosticata prima di gennaio 2023, mese in cui sono riuscito a fare una prima gastroscopia che ha evidenziato una esofagite di tipo C, ernia iatale di grandi dimensioni e una situazione abbastanza inquietante con sangue ovunque.
La prima biopsia ha dato esito negativo su eventuali carcinomi e ha evidenziato una lieve gastrite inattiva (no Helicobacter).
Cura data a seguito della gastroscopia, riopan 4 volte al giorno e nexium al mattino.
Controllo endoscopico programmato per controllo dopo 2 mesi.
L'ultima endoscopia fatta in marzo, ha evidenziato grazie a dieta consigliata e cura, un notevolissimo miglioramento generale, ma purtroppo mi è stato riscontrato un sospetto short Barrett ora da analizzare in biopsia ed ernia iatale.
Confermata dieta e cura portando nexium al mattino e Riopan prima di coricarsi.
La paura di avere una situazione precancerosa è abbastanza importante anche se, leggendo e documentandomi ho capito che il rischio anche nei casi più gravi è minimo e comunque esistono cure per scongiurare almeno nel breve situazioni critiche.
Occorrono 40 giorni circa per ottenere i risultati e devo chiaramente attendere tale esito prima di procedere per qualsiasi strada.
Non ho assolutamente problemi nel proseguire dieta anche per tutta la vita, ne a prendere medicinale, ma oltre a questo, a non andare a non stendermi prima di 2 o 3 ore di distanza dai pasti, cos'altro posso fare per evitare complicazioni ulteriori?
Chiedo scusa se la domanda sempre ovvia ma questo sembra essere un disturbo poco conosciuto da molti e quando si cerca si capirne di più da internet si trovano per lo più numeri su bassi rischi ma probabilità che si trasformi in adenocarcinoma mortale praticamente... Desidererei affrontare eventualmente il tutto in maniera più razionale.
O Barrett o non Barrett non desidero avere dolore e reflusso precedente alla cura fatta.
È evidente che non si tratta di ansia come mi è sempre stato detto.
Grazie
La prima biopsia ha dato esito negativo su eventuali carcinomi e ha evidenziato una lieve gastrite inattiva (no Helicobacter).
Cura data a seguito della gastroscopia, riopan 4 volte al giorno e nexium al mattino.
Controllo endoscopico programmato per controllo dopo 2 mesi.
L'ultima endoscopia fatta in marzo, ha evidenziato grazie a dieta consigliata e cura, un notevolissimo miglioramento generale, ma purtroppo mi è stato riscontrato un sospetto short Barrett ora da analizzare in biopsia ed ernia iatale.
Confermata dieta e cura portando nexium al mattino e Riopan prima di coricarsi.
La paura di avere una situazione precancerosa è abbastanza importante anche se, leggendo e documentandomi ho capito che il rischio anche nei casi più gravi è minimo e comunque esistono cure per scongiurare almeno nel breve situazioni critiche.
Occorrono 40 giorni circa per ottenere i risultati e devo chiaramente attendere tale esito prima di procedere per qualsiasi strada.
Non ho assolutamente problemi nel proseguire dieta anche per tutta la vita, ne a prendere medicinale, ma oltre a questo, a non andare a non stendermi prima di 2 o 3 ore di distanza dai pasti, cos'altro posso fare per evitare complicazioni ulteriori?
Chiedo scusa se la domanda sempre ovvia ma questo sembra essere un disturbo poco conosciuto da molti e quando si cerca si capirne di più da internet si trovano per lo più numeri su bassi rischi ma probabilità che si trasformi in adenocarcinoma mortale praticamente... Desidererei affrontare eventualmente il tutto in maniera più razionale.
O Barrett o non Barrett non desidero avere dolore e reflusso precedente alla cura fatta.
È evidente che non si tratta di ansia come mi è sempre stato detto.
