Colonscopia, ematochezia e dolori, quando è necessario ripeterla?

Buongiorno dottori, come potete leggere dallo storico dei miei consulti, patisco di colon irritabile e, da 6 anni, di ematochezia, che si manifesta saltuariamente in forme contenute (su carta igienica) e, raramente, con gocciolamento.
Inizialmente mi era stato detto che il tutto sembrava causato da una ragade.
In seguito, durante alcune visite proctologiche, la ragade non è stata vista ma sono state riscontrate emorroidi di I/II grado.
Mi sono stati consigliati dei trattamenti locali periodici (emortrofine oro + Proctoial), che ho effettuato.
Questi sanguinamenti saltuari proprio non ne voglio sapere di andarsene via definitivamente.
Ultimamente, avverto anche dei dolori all'ano ed al basso ventre, anch'essi saltuari e spesso in concomitanza della defecazione e dell'ematochezia.
Inizialmente ho pensato che potessero essere causati dalle emorroidi, invece mi è stato riferito che le emorroidi di I/II grado normalmente non provocano dolori.
Sono sicuramente una persona ipocondriaca, per cui sono un po' preoccupato.


Arrivo alla domanda, Due anni fa, ho effettuato una colonscopia che fortunatamente non ha evidenziato problematiche.
Visto il quadro, e visti questi dolori, mi chiedo se avrebbe senso ripeterla a breve.
Da ipocondriaco (e da non addetto ai lavori) la mia paura è che qualcosa possa essere sfuggito all'occhio (c'erano ancora residui di feci, nonostante avessi seguito alla lettera la preparazione).
Inoltre, a mia mamma è stato recentemente asportato un piccolo polipetto che si è sfaldato e che non è stato possibile analizzare istolgicamente.
Mi rendo conto che la suggestione giochi il suo ruolo in questo mio consulto, ma vorrei chiedervi comunque un parere.
Gli esiti delle colonscopie sono normalmente affidabili?
Vista la mia situazione, avrebbe senso ripeterla a breve, o è corretto attendere i 10 anni canonici?