Grazie
[#1]
Gentile paziente,
fermo restando che è banale quanto scorretto attribuire tutte le colpe all'ansia come sovente si sente dire, resta comunque imprescindibile un fatto che oggi è -deplorevolmente- sempre più in disuso e che invece <fa la differenza>: LA VISITA MEDICA AMBULATORIALE CON L'ANAMNESI ed un attento esame clinico, oltre ed ancora prima dei tanti "esami" prescritti da una cultura medica "tecnologizzata" e prona a linee guida e protocolli dove la figura del medico si riduce ad essere secondaria e sussidiaria ad una serie spesso anche eccessiva di approfondimenti diagnostici pur importanti, a patto però di essere correttamente contestualizzati ed indicati. Il Barrett, lo Short Barrett, il Reflusso gastroesofageo, l'ernia jatale e quant'altro sono sempre l'ultimo anello (ed ahimé il solo su cui si pone il focus) di una catena causale sovente lunga e complessa, che resta quasi sempre inesplorata a favore di prescrizioni di iter farmacologici sintomatici di routine, che finiscono per divenire perenni proprio in quanto si omette l'approccio <causale>. Proprio oggi ho visitato in ambulatorio il nipote di un amico fraterno che conosco dalla nascita e che ora è un uomo: anche in questo caso, come medico coscienzioso, non avrei potuto permettermi di suggerire telefonicamente più di tanto, mentre dopo la visita siamo stati pienamente soddisfatti, lui la madre ed io, in quanto abbiamo perseguito una valutazione corretta attenta e completa, differentemente da quanto si suole fare oggigiorno (con i risultati non infrequentemente discutibili che si constatano, di pazienti in terapia con farmaci per anni e senza miglioramenti sostanziali). Senza assolutamente mettere in dubbio i risultati innegabili delle indagini strumentali e la competenza di chi le ha effettuate, occorre tuttavia fare dei <ragionamenti> in merito alle molteplici CAUSE dei disturbi; ad esempio, nel suo caso potrebbe concorrere anche un imperfetto funzionamento intestinale come causa del suo problema clinico.
Ragion per cui, mi permetto in piena coscienza professionale e come se fossi suo padre di prendere in considerazione una visita specialistica ambulatoriale, magari valutando prima attentamente i feedback dei pazienti sullo specialista che deciderà di interpellare.
Con i migliori auguri di serena Pasqua e pronto recupero di salute,
a sua disposizione
Roberto Parri
fermo restando che è banale quanto scorretto attribuire tutte le colpe all'ansia come sovente si sente dire, resta comunque imprescindibile un fatto che oggi è -deplorevolmente- sempre più in disuso e che invece <fa la differenza>: LA VISITA MEDICA AMBULATORIALE CON L'ANAMNESI ed un attento esame clinico, oltre ed ancora prima dei tanti "esami" prescritti da una cultura medica "tecnologizzata" e prona a linee guida e protocolli dove la figura del medico si riduce ad essere secondaria e sussidiaria ad una serie spesso anche eccessiva di approfondimenti diagnostici pur importanti, a patto però di essere correttamente contestualizzati ed indicati. Il Barrett, lo Short Barrett, il Reflusso gastroesofageo, l'ernia jatale e quant'altro sono sempre l'ultimo anello (ed ahimé il solo su cui si pone il focus) di una catena causale sovente lunga e complessa, che resta quasi sempre inesplorata a favore di prescrizioni di iter farmacologici sintomatici di routine, che finiscono per divenire perenni proprio in quanto si omette l'approccio <causale>. Proprio oggi ho visitato in ambulatorio il nipote di un amico fraterno che conosco dalla nascita e che ora è un uomo: anche in questo caso, come medico coscienzioso, non avrei potuto permettermi di suggerire telefonicamente più di tanto, mentre dopo la visita siamo stati pienamente soddisfatti, lui la madre ed io, in quanto abbiamo perseguito una valutazione corretta attenta e completa, differentemente da quanto si suole fare oggigiorno (con i risultati non infrequentemente discutibili che si constatano, di pazienti in terapia con farmaci per anni e senza miglioramenti sostanziali). Senza assolutamente mettere in dubbio i risultati innegabili delle indagini strumentali e la competenza di chi le ha effettuate, occorre tuttavia fare dei <ragionamenti> in merito alle molteplici CAUSE dei disturbi; ad esempio, nel suo caso potrebbe concorrere anche un imperfetto funzionamento intestinale come causa del suo problema clinico.
Ragion per cui, mi permetto in piena coscienza professionale e come se fossi suo padre di prendere in considerazione una visita specialistica ambulatoriale, magari valutando prima attentamente i feedback dei pazienti sullo specialista che deciderà di interpellare.
Con i migliori auguri di serena Pasqua e pronto recupero di salute,
a sua disposizione
Roberto Parri
Dr. Roberto Parri
[#2]
Utente
La ringrazio molto per la risposta e concordo pienamente che più che pensare a curare solamente ciò che diagnosticato sia più giusto capirne la causa che lo ha provocato.
Non appena avrò i risultati dell' gastroscopia mi attiverò per una visita specialistica (quanto meno per discutere di ciò che hanno visto da lì).
Buona Pasqua anche a lei ed ai suoi cari.
Non appena avrò i risultati dell' gastroscopia mi attiverò per una visita specialistica (quanto meno per discutere di ciò che hanno visto da lì).
Buona Pasqua anche a lei ed ai suoi cari.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 29/03/2023.
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